Dopo il forte temporale che si è abbattuto sulla Capitale la scorsa notte, numerose strade sono state chiuse al traffico per allagamenti, smottamenti e alberi caduti. Allagamenti si sono verificati: in via Quirino Majorana; all'incrocio tra via G. Parini e via G.Prati; in via Tiburtina, da viale Massimo a piazzale delle Crociate; in via dei Gordiani. Ma anche in centro, in via dei Fori Imperiali, all'altezza di largo Corrado Ricci. E, ancora: in via della Magliana; via Appia Pignatelli tra via dell'Almone e via di Quarto Miglio; all'incrocio tra via della Muratella e via Alessandro Marchetti e tra via Castrense e via Altamura; in via dell'Acqua Acetosa Ostiense.
Allagato anche il sottopasso Colombo-Pontina, dove due veicoli e un autocarro sono rimasti in avaria, e il sottovia per la stazione Tiburtina; chiusa per allagamento e per la caduta di un albero via del via del Caravaggio. Sulla Laurentina, all'altezza di Castel di Leva, è caduto un palo della luce; rami sulla carreggiata si segnalano sempre in via Laurentina. Chiusa per allagamento e rischio smottamento via Mostacciano. Allagamenti e manto stradale dissestato in via Casilina, all'altezza di Ponte Tor Bella Monaca. Largo Preneste è stato riaperto al traffico alle 6.30.
METRO -L'agenzia per la mobilità fa sapere che "lungo la linea A è stata riattivata la tratta Anagnina-Arco di Travertino. Il servizio è ora regolare su tutto il percorso". La metro A è rimasta inattiva tra Arco di Travertino e Anagnina e viceversa, tutta la mattina. Riaperta invece la stazione Colli Albani. Sulla metro B è stata riaperta intorno alle 11 la stazione Pietralata che era chiusa solo in direzione Rebibbia. Per questo, l'assessore capitolino alla Mobilità Guido Improta ha chiesto "ai vertici di Atac di accertare le gravi e diffuse responsabilità che hanno determinato l'allagamento delle stazioni Anagnina e Cinecittà della linea A della Metropolitana. L'eccezionalità del nubifragio che si è abbattuto ieri pomeriggio non può giustificare l'interruzione del servizio che, ancora questa mattina, perdura. Voglio sapere perchè non si sono messi in sicurezza gli impianti e perchè le pompe di aggottamento, indispensabili per portar via l'acqua dalle gallerie, non sono entrate in funzione".
TRAM - "Tram 3 limitato al Parco del Celio per la caduta di un ramo in via Piramide Cestia. I convogli non raggiungono piazzale Ostiense. La linea 3Bus è prolungata al Parco del Celio". Lo comunica l'Agenzia per la mobilità. Il percorso è poi stato liberato e il servizio è tornato regolare.
ALLAGAMENTI - Nei municipi XIV, XV e X è stata indetta l'unità di crisi. Sono 53 gli interventi svolti dai vigili del fuoco da questa mattina alle otto. I pompieri si sono trovati ad operare, principalmente, per alberi caduti e voragini. Un bilancio destinato a crescere a causa del ritorno della pioggia in relazione alla quale il telefono dei vigili del fuoco non smette di squillare. Nella notte sono stati invece 83 gli interventi operati, mentre 130 quelli svolti nella giornata di ieri.
Disagi all'ospedale San Camillo causati dal maltempo. Infiltrazioni di acqua si sono registrate nel reparto di rianimazione passando dal terrazzo e andando a finire nei pressi della cabina elettrica. Sul posto, sulla base di una segnalazione arrivata alla sala operativa della Questura intorno alle 12.50, sono al lavoro i vigili del fuoco e gli agenti del commissariato Monteverde.
LA PROCURA APRE UN'INCHIESTA - La Procura di Roma indagherà sui disagi registrati nella capitale a seguito del maltempo dell ultime 24-36 ore. L'indagine sarà aperta dal procuratore aggiunto Roberto Cucchiari responsabile del gruppo "incolumità pubblica" a seguito dall'esposto annunciato dal Codacons e dalle denunce, date per imminenti, di privati cittadini e di altre associazioni. Al momento, la Procura intende procedere con un "modello 45", ossia senza ipotesi di reato e senza indagati, ma non si esclude che dopo i primi accertamenti, si possa ipotizzare una serie di reati tra cui il disastro colposo. Tale ipotesi era già stata formulata in relazione ai danni avvenuti a Prima Porta e al Torrino per il maltempo dei mesi scorsi.
L'ALLARME Legambiente parla "di un'emergenza che va affrontata e risolta il più presto possibile. Sono infatti ben 1.135,6 gli ettari in R4 (rischio idrogeologico molto elevato) dove vive una popolazione di ben 17.757 abitanti solo nella capitale; ai 637,9 ettari relativi al Tevere (già di più in confronto ai 552,66 individuati in precedenza) se ne aggiungono infatti anche 497,7 sugli assi del sistema idrografico minore fatto dall'Aniene e da 13 fossi più piccoli. In totale il territorio a rischio (tra lieve ed elevato) è addirittura di 11.180,6 ettari totali, dove vive una popolazione di 231.414,2 romani". Numeri "drammaticamente paurosi - spiega l'associazione - soprattutto oggi che assistiamo alle bombe d'acqua sulla capitale, e alle conseguenze cui siamo ormai troppo abituati". "Bisogna fare in fretta e investire sulla messa in sicurezza del Tevere e di tutto il reticolo fluviale secondario - dichiara Roberto Scacchi direttore di Legambiente Lazio - trovando nei finanziamenti europei i fondi necessari a rendere effettivi i piani di bacino approvati e a rendere sicuro l'intero territorio. C'è poi l'urgenza di mettere in atto tutte le azioni possibili di mitigazione dei cambiamenti climatici e contemporaneamente di adeguare al clima che sta cambiando le infrastrutture stradali, quelle fognarie e la rete sotterranea delle metropolitane, oltre che a fermare il consumo di suolo che impermeabilizzerebbe ulteriormente con nuove colate di cemento".