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Lunedì prima seduta alla Pisana§Elezione del presidente del consiglio

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Il consigliere ‘anziano’ Daniele Leodori, eletto con il maggior numero di preferenze nelle liste provinciali, ha convocato la prima seduta della X legislatura del Consiglio regionale per lunedì 25 e martedì 26 marzo 2013, alle ore 11. Alla seduta parteciperà il neogovernatore Zingaretti. All’ordine del giorno i seguenti argomenti: “Le opzioni dei candidati eletti consiglieri – si legge in una nota –, l’elezione del presidente del Consiglio regionale, dei vice-presidenti e dei segretari, le comunicazioni del presidente del Consiglio regionale e le comunicazioni del presidente della Regione. 


Flavia Vento: "Mi candido a sindaco"§I twitteri "lanciano" la showgirl

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"Più aree cani in tutta Roma!". Anzi, di più: "Ideona facciamo Roma tutta un area cani senza macchine solo biciclette e gatti cani liberi di correre". Sono gli slogan (sgrammaticature comprese) del nuovo candidato sindaco di Roma: Flavia Vento. Che su Twitter, forte dei suoi 40mila follower - "Ne ho più del sindaco Alemanno, qualcosa vorrà dire, no?" - si lancia nell'agone politico per conquistare la poltrona più agognata. O, per meglio dire, "viene lanciata" dalle migliaia dei suoi ironici follower, visto che solo poco fa incitava: "stasera @Alfio_Marchini a #ballaro seguiamo tutti la diretta alle 21 su raitre supportiamo la candidatura a sindaco di roma".

DA VALLETTA SOTTO IL TAVOLO A NAUFRAGA - Assurta alla notorietà televisiva grazie all'esperienza di "valletta sotto il tavolo" per Teo Mammuccari a fine anni '90, la bionda romana di madre olandese ha "fatto furore" come naufraga, prima polemica, poi rinunciataria, dell'Isola dei famosi. Ultimamente ha deliziato il suo pubblico con una raccolta di poesie dal titolo profetico "Parole al vento" e dopo vari e diversi endorsment politici via social network, prima alla Margherita, poi al Pli, infine - recentissimamente - al Movimento 5 Stelle, ora è pronta a scendere in campo con l'ambizione di amministrare la Capitale.

IRONIA E AUTOIRONIA: "SI CANDIDI ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA" - Naturalmente il suo exploit su Twitter sta spopolando, le sue dichiarazioni sono già rimbalzate (da ieri) su alcune testate giornalistiche, e se continua così la bionda Flavia potrebbe raddoppiare il numero di seguaci. Il popolo dei cinguettii commenta "@Flaviaventosole raccoglie consensi! Non sa nemmeno lei, perché, ma li raccoglie!!!..." (Patrik Stocco‏@Priks76), e lei, felice, rilancia il tweet. Qualcuno alza il tiro: "@Flaviaventosole hai più follower di @emmabonino perché non candidarsi alla presidenza della repubblica?", dice Kaspo. E alla denuncia dell'aspirante primo cittadino "Guardate pz di siena muri rotti totale degrado villa borghese tenuta malissimo", Janni risponde: "Flaviaventosole e forse non hai visto i Fori Imperiali: Va tutto in rovina, non c'è più neanche il tetto". Solo ieri, il 18 marzo, però scriveva: "Il Grande Papa e' arrivato ora serve un Grande Premier Renzi e un Grande Sindaco Marchini", per poi aggiungere: "Roma deve tornare a Brillare votiamo tutti @Alfio_Marchini nuovo sindaco di roma". In realtà, dunque, sembra aver scelto con decisione - almeno per i prossimi 10 minuti - il suo candidato ideale. Peccato, perché su Twitter Veronica Lario (cioè il suo fake) le ha già scritto: "In quanto donna mi sento di sostenere al 100% la candidatura di Flavia Vento a Sindaco di Roma".

FLAVIA O NON FLAVIA? - Di sicuro la (ex) showgirl dimostra di avere una buona dose autoironia, se ritwitta un cinguettio così: "Lapi Dario‏@Micalapo Oggi è la #festadelpapà. Già migliaia gli attestati di vicinanza recapitati al padre di Flavia Vento". Da verificare, invece, la genuinità del suo profilo Twitter: dietro "flaviaventosole" ci sarà davvero la "valletta sotto il tavolo" oppure un genio della satira che ha il merito di rallegrare le giornate dei naviganti social?

Idi, venerdì tavolo con Zingaretti§Cgil: "Garantire posti di lavoro"

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E' stato convocato per il 22 marzo da Zingaretti il tavolo di trattativa regionale per provare a risolvere la crisi del gruppo Idi - Villa Paola - San Carlo. Un tavolo "più volte richiesto dalle organizzazioni sindacali", sottolinea Natale Di Cola, Segretario Generale Fp Cgil Roma Lazio. Che commenta: "Si apre finalmente uno spiraglio concreto per poter risolvere la lunga crisi del gruppo".

"Tutte le parti in causa - aggiunge Di Cola - sono quindi chiamate ad una presa irrinunciabile di responsabilità per il rilancio dell’operatività di un servizio così importante".  Che il personale sanitario continua a garantire alla cittadinanza, nonostante i mancati pagamenti degli stipendi. "Ciò comporta - continua Di Cola - però la presa d’atto, soprattutto da parte della Proprietà, delle difficoltà che i lavoratori non mancano di denunciare: se è vero che varie decine di richieste di ricovero vengono accolte, è anche vero che servizi come quello di Radiologia rimangono bloccati, quello di trasporto ambulanza è ridotto ai minimi termini, scarseggia il vestiario e la biancheria, per non parlare del probabile blocco delle pulizie a partire da lunedì prossimo. Come si possa aumentare in maniera soddisfacente la produttività del servizio con il permanere di queste carenze, la Proprietà dovrà finalmente spiegarlo, e dovrà quindi presentare con trasparenza tutti i dettagli per tutte le funzioni necessarie di quel piano operativo di interventi tante volte promesso e mai comunicatoci. I lavoratori non hanno più le risorse di tempo e disponibilità per aspettare ancora. Se ne prenda finalmente atto, prima che sia veramente troppo tardi, garantendo loro il minimo di serenità con la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e il pagamento degli stipendi arretrati e futuri".

Cinema Trevi, 4 giorni per "duri e puri"§Al Festival di cinema veramente indipendente

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Nessuno sponsor, nessun pagamento per l'iscrizione, nessun premio da ritirare (non essendoci una giuria), e nemmeno un biglietto da staccare. La linea più radicale di chi promuove e protegge il cinema indipendente (e l'indipendenza del cinema) si manifesta questa settimana a Roma in una quattro giorni per duri e puri, dal 21 al 24 marzo al Cinema Trevi, con una rassegna intitolata semplicemente e fieramente "Primo Festival del Cinema Veramente Indipendente". La chiamata a raccolta per tutti gli appassionati di cinema, quello vero e assoluto che resiste alle leggi delle case di produzione, del marketing e dei "soliti noti" del giro italiano, prevede 82 film proiettati sul grande schermo di Vicolo del Puttarello a Roma.

"LA PRIORITA'? I GIOVANI TALENTI" - Nella selezione, troviamo il corto di Alessandro Valori Il cinema lo faccio io, proprio sulle dinamiche paradossali che stanno dietro alla produzione cinematografica, la riflessione filosofica su cibo e vita Giacomo e il cuoco di Lorenzo Nobile, le tinte horror di Io sono morta (Alessandro Picone), il fanta-thriller La foresta di Gleb Papou e ancora: una malmessa Lara Croft in Tomb Raider - The endless party, soldati impegnati in Vietnam (V. for Charlie) e in Normandia (Backwards march), le riminiscenze di Fahrenheit 451 ne Gli uomini libro e tante altre finestre sulla forma breve. Cortometraggi, differenti per stili e tematiche, capaci di emozionare, commuovere e far riflettere, ma tutti accomunati da una prerogativa fondamentale, l'essere cioè "veramente autoprodotti". Questo il lascia-passare e il tagliando di garanzia per chi è mosso da passione e creatività, un binomio di tanti giovani abili professionisti che hanno qualcosa da dire e un sogno nel cassetto, qui "liberati" da logiche di mercato, da meccanismi lobbistici, individualismi del caso, e messi sotto i riflettori di un evento pubblico e libero. "La maggior parte dei concorsi per registi indipendenti accetta solo film mai proiettati o comunque non trovabili in rete - spiega Daniele Dezi, tra gli organizzatori della mananifestazione - Perché? Perché pensano di più al loro prestigio che a favorire nuovi giovani talenti. Credono e fanno credere che partecipando solo al loro contest potranno trovare una distribuzione per i film più meritevoli, o dei 'buoni contatti' per le produzioni più geniali".

LO 'SPONSOR' VICARI: "PORTE APERTE AI PROGETTI FOLLI" - "Insomma, un'insopportabile e insospettabile morsa che, paradossalmente, interessa proprio quella parte tipicamente "sana" del sistema, il giro indipendente che dovrebbe essere casa sicura per il proliferare di idee e il lancio di nuovi talenti in un mercato cinematografico che, in Italia, è particolarmente desertificato, vittima del duopolio e della commedia scema di sicuro successo al botteghino. E così, ecco la "tabula rasa" offerta dal 1° Festival veramente indipendente, provocatorio nelle sue intenzioni, ma desideroso di dare una scossa concreta. "C'è chi pensava che perdevamo tempo a provarci perchè non ci avremmo guadagnato nulla - continua Dezi - Quello che interessa a noi è mandare un messaggio positivo a tutti quelli che iniziano a perdere le speranze di fare della propria passione il lavoro della vita. A noi basta la stima e il rispetto di quelli a cui daremo spazio". Chissà che nella bagarre degli 82 film non si annidi una futura testa di serie, come Daniele Vicari, "sponsor" d'eccezione (nell'accezione no profit, of course), che loda l'iniziativa, "coraggiosa e intelligente. L'impostazione 'senza filtro' è necessariamente un atto di rottura e comporta dei rischi. Il più evidente è che alcune opere potranno risultare qualitativamente anche molto scadenti, ma correndo questo rischio si apriranno le porte anche a quelle esperienze difficili da codificare, irregolari e a volte folli, che possono essere portatrici di sorprese e vitalità espressiva". Non resta dunque che mettersi comodi, rischiare il tutto per tutto, e prendere parte a quello che potrebbe essere il primo vero festival di vero cinema della nostra vita.

Portuense, si rompe un tubo dell'acqua§geyser fino ai tetti, scuola inagibile

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Una voragine si è aperta, la notte scorsa, in viale di Vigna Pia 120, a Roma, nei pressi della scuola elementare Giuseppe Vaccari. Danni sono stati causati alla conduttura dell'acqua provocando una forte perdita tanto che l'istituto è stato dichiarato inagibile a causa di un geyser che si alzato fino ai tetti. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani e i vigili del fuoco. Il marciapiede è stato transennato e la carreggiata è stata ristretta.

LE REAZIONI -“Il lavoro svolto dai Vigili del Fuoco, da Acea, dall’Ufficio Tecnico del Municipio XV e dal XV Gruppo della Polizia Locale è stato inappuntabile da stanotte fino ad oggi. A quanto si apprende la tubatura esplosa all’interno del plesso scolastico Vaccari è stata già riparata e si sta lavorando per la copertura della voragine apertasi. La speranza è che i bambini possano tornare già domani a scuola e in massima sicurezza”. Lo dichiara in una nota Augusto Santori, Capogruppo de La Destra in Municipio XV, commentando l’esplosione della tubatura che ha allagato una cabina elettrica presente all’interno della Vaccari.
“La cabina elettrica soggetta ad allagamento serviva inoltre buona parte dell’erogazione elettrica e da diverse ore un intero quadrante della zona Vigna Pia si è trovata al buio e comunque senza energia. Non posso non sottolineare che è l’ennesimo caso di tubature che esplodono nella zona Portuense, spero si tratti di sfortunate quanto disagevoli coincidenze e non di altro. Le denunce sul dissesto idrogeologico della zona e della scarsa manutenzione di Acea delle condutture dell’acqua sono questioni che restano aperte al quartiere Portuense e che mi auguro non c’entrino nulla con quanto accaduto stanotte a Vigna Pia”, conclude Santori.

Trentottenne violentata in casa§mentre i figli dormono: 2 arresti

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Seguita fin sotto casa da tre persone, è stata spinta con la forza nella sua abitazione e, mentre due ne abusavano sessualmente, il terzo le ripuliva l’appartamento. Solo quando si sono accorti che in una delle stanze c’erano i suoi due figli minori che stavano dormendo, hanno preso il bottino e sono fuggiti.

IL FATTO -È successo il 3 marzo scorso intorno alle due del mattino. La donna, una 38enne romana, dopo una giornata trascorsa a lavorare, come cameriera, in un ristorante della zona, prima di rincasare si è fermata in un bar di viale Tirreno per prendere una consumazione e comprare le sigarette. Uscita poco dopo, prima di risalire sullo scooter che l’avrebbe riaccompagnata a casa, ha notato tre giovani, conosciuti di vista, che dopo averla raggiunta e affiancata l’hanno importunata con richieste sessuali. La vittima a quel punto li ha respinti con determinazione e dopo poco i giovani si sono allontanati.

LA VIOLENZA - Giunta sotto casa, parcheggiato il suo motorino, si è diretta verso il portone ma i soliti tre sono sbucati improvvisamente dal buio e dopo averla aggredita l’hanno seguita sulle scale. Bloccata definitivamente prima che potesse entrare all’interno del suo appartamento, mentre 2 dei ragazzi la tenevano ferma, il terzo si impossessava delle chiavi e una volta aperta la porta, la spingevano all’interno con la forza. Appena entrati, la vittima è stata “sbattuta” sul divano del salone da uno dei due gemelli e dal terzo uomo che hanno iniziato a toccarla nelle parti intime esibendo i genitali, mentre l’altro giovane si è messo a girare per la casa razziando la malcapitata di tutti gli oggetti di valore. Quando si è accorto che in una delle stanze c’erano due bambini che dormivano, in compagnia di una donna adulta, ha avvisato gli altri due che a quel punto hanno smesso di molestare la vittima e sono fuggiti. Solo a questo punto, uscita dallo stato di shock che la vicenda le aveva provocato, la donna è riuscita a gridare e a dare l’allarme alla madre che dormiva nell’altra stanza. Subito dopo ha chiamato la Polizia e sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato Fidene Serpentara, che hanno ascoltato il racconto della donna e avviato subito le indagini. La vittima, che a causa delle ferite riportate durante la colluttazione con i tre uomini è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari, è stata trasportata in ospedale e poco dopo dimessa con alcuni giorni di prognosi.

L'ARRESTO - Circa una settimana più tardi, con le indagini in pieno svolgimento, la donna è stata costretta a ricorrere ancora una volta all’intervento della Polizia. Rientrando a casa infatti, ha notato tre persone, poi rivelatesi essere i tre aggressori del 3 marzo e un quarto uomo, che la stavano aspettando nei pressi della sua abitazione con chiari intenti intimidatori. All’arrivo della Volante, i quattro si erano già dileguati ma i poliziotti sono comunque riusciti a rintracciare il quarto uomo mentre stava scappando, a bordo di un autobus di linea, e ad identificarlo. Riusciti a dare un volto e un nome agli aggressori di quella sera, gli investigatori di Fidene, sotto il coordinamento del pool della Procura della Repubblica che si occupa di reati sessuali, hanno predisposto una serie di servizi e appostamenti nei luoghi solitamente frequentati dai ricercati e dopo alcuni tentativi andati a vuoto, nella serata di ieri sono riusciti a rintracciarli, in compagnia del minore, in via Gorogona, nei pressi di una sala giochi. Identificati per L.B. e M.B, sono stati accompagnati in ufficio insieme al minore. Perquisite le loro abitazioni gli investigatori hanno recuperato sei cellulari, di probabile provenienza furtiva, a casa del minore, mentre a casa di uno dei fratelli è stato recuperato uno dei due telefoni rapinati alla vittima. Al termine degli accertamenti per i due è scattato il fermo di indiziato di delitto ed ora sono rinchiusi nel carcere di Regina Coeli a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gravi le accuse nei loro confronti. Oltre che della rapina infatti dovranno rispondere anche della violenza sessuale. Per i stessi reati è stato indagato in stato di libertà il minore.

"Liberiamoci", libri e impegno civile§alla Casa del Popolo di Torpignattara

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La letteratura e la saggistica come impegno civile, i libri per conoscere la Storia, capire il presente e guardare al futuro. Parte da qui la prima edizione di “LIBERiamoci”, la rassegna dell’editoria libera e indipendente in programma alla Casa del Popolo di Torpignattara, in via Benedetto Bordoni 50, da venerdì 22 a domenica 24 marzo. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Nova Delphi Libri, offrirà tre giornate di presentazioni, reading, videoproiezioni, concerti e cene a prezzi popolari, mettendo in mostra i titoli di circa venti editori indipendenti, ma anche fumetti e libri per bambini. Il tutto valorizzato da un confronto diretto tra autori e lettori. Si parte venerdì con un dibattitto sul tema “Conflittualità e lotte sociali”, si prosegue sabato con una tavola rotonda sulle periferie, sulla situazione politica ed economica in Italia e sugli scenari sudamericani, e si chiude domenica con momenti dedicati all’antifascismo e alla memoria storica. Il resto ce lo racconta Germano Panettieri, direttore editoriale di Nova Delphi Libri.

Come nasce l’idea di una rassegna dedicata interamente agli editori indipendenti?

L’idea della rassegna nasce da una delle tante riflessioni sullo stato dell’editoria indipendente nel nostro Paese e dalla volontà comune di lavorare alla creazione di spazi di confronto fra editori indipendenti, lettori e soggetti sociali in vario modo impegnati nella difesa della cultura come bene comune e come leva di cambiamento per una società ormai asfittica.

Perché avete scelto una location di periferia?

Nelle periferie si sta facendo un lavoro enorme per salvaguardare la ricchezza storica dei nostri quartieri e per restituire alla cittadinanza territori altrimenti fagocitati dalla speculazione o abbandonati al degrado. Territori vivi, dove c’è fermento culturale, e dove si porta avanti un’idea di città condivisa, plurale e aperta al nuovo.

Che momento sta attraversando l’editoria indipendente?

In Italia, e a Roma in particolare, sono numerosissime le case editrici indipendenti. Un patrimonio prezioso di esperienze, competenze ed entusiasmo, in continua crescita e spesso ignorato dalle istituzioni che dovrebbero promuoverlo e tutelarlo, riconoscendo la funzione sociale del libro. Portare avanti un progetto culturale autonomo, quindi, è prima di tutto una scelta civile e sociale. Ma ha anche una valenza politica ben precisa: e cioè quella di proporre opere in grado di costruire percorsi di resistenza al pensiero dominante, in una fase storica in cui il potere esercitato dai grandi gruppi sull’intera filiera del libro minaccia la diversità di espressione, ovvero la bibliodiversità, come viene spesso chiamata. E “LIBERiamoci” vuole dare un contributo in questa direzione.

Restano tra i problemi di fondo le troppe storture che dominano il rapporto tra editori e professionisti dell’editoria. Come affrontate la questione?

La precarizzazione del lavoro rappresenta sicuramente anche nel nostro settore uno degli aspetti peggiori della crisi che stiamo vivendo. Credo però che la definizione di “casa editrice indipendente e di progetto” passi attraverso alcuni punti nodali: la qualità di ciò che viene prodotto, l’indipendenza dell’editore, l’onestà nei riguardi del lettore (evitando ogni sorta di “contributo” economico che provenga dagli autori) e, soprattutto, il rispetto dei diritti di chi, con il proprio lavoro, fa sì che la casa editrice esista. Tutti temi che sono già sul tavolo di discussione dell’Osservatorio degli editori indipendenti che oggi riunisce in Italia circa ottanta case editrici.

“LIBERiamoci” come guarda al progressivo processo di digitalizzazione dei prodotti editoriali?

La rivoluzione tecnologica cui stiamo assistendo è senza dubbio sorprendente. Il mercato del libro digitale cresce a ritmi elevati soprattutto all’estero, riproponendo però gli stessi fenomeni di omologazione del mercato del libro cartaceo, sia dal lato della vendita che da quello della distribuzione. Senza considerare che l’obsolescenza programmata dei nuovi supporti rende sempre più difficile la conservazione della memoria, che è alla base di qualsiasi processo di democratizzazione della conoscenza.

E' morto Antonio Manganelli§il capo della polizia

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E' morto stamattina Antonio Manganelli, il capo della polizia. Era ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Giovanni di Roma dal 24 febbraio, quando era stato operato d'urgenza per l'asportazione di un edema cerebrale. Ieri le sue condizioni di salute erano peggiorate a causa di un'infezione respiratoria.

Sessantadue anni compiuti a dicembre era nato ad Avellino. Era al vertice del Dipartimento di pubblica sicurezza dal 25 giugno 2007. Come capo della polizia aveva preso il posto di Gianni De Gennaro di cui era stato il vice. Negli anni ottanta quando prestava servizio al Nucleo Anticrimine della polizia ha collaborato a lungo con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

LE REAZIONI - Il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri lo ricorda così: "Era un numero uno soprattutto per le qualità morali che erano parte integrante di tutte le cose che ha fatto. Ed è stato d'esempio per tutti noi per il coraggio, la forza e l’orgoglio con cui ha affrontato il lungo calvario della malattia che lo ha portato a lasciarci. Personalmente gli sono debitrice per la leale collaborazione che mi ha dato e per il grandissimo e disinteressato aiuto che mi ha offerto in questo lavoro che per me era assolutamente nuovo. Ma è lo Stato italiano ad essere debitore nei confronti di Antonio Manganelli. È lo Stato italiano che oggi lo piange e domani lo saprà onorare degnamente. Il Ministro dell'Interno, con immenso dolore, ringrazia, rimpiange e ricorda Antonio Manganelli. Annamaria vuole abbracciare per l'ultima volta l’amico Antonio. Addio carissimo, che la terra ti sia lieve".

Si unisce al dolore anche il sindaco Gianni Alemanno che definisce Manganelli "un uomo che ha speso l’intera vita al servizio dello Stato. Alla sua famiglia, in questo momento di dolore, vanno il mio pensiero e le mie più sentite condoglianze".

"La morte di Antonio Manganelli mi addolora profondamente. E' stato per me soprattutto un carissimo amico, una persona con tante qualità umane, prima ancora che professionali, che in tanti anni ho potuto apprezzare". Lo dichiara, in una nota, Renata Polverini, deputato del Pdl. "In questo momento di inconsolabile dolore - aggiunge - la mia vicinanza va a sua moglie e sua figlia alle quali rivolgo le mie piu' sentite condoglianze. Manganelli e' stato un uomo al servizio dello Stato con una brillante carriera che lo ha visto lavorare anche al fianco di Giovanni Falcone e, una volta al vertice della Polizia, ha proseguito con importanti risultati la lotta alla criminalità organizzata. Abbiamo condiviso tanti momenti professionali insieme, sia con l'Ugl che alla Regione Lazio, tanti progetti per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle forze dell'ordine, uomini e donne che ha sempre difeso e tutelato. Antonio ha combattuto con tutte le sue forze la sua battaglia contro il tumore, purtroppo non ce l'ha fatta e ci mancherà moltissimo".

Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti porge ai "famigliari e a tutte le forze di polizia le mie più sentite e sincere condoglianze". E aggiunge: "Voglio esprimere, a nome di tutta la Regione Lazio, profondo cordoglio per la prematura e dolorosa scomparsa del capo della Polizia, Antonio Manganelli, un uomo energico e un servitore dello Stato che ha dedicato tutta la sua vita al proprio lavoro, per la sicurezza dei cittadini e la difesa della legalità".


Filmati pedopornografici nel pc§bancario finisce in manette

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Un bancario 52enne, S. A. romano sposato senza figli, è finito è stato arrestato nella capitale il 13 marzo dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Lazio e della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Viterbo per detenzione di ingente quantità di materiale pornografico realizzato utilizzando minori di anni diciotto. L'uomo è finito in manette in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Riccardo Amoroso alla luce dei gravi indizi di colpevolezza a suo carico.
 

IL PRECEDENTE - Nel maggio del 2011 era già stata perquisita casa di S.A. da personale della dipendente Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Viterbo, per aver messo in condivisione ed essersi procurato materiale digitalizzato di natura pedopornografica e più precisamente 5 immagini aventi ad oggetto minori in atti sessuali. All'esito di tale perquisizione furono sequestrati due computer e 93 tra cd e dvd. Nel corso dell’attività predetta S.A. veniva identificato quale unico responsabile delle fattispecie criminose ascritte, infatti risultava l’unico utilizzatore del materiale informatico sottoposto a sequestro e l’intestatario della linea telefonica attraverso la quale erano state effettuate le connessioni sulla Rete Internet.

IMMAGINI E FILMATI - Le successive attività di analisi di ordine tecniche-forense eseguite sui supporti informatici in sequestro disposte dall’A.G. consentivano ai consulenti tecnici del pm di accertare che sugli stessi risultavano memorizzati più di 105.000 tra immagini e filmati pedopornografici realizzati con il coinvolgimento di minori di anni 18 e di anni 14, alcuni dei quali ritraenti anche immagini di neonati coinvolti in attività sessuali. Successivamente ad attività di pedinamenti ed appostamenti effettuati anche presso la sede di lavoro di S.A. in cui lo stesso sovente si soffermava oltre il normale orario di servizio, compiuti al fine di accertare il verificarsi o meno di eventuali incontri del medesimo con minori, il 5 dicembre 2012, fu svolta una nuova perquisizione.

Nieri: "Non siamo troppi candidati"§I 10 punti low cost per cambiare Roma

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Per lui Gianni Alemanno è stato il peggior sindaco di Roma e se il centrosinistra non dovesse riuscire a conquistare la Capitale al primo turno e nemmeno a centrare l’obiettivo del ballottaggio il suo voto andrebbe al Movimento 5 Stelle “con cui condivido alcuni punti”. Ma questo è uno scenario inimmaginabile per Luigi Nieri, uno degli otto partecipanti alle primarie di centrosinistra che oggi ha presentato un bel pezzo di programma nel suo quartier generale a Lungotevere Ripa.

I DIECI PUNTI - La sua ricetta per cambiare la città è semplice e si articola in dieci punti low cost “proposte radicali ma fattibili, perché non dobbiamo scrivere il libro dei sogni e si possono fare tante cose anche con pochi soldi”. Nieri che torna nella Capitale dopo l’esperienza alla Pisana vanta una conoscenza della città da non sottovalutare, nella Giunta Veltroni è stato assessore alle periferie. E proprio da qui vuole ripartire perché “la qualità della vita è nettamente peggiorata”, il suo obiettivo è “far ridiventare Roma tutta Roma: oggi l’80% dei cittadini abita nella fascia semi e periferica”.

BILANCIO PARTECIPATO - La prima mossa da sindaco – se eletto – è già scritta nero su bianco e consegnata alla stampa: il bilancio partecipato “per uscire dall’illegalità contabile di Alemanno, al quale è mancata l’idea di Roma. Se dovessi diventare Sindaco, il giorno dopo mi leverei la maglietta della competizione e sarei il primo cittadino di tutti, questo l’attuale inquilino del Campidoglio non lo ha fatto”.

MOBILITA' SOSTENIBILE, PERIFERIE E TPL - Altri punti programmatici da attuare velocemente e con poco esborso per le casse comunali sono: l’istituzione di aree a mobilità sostenibile per favorire la ciclabilità e la pedonabilità; il Parco Archeologico ripensando all’attuale spartitraffico del Colosseo; la modifica al ribasso delle tariffe del trasporto pubblico, incentivato contemporaneamente attraverso la cura del ferro (tram), che porterebbe un aumento degli abbonamenti e un incasso maggiore; la creazione di un fondo comunale di garanzia per il microcredito per lo sviluppo e l’occupazione a partire dalle periferie. “Alemanno non ha mai detto o fatto nulla che io potessi condividere” ha sottolineato Nieri che è tornato sulle elezioni capitoline che hanno portato il centrodestra in Campidoglio “questa volta non si parla di emergenze ma di cose concrete finalmente”. Elenca gli errori commessi dal primo cittadino e guarda sconsolato un grande poster nel suo ufficio, una delle 100 piazze rimesse in moto dalla Giunta Veltroni su programma di Rutelli “quella è a San Basilio – sospira – oggi è abbandonata e semidistrutta”.

LE MUNICIPALIZZATE - Nieri vuole riportare la linea biologica nelle mense scolastiche eliminata da Alemanno “un provvedimento che ha nuociuto anche a tante imprese della regione”, vuole ripensare il turismo a Roma “contro le lobby dei torpedoni” ma soprattutto rendere il Campidoglio e le sue municipalizzate case di vetro: “Voglio l’azzeramento dei Cda di Atac, Ama e Acea che dovranno essere scelti per curriculum. Voglio la loro riorganizzazione e bilanci tutti on line compresi quelli del Comune e dei suoi dipendenti”.

SU MARINO E MARCHINI - Ma prima del sogno Roma ci sono le primarie da affrontare e Nieri non si sottrae alla discussione “non siamo troppi – ammette – sono aperte e del centrosinistra. Non ho mai detto che se si fosse candidato Ignazio Marino mi sarei tirato indietro. Quello che mi sfuggiva nei giorni scorsi era l’oggetto Marchini in questa competizione”. Primarie che si faranno anche nei municipi e che rischiano di cancellare Sel dalla cartina “è giusto farle aperte anche li, certo chi si presenta per un secondo mandato e nel primo ha lavorato bene (il riferimento è ad Andrea Catarci) le primarie possono risultare un di più. Ma confido nel voto dei romani, la storia di ognuno di noi conta molto”.    

Marino: "Roma è peggiorata"§Calato dall'alto? "Ho scelto mesi fa"

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Zainetto d'ordinanza in spalla, utilizzando il trenino della FL3 Roma-Viterbo, il senatore Ignazio Marino ha dato inizio alla campagna elettorale per le primarie da un ospedale, il San Filippo Neri. Accompagnato dal dg Lorenzo Sommella, il chirurgo ha visitato diversi reparti del nosocomio sulla Trionfale, a cominciare dalla cardiochirurgia in odore di chiusura, fermandosi ad ascoltare i cittadini in attesa per le visite, i pazienti ricoverati e il personale medico e infermieristico. "Cominciamo dai luoghi più importanti per la vita dei cittadini - ha detto Marino entrando al San Filippo - spesso, inoltre, non viene adeguatamente considerato il ruolo del sindaco come garante della salute delle persone".

Dopo la cardiochirurgia, Marino ha visitato il pronto soccorso, dove diversi pazienti sono in attesa sulle barelle, soffermandosi anche qui a parlare con alcuni di loro. "Spero che lei diventi sindaco - ha detto a Marino una donna che assisteva la madre in barella - dovete fare qualcosa, è indecente stare in queste condizioni". Al termine della visita al pronto soccorso, si è soffermato sui motivi che lo hanno portato a effettuare la prima uscita elettorale per le primarie dal San Filippo. "Cominciamo da qui anche perché lo scorso dicembre, durante un'assemblea alla quale era presente anche Nicola Zingaretti, infermieri e medici presenti invocarono 'sindaco subito'", ha raccontato il chirurgo: "Questo è il luogo simbolo di una città che deve recuperare la salute nel senso più ampio - ha aggiunto - penso all'assistenza agli anziani, alle cure fuori dagli ospedali, a un ambiente e a uno stile di vita più salutari. Dobbiamo costruire quartieri diversi, dove la vita delle persone sia più semplice e sana". Una candidatura, ha spiegato il senatore Pd, volta anche al recupero di un rapporto di fiducia tra cittadini e politici-amministratori. "Girando negli ultimi due anni per le scuole, negli ospedali - ha detto - ha notato che le persone non credono neanche più che chi ha un ruolo nella classe dirigente o politica possa ancora fare qualcosa per loro, anzi hanno addirittura perso la speranza che la classe dirigente sia interessata alla vita delle persone. Il nostro compito sarà anche quello di ricostruire questo rapporto e ridare fiducia e speranza".

"IO CALATO DALL'ALTO? NON DIRÒ MAI PAROLA CONTRO AVVERSARI" - "Non dirò mai una parola contro i miei avversari, ne' prima ne' dopo le primarie" ha risposto interpellato sulle accuse di essere un candidato calato dall'alto. "Spero che siano primarie all'insegna più che del fair play dell'impegno alla costruzione di un programma di una città che necessita disperatamente di un rilancio, della costruzione di un comunità". Invece che accusarci l'un l'altro, ha aggiunto Marino, "io vorrei parlare solo di cosa si può fare per la città, di come ricostruire un senso di comunità. Una città, ad esempio, che io penso a misura di bambino, perché una città dove i bambini possono muoversi liberamente, dove possano andare a scuola da soli, è una città sicura".

ROMA E' UNA CITTA' PEGGIORATA - "Ho deciso di correre alle comunali durante i mesi dello scorso autunno e inverno, dopo lo scandalo della Regione" ha rivelato Marino. "Nella lunga campagna elettorale che ne è seguita, primarie-regionali-politiche, mi sono reso conto di quanto si fosse aggravata la condizione di questa città, e ho pensato che quello di sindaco sia il lavoro più bello, completo, e direttamente coinvolto con la vita delle persone". "Serve un intervento in fretta, serva una cura chirurgica per questa città - ha detto - una persona come me che a studiato qui a Roma per diventare chirurgo, significa che ha una propensione a intervenire per le persone, vedere questo degrado progressivo della città, nella mia psicologia mi fa dire che serve una cura in fretta". "Girando in questi ultimi mesi - ha aggiunto - mi sono reso conto di quanto si sia aggravata la condizione della città in questi ultimi anni".

SUL M5S - "Non mi riconosco nei toni strillati di Grillo, ma nel 2009, quando voleva partecipare alle primarie e larga parte del partito si oppose, io ero tra quelli favorevoli perché chi ha la tessera deve poter partecipare - ha detto - credo che il Movimento 5 Stelle vada trattato con grande rispetto, da loro mi aspetto proposte costruttive e sostenibili".

Marroni già prepara dietrofront§"Confronto con Sassoli e Marchini"

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"Chiederò nelle prossime ore un incontro con Sassoli e Marchini per un confronto programmatico". Umberto Marroni, capogruppo del Pd in Campidoglio e candidato Pd alle primarie per la poltrona di sindaco della Capitale, affida a twitter la sua apertura anche al costruttore, dopo la presentazione di stamattina del programma alla Città dell'altra economia. Dove aveva elencato le sue parole d'ordine: sviluppo, solidarietà, innovazione. Ma il suo programma potrebbe diventare un'integrazione di quello dell'europarlamentare David Sassoli, altro esponente democratico pronto alla sfida interna del 7 aprile, per semplificare il quadro sulle candidature, confermando così le voci del passo indietro di Marroni in favore di Sassoli, dopo il patto di ferro stretto tra i due lo scorso venerdì.

LA RISPOSTA SULLA CONVERGENZA TRA POCHE ORE - E' il giorno della presentazione della sua idea di governo per Roma, ma l'attenzione è tutta rivolta sulle prossime mosse. "Ho già dato la disponibilità a un confronto programmatico con gli altri candidati - spiega il neo deputato e capogruppo capitolino - e il programma di Sassoli mi sembra il più completo, ovviamente dopo il mio". La risposta sulla convergenza tra i due potrebbe arrivare tra poche ore, quando anche l'europarlamentare presenterà, al tempio di Adriano, le sue linee programmatiche per il governo della città. Marroni glissa sulle critiche di Patrizia Prestipino, ex assessore provinciale e candidata alle primarie, che chiedeva di sfoltire la rosa dei nomi "rendendo incandidabile chi ha già un incarico parlamentare". E tra questi sono in tre: il senatore Ignazio Marino, l'ex ministro Paolo Gentiloni e lo stesso Marroni.
FRECCIATE AI "CANDIDATI DELL'ULTIM'ORA" - Il capogruppo Pd in Campidoglio non se ne cura e continua a strizzare l'occhio a Sassoli, lanciando frecciate ai "candidati dell'ultima ora". Chiaro riferimento a Marino, che "non ha un progetto" ed è appoggiato dall'ala bersaniana vicino al neogovernatore Zingaretti. Marroni spera ancora in un ripensamento del costruttore Alfio Marchini, che ha presentato le firme per la candidatura ma si è sfilato, "per allargare la consultazione alla società civile - aggiunge Marroni - non alle correnti di partito". In cambio dell'appoggio a Sassoli, Marroni sogna uno dei suoi come vice-sindaco: possibilmente una donna, magari con delega all'Urbanistica. Ma sul nome, per ora, bocche cucite.
AGENZIE PER INTEGRARE L'AMMINISTRAZIONE - In attesa dell'annuncio della convergenza su Sassoli, già sostenuto da Areadem del deputato Dario Franceschini e pezzi di veltroniani, il dalemiano Marroni lancia il suo programma. L'obiettivo è quello di creare delle agenzie che integrino il lavoro dell'amministrazione, "per una gestione più efficiente ed efficace delle risorse", spiega. Una struttura dovrebbe occuparsi di volontariato, "con l'impegno di affidare alcuni appalti alle cooperative integrate". Un'altra dovrebbe lavorare sull'emergenza casa, "per eliminare l'Imu sulla prima abitazione e abbassare le aliquote (portate al massimo da Alemanno, ndr), senza dimenticare di calmierare gli affitti". Marroni pensa anche a una struttura che si occupi di turismo e un'altra sui fondi europei: "Perché non è possibile che la Capitale d'Italia - spiega il neo deputato - non prenda un euro dall'Unione".
"ATTENZIONE ALLE MUNICIPALIZZATE, E NO AL CONSUMO DI SUOLO" - Lo sviluppo dovrà essere rilanciato con "una gestione intelligente delle municipalizzate come Atac, Acea e Ama, che negli ultimi anni sono state saccheggiate dalla parentopoli del sindaco Alemanno", aggiunge il capogruppo capitolino. Non solo: green economy, mobilità sostenibile ("incentivando mezzi elettrici e trasporto pubblico") e riqualificazione del patrimonio immobiliare per dire no al consumo di suolo e all'aumento delle cubature.
"NON SERVE SINDACO-SCERIFFO" - Sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico della città nessuna commissione da istituire in Campidoglio. "Basta con la demagogia di Alemanno - continua - non c'è bisogno del sindaco sceriffo. Serve solo una maggiore integrazione negli interventi di Comune e forze dell'ordine, magari con l'istituzione di un tavolo di confronto". Un'implicita bocciatura del patto "Roma sicura" firmato negli anni scorsi tra il primo cittadino, il ministero dell'Interno e la prefettura. Tante le idee in 55 pagine di programma.
Proposte che presto potrebbero essere presentate insieme a quelle di Sassoli. Dopo il patto di ferro della scorsa settimana, manca solo l'annuncio ufficiale di Marroni: un passo indietro per evitare la conta interna. Con l'obiettivo di correre fuori dalle primarie per vincere le primarie delle correnti.

Primarie, è battaglia nei municipi§"Esclusioni ingiuste", partono i ricorsi

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"Respinta! La mia candidatura alle primarie è stata ufficialmente respinta". Lo dichiara Elena Improta, dirigente del Partito Democratico del Lazio. "Mi viene comunicato - spiega - che posso fare ricorso ma non ho intenzione di limitarmi a questo. Il mio partito con le sue regole non riconosce il merito dei suoi dirigenti ma riconosce solo il 'potere' di compagni del partito assolutamente legittimati dalle loro competenze ma ancor di più dai loro pacchetti di voti, tessere, logiche di apparato, correnti a candidarsi".

IMPROTA, MUNICIPIO II - La Improta racconta: "Ho raccolto oltre 900 firme di cittadini di centrosinistra residenti nel secondo municipio che sostengono la mia candidatura alla presidenza della Circoscrizione ma ho consegnato solo 41 tra le 90 adesioni dei membri dell'Assemblea Pd di zona e quelle degli iscritti al Pd del Municipio richieste dal regolamento - continua - Questo però è avvenuto per un motivo preciso: nonostante abbia richiesto al mio partito di permettere a noi candidati di confrontarci di fronte agli iscritti e con trasparenza avere l'opportunità di presentare i nostri profili, le nostre competenze, i risultati ottenuti rispetto alla nostra azione politica sul territorio e far si che liberamente gli iscritti decidessero chi sostenere, nulla di tutto ciò è avvenuto". Improta, in quanto dirigente del Pd, avrebbe dovuto presentare almeno 90 firme di iscritti ai circoli del territorio. "Solo a candidati non dirigenti - aggiunge - è permesso di raccogliere un numero inferiore di firme e di potersi candidare come lista civica". La polemica è rivolta al partito, colpevole di avere messo a disposizione, oltre alla conoscenza e al rapporto diretto, solo la possibilità di avere accesso, all’interno dei circoli, all’elenco degli iscritti, senza però garantire "strumenti volti a promuovere un confronto pubblico ed aperto, e quindi democratico, e a favorire la partecipazione ed il coinvolgimento degli iscritti, dando così agli stessi la possibilità di scegliere con pienezza di mezzi, attraverso iniziative promosse istituzionalmente dai circoli". "Non ho voluto - prosegue - trascrivere elenchi di iscritti non conosciuti, ai quali sollecitare il voto senza che gli stessi avessero gli strumenti necessari per una scelta comparativa e consapevole. Ho ritenuto che fosse coerente con le mie convinzioni presentare solo firme di iscritti basate sul consenso, e non tessere". Per questo, fa sapere Improta, "porterò lo stesso avanti la mia candidatura come Presidente del Municipio nella speranza che il 26 maggio siano solo e unicamente i cittadini a scegliere".

SIRACUSA, MUNICIPIO XII - Respinta anche la candidatura di Federico Siracusa, candidato alle primarie per il municipio XII. "Sconcerto e indignazione per le decisioni assunte dal comitato elettorale per le primarie romane del Partito democratico - dichiara Siracusa, che commenta: "Una esclusione decisa senza alcuna reale giustificazione". Siracusa, tuttavia, "invita alla calma" i 1.700 sostenitori che hanno firmato e sottoscritto la sua candidatura alla Presidenza. "Non comprendo le ragioni che hanno determinato questa esclusione per i seguenti motivi: ho già partecipato alle primarie del centrosinistra Roma Bene Comune del 2012, ho sostenuto il candidato alla Presidenza della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ho sottoscritto il manifesto Roma Bene Comune e mi riconosco nei valori della Costituzione e dell'antifascismo". Siracusa fa sapere che oggi presenterà il ricorso contro questa decisione e "confido pienamente nella serenità di giudizio della Commissione che valuterà le proposte di candidatura". "Nelle prossime ore - aggiunge - valuterò l'opportunità di ulteriori e più incisive iniziative politiche sia fuori che dentro le sedi istituzionali. La strada per il vero rinnovamento passa per l'apertura dei partiti alle istanze della società. Il Pd romano deve rendersene conto, o ne pagherà presto le conseguenze elettorali", conclude il Vice Presidente del Consiglio del Municipio Roma XII Eur Federico Siracusa.

Abete: " Totti è un esempio di qualità, per lui c'è posto"

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''Totti è un esempio di qualità e classe, merita rispetto e considerazione. Per lui c'è posto e Prandelli ha sempre detto che punterà sui giovani, ma che per il grande evento avrebbe fatto delle valutazioni su tuttì'. È il commento del presidente della Figc Giancarlo Abete in merito alla possibile convocazione futura di Francesco Totti in Nazionale. ''Adesso abbiamo due partite e dobbiamo far bene in entrambe le situazioni - ha aggiunto Abete, intervenuto a Milano alla cerimonia per il “Premio Nazionale Letteratura del Calcio Antonio Ghirellì - La gara contro il Brasile ha un certo fascino, ma i punti con Malta sono importanti in un girone con soli dieci incontri”.

I NUMERI- Secondo le consueta statistiche di Panini digital, il miglior assist man del campionato è, invece, Francesco Totti: per il capitano giallorosso, oltre alle 11 reti realizzate, ci sono anche 71 assist (finalizzati o meno dai compagni), tallonato da Pirlo con 66 e Hamsik con 64, mentre Granqvist è sempre leader per numero di palloni recuperati (ben 611)

Scintille alla prima di Malagò§E' guerra su Coni Servizi

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Non sono mancate le scintille nella prima riunione del Consiglio nazionale del Coni sotto la presidenza di Giovanni Malagò. I toni sono saliti dopo l'intervento di Paolo Barelli, n.1 della Federnuoto, che ha esortato Malagò ad assumere anche la carica di presidente della Coni Servizi. ''In questo momento di grande confusione politica non può essere permesso che lo sport venga gestito da due entità diverse", le parole di Barelli, che sembrano aprire anche alla possibile unificazione dei due enti.

LO SCONTRO- Al n.1 della Fin ha replicato con un duro intervento Franco Chimenti. ''Ti faccio presente che la Coni Servizi è nata per volontà di un esponente della corrente politica a cui appartenevi (l'allora ministro Giulio Tremonti, ndr) e noi ci siamo adeguati. Ti pare questo il momento di pensare a una soluzione di questo tipo, con la possibilità di tornare a breve alle urne? Come facciamo a proporre cambiamenti che potrebbero portare solo grandissimo disordine?'', ha affermato il vicepresidente vicario del Coni. A questo punto ha ripreso la parola Barelli, che ha definito ''fuori luogO' l'intervento di Chimenti specificando che ''le idee appartengono a me e basta, me ne frego della parte politicà'. Tensione anche con il membro Cio, Mario Pescante, che ha chiesto a Barelli: ''Sei il portavoce di Carraro (anch'egli membro Cio, ndr)?''. ''Sarà portavoce tuo, io non ho nessun portavoce", ha risposto stizzito il presidente della Federnuoto.

MALAGO'- "Non c'è stata alcuna litigiosità - ha puntualizzato il presidente del Comitato Olimpico Giovanni Malagò - ci sono state delle opinioni divergenti rispetto a come uno prefigura lo scenario sportivo dei prossimi anni. Vedo come una cosa estremamente positiva il confrontarsi su queste tematiche, pensate che tristezza non poter esprimere la propria opinione. E' stato un confronto interessante, con straordinarie opinioni diverse. L'aspetto decisionale poi sarà tutt'altra partita".


Tangenti filobus, la procura di Roma§chiede una rogatoria in Turchia

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La procura di Roma ha avanzato una richiesta di rogatoria alle autorità turche nell'ambito dell'inchiesta che vede indagate 8 persone per una presunta maxi tangente da 800mila euro che sarebbe stata pagata per la fornitura di 45 filobus. La richiesta di rogatoria internazionale è stata inviata dal pm Paolo Ielo al ministero della Giustizia. Gli accertamenti in Turchia riguardano in particolare le dichiarazioni fatte dall'ex Ad di Breda Menarini Roberto Ceraudo riguardo a una consulenza svolta a Istanbul per un compenso di 200mila euro. Nelle settimane scorse gli inquirenti hanno scoperto due conti correnti riconducibili a Ceraudo in Svizzera; nelle scorse settimane si erano recati in Svizzera dopo la scoperta di due conti correnti riconducibili sempre a Ceraudo, dove si ipotizza siano transitati soldi legati ad altri appalti.

"Il ragazzo scalzo", il dramma§dei rifugiati diventa un fumetto

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"Mi chiamo Amir. Sono nato in un paese del Nord Africa che da lontano vede l'Italia". Parte così, in maniera diretta, il racconto per immagini di uno dei migliaia di ragazzi determinati a dare una svolta alla loro vita, azzardando un viaggio difficoltoso e pieno di incognite "verso luoghi in cui il diritto fondamentale alla vita è garantito". Protagonista del fumetto Il ragazzo scalzo, ideato un anno dopo l'emergenza umanitaria in Nord Africa, dichiarata conclusa il 28 febbraio scorso. Lo sbarco di migranti nell'Isola di Lampedusa, Ponte nel Mediterraneo, consegna i volti di chi cerca disperatamente dignità. E che appena arrivato a Lampedusa quello che fa in prima battuta è ringraziare il team della Croce Rossa che si prende cura di lui al posto medico avanzato. Rappresentare e condividere le esperienze dei migranti è allora già un primo passo per entrare in contatto con realtà altre che continuiamo a vivere come distanti, estranee: arrivano i barconi e, con essi, volti, storie, parole di chi fugge e di chi spera. 

LA COLLABORAZIONE CON LA SCUOLA ROMANA DEI FUMETTI - E così, per narrare attraverso sguardi e corpi un tema delicato come quello della migrazione, nasce una collaborazione interessante tra la Croce Rossa Italiana e la Scuola Romana dei Fumetti, all'origine de Il ragazzo scalzo, già distribuito a livello territoriale nei Comitati della Croce Rossa Italiana (anche pubblicato sul sito web da cui è possibile scaricarlo: (http://cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15417). E che ora sta iniziando ad essere diffuso anche all’interno delle scuole. "Probabilmente per la fine dell’anno scolastico - ha detto la volontaria e funzionaria della Croce Rossa Guendalina Conte - avremo una visione d’insieme delle attività della Cri nelle scuole che ne prevedono la distribuzione". Le potenzialità narrative del fumetto su temi sociali così impegnativi - la pensa così la Conte - sono certamente molte. "Quando abbiamo raccontato ai ragazzi della Scuola Romana dei Fumetti quello che succedeva a Lampedusa nei giorni in cui eravamo nel pieno degli sbarchi - racconta a Paese Sera - hanno saputo immediatamente captare dalle nostre parole l’essenziale e di conseguenza realizzare un’opera che, illustrando in modo chiaro e semplice la storia di Amir, ha permesso a chi la legge di entrare in empatia con il protagonista del fumetto".

LA STORIA DI AMIR - Attraverso il fumetto i ragazzi si sentono certamente più vicini ad Amir. "Lo scopo è proprio questo - continua la Conte - riuscire ad arrivare alla mente e al cuore di ragazzi giovani per far capire loro che la storia di Amir è la storia di un ragazzo che è in cerca dei propri sogni e di una vita da poter vivere in un luogo in cui la sua dignità sia garantita. Amir insegue la libertà di autodeterminarsi come individuo, che è poi quello che fanno tutti i ragazzi nell’età adolescenziale". Insomma, il fumetto permette di parlare di una storia comune a tantissimi giovani nel mondo e di "sensibilizzare in modo veloce e dinamico su tematiche fondamentali". Gli ideatori del Fumetto sono due volontarie della Croce Rossa Italiana - Elisabetta Gualdi e Sandra Caterini - due giovani disegnatori - Andrea Messi e Lorenzo Francocci -, e lo sceneggiatore Leonardo Papagno, "che ha fatto sì che la storia di Amir si adattasse alla storia raccontata dal fumetto". "I Giovani della Croce Rossa italiana, in particolare - ha concluso la Conte - sono sempre alla ricerca di modalità innovative di comunicazione proprio per riuscire, attraverso la peer education, ad arrivare al meglio alle menti e ai cuori dei destinatari. Con la scuola Romana dei Fumetti questa è stata la prima collaborazione che ha dato ottimi risultati e che speriamo davvero di continuare nel tempo".

Mediaport, giovedì il sit-in di protesta§'Convocare sindacati su licenziamenti'

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"Al circuito Mediaport che continua a rilasciare agli organi di stampa dichiarazioni non corrette sui licenziamenti effettuati chiediamo, in questo momento particolarmente delicato, con la crisi che continua a colpire i lavoratori e le loro famiglie, di convocare subito le organizzazioni sindacali". Slc Cgil di Roma e del Lazio, con una nota di Fabrizio Micarelli e Nadia Stefanelli lanciano questo appello all'azienda di Massimo Ferrero che, pur non avendo ancora perfezionato l'acquisto delle sale cinematografiche prese in carico dopo il fallimento Cecchi Gori, sta agendo con chiusure e licenziamenti. "L’incontro - continuano - è finalizzato ad avere una risposta sul reintegro dei quattro lavoratori licenziati così come da noi richiesto nella riunione del 12 marzo scorso. Un positivo riscontro aiuterebbe a ristabilire all’interno di tutta l’azienda quel clima di pace sociale indispensabile a riaprire una discussione che sappia affrontare le reali difficoltà causate dalla crisi nelle sale cinematografiche del circuito della città di Roma. Le istituzioni locali - aggiungono - non possono più continuare con questo assordante silenzio di fronte alla continua desertificazione delle sale cinematografiche della nostra città. Bisogna attivare, a partire dagli assessorati competenti, iniziative legislative idonee a frenare l’emorragia occupazionale e culturale". Intanto giovedì 21 dalle 11 alle 13 Cub Informazione ha organizzato un presidio di lavoratori dell’ex circuito Cecchi Gori, in via Specchi, (via del Corso) presso la sede dell’Unicredit per la prima Festa del Credito Facile e per conoscere le ragioni delle continue proroghe concesse a Mediaport Cinema per il perfezionamento dell’acquisto.

Teatro del Lido, sit-in in assessorato§"Gasperini garantisca la riapertura"

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Questa mattina il Comitato cittadino del Teatro del Lido, con una rete di realtà romane indipendenti, ha presidiato l'assessorato alla cultura del Comune in Piazza Campitelli per rispondere al prolungato silenzio dell'assessore Dino Gasperini circa le modalità di riapertura del teatro pubblico di Ostia.

Una delegazione è rimasta nell'ufficio dell'assessore Gasperini per evidenziare le criticità emerse sulla prossima gestione del teatro, relative allo staff da dispiegare per la piena funzionalità del progetto, unico nel suo genere per le modalità partecipative della progettazione culturale e per la natura pubblica dello stabile, affidato a Zetema per la parte amministrativa e a un consorzio di associazioni del territorio per la parte della programmazione partecipata.

LE RICHIESTE - Gli accordi prevedono: che lo staff del Teatro del Lido debba esaurire le funzioni operative e le prerogative formali del modello di teatro di cintura: le unità operative minime per il buon funzionamento del teatro devono corrispondere alle funzioni preesistenti (progettazione, comunicazione, segreteria amministrativa, responsabile di sala, biglietteria, tecnica); le quattro unità operative pertanto, affiancate da un giovane tecnico del territorio in formazione, saranno collocate nell’ufficio del Teatro del Lido per assolvere alle funzioni sopra descritte e garantire il pieno funzionamento, oltre al progressivo sviluppo, del teatro di cintura di Ostia; il Consorzio di associazioni preposto alla programmazione partecipata ha sede legale e operativa all'interno del teatro e all'uopo gli sarà assegnato un ufficio specifico.
 

VENERDI' NUOVO INCONTRO - L'incontro è aggiornato a venerdi  22 marzo presso l'assessorato alla cultura del Comune di Roma alle ore 15 per procedere alla formalizzazione degli accordi, elemento indispensabile per l'avvio del cantiere di ristrutturazione del teatro.

Pontina, sbanda per la pioggia e si schianta sul guard-rail: morta 54enne

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Incidente mortale sulla Pontina all'altezza del chilometro 19 nei pressi di Castel di Decima, dove una donna italiana di 54 anni, a bordo di una Smart, ha perso il controllo della sua automobile e si è schiantata contro il guard-rail. Secondo i primi rilievi della Polizia stradale, M.P.L. ha sbandato a causa della forte pioggia.

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