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Regione, ecco la giunta Zingaretti: 6 donne su 10§Tutti esterni, Ravera e Fabiani nella squadra

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Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha nominato oggi la nuova Giunta regionale. L’esecutivo è composto da 10 assessori, 4 uomini e 6 donne, una percentuale di presenza femminile che ne fa la Giunta regionale più rosa d’Italia. I nuovi assessori sono tutti esterni al consiglio regionale.

Ecco la composizione della giunta regionale di Nicola Zingaretti con le deleghe:
 
Massimiliano Smeriglio, vicepresidente e assessore alla Formazione, università, scuola e ricerca.
 E’ stato assessore provinciale al lavoro e alla formazione nella Giunta Zingaretti. Dal 2001 al 2006 è stato presidente dell’XI municipio di Roma. Dal 2006 al 2008 è stato deputato della Repubblica ed è stato rieletto alle ultime elezioni. Dal 2000 è docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università di Roma Tre.
 
Concettina Ciminiello, assessore alla Semplificazione, trasparenza e pari opportunità.
Dal 2010 ricopre l’incarico di funzione dirigenziale di livello generale di è Direttore Amministrativo della Scuola superiore dell’economia e delle finanze (MEF). Negli anni ha inoltre ricoperto e ricopre tuttora ruoli apicali in diversi ministeri.
 
Michele Civita, assessore alle Politiche del Territorio, della mobilità e dei rifiuti.
E’ stato prima assessore provinciale ai trasporti nella Giunta Gasbarra e successivamente assessore all’ambiente nella Giunta Zingaretti. Da assessore ha seguito la vicenda rifiuti sviluppando la raccolta differenziata della provincia di Roma. Dal 1997 al 2000 ha lavorato all’organizzazione del grande Giubileo con la responsabilità del programma degli interventi.
 
Guido Fabiani, assessore Attività Produttive e sviluppo economico.
 E’ Rettore dall’1998 della Università degli studi di Roma Tre. Professore ordinario di Politica economica dal 1980, ha ricoperto fino al 1998 la carica di Preside nella Facoltà di Economia “Federico Caffè” dell'Università degli Studi Roma Tre.
 
Lidia Ravera, assessore alla Cultura e allo sport.
 Scrittrice, giornalista italiana ha pubblicato oltre 25 libri, per lo più romanzi. Ha collaborato a numerose sceneggiature per il cinema e per alcune serie televisive della RAI.
 
Fabio Refrigeri, assessore alle Infrastrutture, alle politiche abitative e all’ambiente.
Sindaco di Poggio Mirteto dal 2004, ha ricoperto negli anni numerosi incarichi amministrativi nell’area del reatino. Responsabile, per l’Anci Lazio, delle unioni di Comuni e dell’associazionismo comunale dal 2004 al 2009. Responsabile in Anci dello Sportello unico delle attività produttive e commercio dal 2011. Presidente dell’unione di Comuni della Bassa Sabina.
 
Sonia Ricci, assessore all’Agricoltura, caccia e pesca.
Dirigente d’azienda e imprenditrice nel settore dell’agricoltura. Dal 2007 al 2012 è stata consigliere comunale e vicepresidente del consiglio del comune di Sezze (LT). Dal 1994 al 1996 è stata assessore alle attività produttive nello stesso comune.
 
Alessandra Sartore, assessore al Bilancio, patrimonio e demanio.
È dirigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze dal 25 maggio 2001. Ricopre molteplici cariche nell’ambito di organismi di controllo di natura sindacale in rappresentanza del Mef. Ha svolto docenze in materia di finanza pubblica ed ha fatto parte di comitati e gruppi di lavoro su varie tematiche di finanza pubblica.
 
Lucia Valente, assessore al Lavoro.
Professore associato di diritto del lavoro della Sapienza Università di Roma – Facoltà di Giurisprudenza. Membro del Comitato pari opportunità e del Comitato etico della Sapienza, Università di Roma.
 
 Paola Varvazzo, assessore alle Politiche Sociali.
 Vice Prefetto Aggiunto. Per anni ha incentrato la propria attività all’interno dell’amministrazione pubblica sui temi dei diritti civili, cittadinanza, condizione giuridica dello straniero, immigrazione e diritto d'asilo.
 
 Rimangono al Presidente Zingaretti le deleghe: Europa, Turismo, Economia del mare e Protezione civile

ZINGARETTI: "AVEVAMO DETTO CHE AVREMMO CAMBIATO TUTTO" - “Avevamo detto che avremmo cambiato tutto Abbiamo cominciato eleggendo tutti consiglieri nuovi, continuiamo con la scelta degli assessori. Io sono orgoglioso della Giunta che presentiamo, per la qualità delle persone e perché è stata formata esclusivamente sui due principi chiave che vogliamo portare nella Regione: il merito e la competenza. Ai riti della vecchia politica abbiamo preferito, grazie alla disponibilità di tutti i partiti di maggioranza, una seria ricerca sui curricula puntando su persone esterne al Consiglio di provata esperienza nei rispettivi campi". Lo dice in una nota il presidente della Regione Nicola Zingaretti. "L’alto profilo professionale di tutti nuovi assessori credo ne sia la testimonianza evidente. Un motivo in più di orgoglio è la forte presenza femminile nella Giunta - aggiunge - Siamo andati oltre la logica del 50%, facendo della Giunta del Lazio quella con la maggiore rappresentanza femminile tra le Regioni italiane. Voglio sottolineare che non si tratta di una scelta di facciata, ma del risultato dei grandi cambiamenti in atto nella nostra società e del ruolo che, con coraggio e fatica, stanno finalmente conquistando le donne anche nel nostro Paese. Era ora che anche la politica se ne accorgesse. Ora ci aspetta un lavoro molto difficile, vista la situazione dell’ amministrazione che troviamo e dell’intera regione. Ma sono sicuro nella capacità delle persone che abbiamo scelto, che insieme alle qualità e competenze dei consiglieri di maggioranza faranno ripartire davvero il Lazio”.


Comune, in aula Giulio Cesare§fischi al 'pianista' Gramazio

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Un video diffuso su youtube la settimana scorsa ritrae il consigliere Luca Gramazio (Pdl) aggirarsi in modo anomalo tra i banchi. Proprio dopo la denuncia di Fernando Aiuti che giovedì scorso aveva dichiarato che qualcuno aveva votato in sua vece in aula Giulio Cesare. A quel punto il presidente dell'aula Marco Pomarici aveva annullato le votazioni. E in molti avevano fatto due più due.

Ieri la scena stava forse per ripetersi. Alcuni cittadini presenti alla seduta dell'assemblea capitolina raccontano che Gramazio si sarebbe alzato dal suo posto, cominciando a girare per i banchi. A quel punto dalla sala si sono sollevati fischi e urla che hanno costretto l'onorevole a tornare in fretta sui suoi passi. Carteinregola, Cittadinanzattiva Lazio Onlus e No a  Roma Capitale del cemento chiedono al presidente dell'aula Marco Pomarici "di accertare se la falsa votazione sia stata causata da un guasto tecnico (e, nel caso, come sia accaduto) o se piuttosto non vi sia stato un utilizzo non autorizzato del badge da parte di qualche consigliere che abbia abusato delle proprie prerogative  votando al posto  di colleghi in quel momento assenti dall’Aula". "Se l’ipotesi di un indebito uso del badge di consiglieri assenti fosse confermata, si tratterebbe di un gravissimo episodio che, oltre a falsare le risultanze non solo dal punto di vista dei voti favorevoli o contrari, ma soprattutto da quello delle presenze necessarie per  il numero legale, sarebbe  particolarmente  offensivo nei confronti di tutti i cittadini, a cominciare da quelli  presenti, che si troverebbero ad essere testimoni di violazioni compiute disinvoltamente sotto i loro occhi, in totale spregio di quelle regole  di cui gli eletti in Consiglio  dovrebbero essere i più fieri sostenitori".

Via Giulia, Italia nostra: "Bene§Ornaghi che ha stoppato Alemanno"

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Soddisfazione di Italia Nostra Roma per la vicenda dell’area archeologica di via Giulia. Oggi l’intervento del ministro Ornaghi che ha chiesto al sindaco Alemanno di fermare il progetto ed ha avocato a sé l’istruttoria. Dunque, si stoppa il project financing della Cam che prevedeva la realizzazione di un albergo, appartamenti e suites e un Urban center. “E’ un importante segnale di voler riportare nella Capitale il rispetto delle leggi di tutela dei beni archeologici, storici e paesaggistici sempre più spesso ignorate negli ultimi anni. Ricordiamo, tra le tante azioni dovute fare da Italia Nostra, in sostituzione del ministero, la vicenda del parcheggio di 9 piani dentro la collina del Pincio, le continue denunce sul degrado di Villa Borghese, la tutela della storica Passeggiata di via Ripetta e dei sui grandi platani del Lungotevere minacciati dal progetto di un sottopasso e da un parcheggio sotterraneo", si legge in una nota dell’associazione.

Italia nostra aveva inviato in data 19 febbraio scorso una lettera al ministro Ornaghi nella quale si diffidava il ministero a far rilasciare un parere favorevole al progetto. La diffida era riferita in particolare al fatto che gli scavi archeologici non erano ancora conclusi e non era stato avviato l’iter di apposizione del vincolo diretto ed indiretto, ma specialmente alla notizia che la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici del ministero avesse già espresso un parere preliminare favorevole sia a far realizzare il parcheggio sotterraneo sia a fare edificare al di sopra dell’area archeologica un complesso di edifici.

Caso Cucchi, chiuso il dibattimento§L'8 aprile la requisitoria del pm

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Approda alle fasi finali il processo per la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano fermato il 15 ottobre 2009 per droga e morto una settimana dopo nel reparto di medicina protetta dell'ospedale Sandro Pertini. Nell'odierna udienza si sono concluse le audizioni testimoniali e l'otto aprile inizierà la requisitoria dei pm Maria Francesca Loy e Vincenzo Barba. La parola poi passerà alle parti civili e alle difese. Sotto processo ci sono sei medici, tre infermieri e tre agenti penitenziari. Oggi sono stati sentiti, davanti alla III Corte d'assise, gli ultimi due consulenti della difesa: i professori Claudio Buccelli a Aldo Carnevale. Gli esperti in conclusione hanno concordato nel definire la morte di Cucchi "un evento improvviso e imprevedibile - hanno detto -. Da parte del personale del Pertini non c'è stata alcuna responsabilità". La sentenza dovrebbe arrivare entro maggio.

Sappe: "A lui si deve il gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre"

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"Con la scomparsa di Pietro Menna, grande sportivo italiano ed internazionale, salutiamo non solo un esempio di sportività e di lealtà olimpica ma anche il fondatore del gruppo Sportivo della Polizia Penitenziaria, le Fiamme Azzurre. Fu lui, infatti, a crearlo, ricevendo un incarico ministeriale". E' quanto scrive in una nota Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, in relazione alla prematura scomparsa di Pietro Mennea. "Il Sappe  piange dunque la scomparsa di un grande esponente dello Sport pulito, un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi".

Metro C, dal 15 aprile al via i lavori§per tratta San Giovanni-Fori Imperiali

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Al via i primi cantieri della tratta da San Giovanni a Fori Imperiali Colosseo. Dal 15 aprile, infatti, partirà l'avvio della costruzione della Tratta T3 della Linea C della metropolitana, 3 km circa di linea, dalla stazione San Giovanni (già in costruzione di corrispondenza con la linea A) e via dei Fori Imperiali, con le nuove stazioni Amba Aradam Ipponio e Fori Imperiali Colosseo. L'investimento finanziario relativo alla tratta T3 è di 792 milioni di euro. Per la realizzazione delle opere saranno necessari 7 anni di lavoro.

IL TRAGITTO - Su via dei Fori Imperiali, per tutta la durata dei lavori, saranno mantenute le tre corsie veicolari (due in direzione via Labicana e una in direzione centro). Il transennato delle aree di cantiere, senza interruzione del traffico veicolare, dal 15 aprile quindi, coinvolgerà i cantieri mobili propedeutici alla configurazione finale delle aree di lavoro ed interesserà le aree: Via dei Fori Imperiali da piazza del Colosseo fino a via del Tempio della Pace, piazza Celimontana, giardini di via Sannio, giardino di piazzale Ipponio. L'annuncio è stato dato, oggi, in occasione di un sopralluogo del sindaco di Roma Gianni Alemanno, presso la stazione di Parco di Centocelle.

SAN GIOVANNI-COLOSSEO -  "La partenza dei cantieri della tratta San Giovanni-Colosseo della linea C costituisce un altro tassello fondamentale per proseguire quella rivoluzione della mobilità che l’Amministrazione capitolina sta portando avanti con decisione dal 2008 e che mi trovo da poco più di un mese a vivere in prima persona - dichiara Maria Spena, assessore alla Mobilità - La rete della Metropolitana, che ad oggi presenta un unico nodo di scambio a Termini, moltiplicherà le proprie potenzialità grazie a una migliore connessione tra le linee, dando un impulso fondamentale all’intermodalità. Cittadini, pendolari e turisti potranno usufruire di un trasporto pubblico sempre più veloce, capillare e, aspetto da sottolineare, sostenibile. Realizzare nuove infrastrutture del trasporto pubblico è una necessità imprescindibile per Roma, chiamata a recuperare un gap decennale rispetto ad altre grandi capitali europee. Questa Amministrazione ha fatto seguire i fatti alle parole. Essere riusciti a portare avanti un progetto così importante in una fase economica tanto difficile deve essere motivo di soddisfazione per tutti".

ALEMANNO - Il sopralluogo del sindaco Alemanno è partito questa mattina dalla stazione Parco di Centocelle e percorrendo, a bordo di un treno automatizzato, la tratta Pantano-Montecompatri, è arrivato fino al deposito. "Oggi è un passaggio molto importante - ha detto Alemanno - perché iniziare i lavori di questa tratta e, come si è visto, il completamento della prima, stiamo realmente consegnando la Metro C. Con la linea B, abbiamo aumentato il 50% delle linee metropolitane a Roma. Arrivando al Colosseo, possiamo dire che il 90% dell'obiettivo è concluso perché si mettono insieme la linea A e B. Un passaggio, questo, che ha assorbito molte risorse della possibilità di investimento di Roma Capitale. Abbiamo dovuto lavorare anche in carenza di fondi della Regione, quindi uno sforzo notevole". "Noi dobbiamo sapere che per fare tutto questo - ha infine concluso - è stata affrontata una sfida continua con problemi di carattere burocratico, economico e con contenziosi e siamo riusciti con l'impegno di tutti a risolverli". Arrivando al deposito, dove ha sede la Centrale Operativa, il primocittadino ha spiegato che, "abbiamo di fronte un livello tecnologico incredibile. Alla Centrale operativa ci sono pochissime persone che controlleranno direttamente tutte le linee della metropolitana". Con Alemanno, Antonello Aurigemma e l'assessore di Roma Capitale alla Mobilità, Maria Spena.

IL RITARDO SULLA TRATTA PANTANO-CENTOCELLE - "Ad oggi non siamo in grado di dire se la tratta Pantano-Centocelle - ha detto il presidente Roma Metropolitane, Massimo Palombi - aprirà secondo quanto stabilito dall'ultimo cronoprogramma. Ad oggi non siamo in grado di dirlo. Tutto dipende da quanto verrà stabilito dai vigili del fuoco. Entro un paio di settimane, appena nomitato il direttore dell'esercizio, saremo nelle condizioni di iniziare la fase di pre esercizio. Ma se non riusciamo a sbloccare la vicenda dei Vigili del Fuoco non posso indicare date. Perché ci chiedono di intervenire su manufatti già realizzati per adeguarci alle nuove norme. Non ci possono chiedere di sfasciarli e rifarli come in parte già successo per le norme antisismiche. L'ottobre del 2013 potrà essere rispettata solo se tutto si mette apposto".

REBIBBIA-CASAL MONASTERO - Il presidente di Metro C Franco Cristini, nel corso del sopralluogo, ha fatto sapere che "A maggio dovrebbero iniziare i lavori per il prolungamento della linea B tra Rebibbia e Casal Monastero. Stiamo completando la progettazione. Parliamo di un progetto fondamentale per un quadrante di Roma che è assolutamente intasata di traffico privato".

Alemanno: "Il trotto non interferisce con il nuovo stadio"

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Importanti novità riguardanti il nuovo stadio della Roma, uno punti cardini su cui fa affidamento la proprietà americana guidata da James Pallotta. Il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, ha risposto così a chi gli chiedeva se ci fossero difficoltà nella realizzazione del progetto: "Lo stadio della Roma si farà. Il trotto, ammesso che resti a Tor di Valle, non interferirà minimamente con lo stadio".

I TERMINI- E poi, stizzito, ha aggiunto: "Ho parlato adesso con la società e con i costruttori, sono tutte balle. Lo stadio si farà, l'ippica o verrà trasferita a Capannelle o resterà a Tor di Valle senza interferire con lo stadio. Non c'è nessun ripensamento sul progetto che sarà presentato nelle prossime settimane". Secondo quanto aveva già annunciato proprio Pallotta, il nuovo impianto avrà una capienza di circa 55-60mila posti e la Roma conta di inaugurarlo nella stagione 2016-2017.

Parco del Labaro, Tar respinge il ricorso: i lavori per il palazzetto continuano

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Si aggiunge un nuovo tassello nella vicenda del Parco del Labaro. Agli inizi di marzo è infatti arrivata la risposta del Tar al ricorso dei cittadini contro lo smantellamento dell'area verde per permettere la costruzione del palazzetto della S.S Lazio Pallavolo. L'ordinanza ha spiazzato tutti perché respinge ogni contestazione e rende quindi legittima – per ora – la prosecuzione dei lavori.

UN NUOVO RICORSO DEI CITTADINI - Ma i cittadini del quartiere, e in particolare Pasquale Annunziata, portavoce del comitato Salviamo il Parco Colli d'Oro, non ci stanno e annunciano un nuovo ricorso al Consiglio di Stato. Perché, dice Annunziata, “le motivazioni del Tar sono assurde e pretestuose. Mettono in dubbio cose ovvie come il fatto che abitiamo di fronte al parco”. “Avevamo chiesto la sospensiva dei lavori - che nel frattempo avevano accelerato moltissimo proprio perché sapevano che di lì a breve sarebbe arrivata la pronuncia del tribunale amministrativo – e loro ci rispondono che è inutile perché gli alberi sono già tagliati” commenta. “E' come dire: non condanno l'assassino tanto la vittima è già morta”.

LA SENTENZA - Secondo i giudici amministrativi, è impossibile accogliere la richiesta innanzi tutto perché la vicinanza abitativa al parco non è dimostrata. “Pur avendo dichiarato nel ricorso introduttivo di essere proprietari di abitazioni di residenza all’interno della lottizzazione Colli d’oro, non hanno allegato un principio di prova al riguardo, necessario ai fini della verifica del presupposto della vicinitas” si legge nell'ordinanza. Ma non finisce qui perché secondo il Tar non è possibile neppure imporre uno stop alle ruspe: “E' comprovato in atti l’avanzato stato dei lavori, essendo stati completati sia lo sbancamento dei terreni che l’espiantazione delle essenze arboree”. Gli alberi sono stati tagliati, si argomenta, e quindi non si può più fare nulla. La terza e ultima motivazione si basa invece sullo scarso convincimento maturato dai giudici sull'intera questione: non c'è un “adeguato fumus bonis iuris”, a loro dire, e il ricorso non ha ragione d'essere.

I MOTIVI DEL ROCORSO - Di tutt'altra idea i cittadini dei comitati, che nel ricorso contestavano ben quattro illeciti. La prima: la violazione del regolamento sulla partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana. “I cittadini con abitazioni che si affacciano sull'area hanno appreso dell'inizio dei lavori solo dopo l'affissione del cartello”, adducono i ricorrenti. Nessuno li ha interpellati, così come risulta mancante il nulla osta del ministero dei Beni Culturali, che ha l'obbligo di intervenire in casi come questi, insieme anche al parere del Consiglio della circoscrizione competente, come informa Annunziata, e come chiedono i ricorrenti nelle motivazioni. Infine si soprassiede all'obbligo di “conservazione  degli impianti arborei”, citato nelle norme di attuazione del Piano paesistico e territoriale del Lazio. In sostanza una irregolarità dietro l'altra di fronte a cui il Tar ha fatto orecchie da mercante.
“Si capisce che sono tutte scuse per non entrare nel merito” ribadisce Annunziata, che si dice sicuro che la costruzione del palazzetto non verrà ultimata. "Si tratta di un trucco, una magagna - spiega - non ne abbiamo le prove ma farà probabilmente la fine di uno dei punti verdi qualità. Funziona così, si prendono i finanziamenti e poi si desiste”. Secondo Annunziata infatti il progetto non sta in piedi dal punto di vista economico, al netto del finanziamento pubblico (che è peraltro a fondo perduto). “Nel progetto del palazzetto si parla di 4mila iscritti, ma di questi tempi è davvero impossibile raggiungerli, considerato anche la fine che stanno facendo gli altri impianti sportivi della zona”. Se la previsione di Annunziata si avverasse si aggiungerebbe un altro scandalo allo scempio del Parco di Colli d'Oro.


Comune, entro aprile i nuovi bandi§per stabilizzare i precari storici

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Entro aprile saranno emanati i nuovi bandi per il personale dell’amministrazione capitolina. Questo quanto emerge dall’incontro che si è svolto ieri sera presso il gabinetto del Sindaco con i precari “storici”. “Mi occuperò personalmente di contattare il ministero della Funzione pubblica per velocizzare i tempi di predisposizione dei nuovi concorsi pubblici”, promette Gianni Alemanno al termine di una riunione particolarmente animata. Restano però incertezze e confusione tra i precari, che da questo tavolo si aspettavano delle risposte concrete da parte del primo cittadino. Tante anche le contraddizioni. Soprattutto per quanto riguarda le risorse finanziare disponibili.

I NUOVI BANDI – L’assessore alle politiche delle Risorse umane, Enrico Cavallari, tiene a precisare che i nuovi concorsi pubblici partiranno entro aprile. Sia quello a tempo indeterminato (blindato, per i precari “storici”), sia quello determinato. “Partiranno parallelamente anche se ovviamente, quello per contratti a tempo indeterminato avrà delle tempistiche più lunghe – spiega Cavallari a Paese Sera -. Stiamo cercando di stabilizzare i precari del Comune, anche chi è impiegato come interinale e da meno tempo. Non capisco perchè dovrei mandarli a casa questi 160 collaboratori”. Una domanda certo legittima. Anche se non corrisponde esattamente al questione posta da chi, precario, lo è da quasi dieci anni: “Noi non abbiamo nulla contro gli interinali, anzi – risponde una delle precarie ‘storiche’ del Comune -. Abbiamo però il sospetto che l’intenzione dell’amministrazione si quella di far partire solo il concorso a tempo determinato, togliendoci la possibilità di ottenere la giusta regolarizzazione che ci spetta”.

L’INCONTRO – Un incontro, quello di ieri sera, che il primo cittadino ha voluto fortemente a seguito della protesta dei lavoratori nella sala della Protomoteca lo scorso 8 marzo. Previsto per le 19, l’incontro è però iniziato solo alle 20:30 con il suo arrivo. Al tavolo, a cui hanno preso parte anche il direttore del dipartimento Risorse umane e l’Assessore Enrico Cavallari, ha partecipato una delegazione di cinque lavoratori, mentre all’esterno del Campidoglio, sotto la pioggia, tutti gli altri sono rimasti in sit in con indosso la maglia gialla di protesta che richiama  all’assunzione.

CONTRADDIZIONI E PIANO FINANZIARIO – Tra le richieste avanzate al sindaco: sicurezza sull’effettiva emanazione del concorso, reale copertura finanziaria, tempi certi sulle procedure vista la prossima scadenza della legislatura. “Ci hanno assicurato che i concorsi partiranno – dicono i lavoratori -, peccato che manca la certezza del nostro inquadramento, le tutele, le garanzie. Tutto quello che mancava all’interno dell’accordo”. Tra le questioni maggiormente contestate, il fatto che il concorso a tempo indeterminato sarà unicamente per profilo C, inferiore a quello D (da funzionario) che al momento viene ricoperto da molti precari “storici”, con la conseguente perdita di anzianità, suo trattamento economico e giuridico.
Per quanto riguarda il piano finanziario che starebbe alle spalle dei nuovi bandi, sono molte le contraddizioni. Il direttore del dipartimento Risorse Umane, Damiano Colaiacomo, sostiene che “i fondi a disposizione ricoprirebbero solo il concorso a tempo determinato”. In piena contraddizione con quanto riferito da lui stesso a Pese Sera poche settimane fa. Ma, in maniera opposta anche alle rassicurazioni arrivate a fine riunione da Cavallari, che ha voluto sottolineare che i “bandi partiranno parallelamente”.

“GUERRA TRA POVERI” - Chi dice il vero? Questa è la domanda principale che si fanno i precari “storici”, tutti con contratti in scadenza tra il 2013 e il 2014. A rischio c’è il lavoro, che in tempi di crisi è particolarmente prezioso. Colaiacomo tiene a precisare che “come previsto per legge, i fondi destinati alle contrattualizzazioni a tempo determinato, non possono essere spostati per quelle a tempo indeterminato. “Per questo bisogna attendere i tempi del turn over”. Un cambio di rotta che aumenta le preoccupazioni.

NUOVE ASSUNZIONI - Nel frattempo però, con circa 200 precari “storici” in organico, il Comune continua ad assumere interinali (sono circa 200 da calcoli del Dipartimento, molti di più per i lavoratori), a cui viene predisposto un corso di formazione che garantirà dei crediti in sede di concorso e che andranno ad incrementare la precarietà all’interno degli uffici capitolini, non a diminuirla. Tra le conseguenze di tutta questa “confusione”, si sta creando una vera e propria tra i lavoratori: da una parte gli “storici” dall’altra gli “interinali” che manifestano la propria rabbia, e le proprio rivendicazioni, dalle stanze degli uffici in cui sono impiegati fino ai social network.

La morte di Pietro Mennea, il ricordo della politica e delle associazioni

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Si è fermata oggi la corsa di Pietro Mennea, il più grande velocista italiano e per anni primatista mondiale. Era da anni ammalato di tumore.
Tante le reazioni e i commenti dei politici e delle associazioni. "Lo sport italiano è in lutto per la morte del suo atleta più veloce nei 200 metri: un mito, un campione in pista ma non solo". È quanto dichiara il sindaco Gianni Alemanno. "Anche Roma piange la prematura scomparsa di Pietro Mennea stroncato da un male incurabile. Profondamente commosso- aggiunge Alemanno - a nome mio e di Roma Capitale porgo alla sua famiglia le più sentite condoglianze". E dal consigliere capitolino del Pd, Paolo Masini arriva una proposta. "La città di Roma come tutta l'Italia deve qualcosa a Pietro Mennea, intitolare ciò che manca nella capitale, una pista indoor, al grande campione olimpico, sarebbe la cosa più bella, per la città e per ricordare nel migliore dei modi Pietro Paolo Mennea", ha spiegato Masini.
"Un altro grande campione di sport e di vita vola via. L'ho amato da tifosa bambina e abbracciato da assessore allo sport.Ciao #PietroMennea", così su twitter Patrizia Prestipino, candidata alle primarie per il Campidoglio. E a twitter Giorgia Meloni affida il suo messaggio di cordoglio: "Addolorata da scomparsa di Pietro Mennea, tra i più grandi atleti italiani di tutti i tempi - scrive la fondatrice di Fratelli d'Italia - Le sue imprese hanno fatto storia dello sport". Ancora da twitter parte il messaggio di Nichi Vendola, leader di Sel: "Un simbolo dello sport migliore, ma anche un simbolo della nostra terra: Pietro Mennea, a cui tutti noi abbiamo voluto molto bene - scrive - Oggi Puglia piange #Mennea con grande emozione, ma sono certo che tutto mondo dello sport,e gli italiani tutti siano in lutto per questa perdita".

"Un esempio di caparbietà e nobiltà d'animo", per la Comunità Ebraica. "Pietro - afferma il presidente della Comunità, Riccardo Pacifici - è stato l'orgoglio e la bandiera dell'Italia. Mennea è stato in più occasioni vicino alla nostra Comunità e all'ebraismo in generale, in particolare durante l'ultima Olimpiade svoltasi a Londra nell'estate del 2012 si è fatto promotore di un'iniziativa in ricordo degli atleti olimpici della squadra israeliana uccisi barbaramente nel settembre 1972 da terroristi durante le Olimpiadi di Monaco. Il presidente e tutta la Comunità si stringono intorno a famigliari ed amici del campione olimpico. Infine - conclude Pacifici - secondo una consuetudine ebraica, pianteremo in sua memoria cinque alberi nelle colline della pace a Gerusalemme”.
“Con Pietro Mennea scompare non soltanto un campione dello sport ma anche una persona generosa, leale e onesta che questi valori, fondamento di un'esistenza memorabile, ha proiettato sulle piste di atletica e nella vita di tutti i giorni". Lo afferma il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
"Una dimostrazione tra le più emozionanti - continua Gattegna - l'abbiamo avuta con il suo impegno personale affinché le vittime israeliane del terrore alle Olimpiadi di Monaco non fossero dimenticate. La scorsa estate Mennea aveva scritto direttamente al presidente del CIO, Jacques Rogge, chiedendo che un minuto di silenzio fosse loro tributato in occasione della cerimonia inaugurale dei Giochi di Londra ed era stato tra i protagonisti del sit-in convocato dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalla Comunità ebraica di Roma e dal Maccabi davanti al Tempio Maggiore al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica su questa tematica. Un atto di giustizia, una dimostrazione di vicinanza - conclude - che ci aveva commossi e che aveva fatto onore a tutto lo sport italiano. Che il suo ricordo sia di benedizione”.

Via Giulia, Ordine architetti: "Serve§un concorso internazionale aperto"

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Non si placano le polemiche sul restyling dell'area archeologica di via Giulia, dopo che il ministro Ornaghi ha chiesto al sindaco Alemanno di fermare il progetto e ha avocato a sé l’istruttoria. Stoppando il project financing della Cam che prevedeva la realizzazione di un albergo, appartamenti, suite e un Urban center.

LETTERA A GASPERINI: "ECCEZIONALE OPPORTUNITA' PER RILANCIARE IL TEMA DELL'ARCHITETTURA NEI CENTRI STORICI" - Sulla proposta per risarcire il vuoto di via Giulia l’Ordine degli Architetti di Roma ha inviato una lettera aperta all’assessore alle Politiche Culturali di Roma Capitale Dino Gasperini: “La vicenda di via Giulia è una eccezionale opportunità di rilanciare il tema dell’architettura contemporanea nei centri storici, negletto dalla seconda metà degli anni Sessanta, all’epoca dei premi ex-aequo assegnati nel Concorso per i nuovi Uffici per la Camera dei Deputati, decretò la totale rinuncia a qualsiasi ragionamento sulle modalità di intervento contemporaneo all’interno nel Centro Storico di Roma. Da quel momento Roma è diventata una città interrotta, definizione di Giulio Carlo Argan che fu l’unico da sindaco, a tentare qualcosa quando chiamò dodici architetti ad immaginare lo spazio della città partendo dalla pianta del Nolli. Da allora poco altro. Di recente l’esperienza della Nuova Teca dell’Ara Pacis, un caso isolato che non risulta condivisibile per metodologia e processo adottati su un’area tanto nevralgica. Lo stesso dicasi per piazza San Silvestro. Dunque è il momento di ricordare che lo spazio della città è di chi lo pratica non di chi lo progetta, pertanto in casi come quello di via Giulia è inevitabile un confronto con la cittadinanza, le associazioni, le categorie professionali. Fermo restando il legittimo e imprescindibile ruolo politico di Roma Capitale nella definizione delle scelte strategiche e finanziare, sottolineiamo l’importanza dell’adozione dello strumento del Concorso Internazionale di Progettazione di tipo aperto, a garanzia della qualità e della sicurezza dei manufatti, della certezza di costi e tempi del progetto. Rimarchiamo la parola aperto perché, nel momento in cui le normative italiane continuano a misurare la capacità di un professionista dal fatturato che produce, un’inversione di tendenza sarebbe un’occasione irripetibile della quale assumersi in pieno la responsabilità”.

GIANCOTTI: "SI RICORDI LA VICENDA DEL CENTRE POMPIDOU" - "Per chiarire la posizione dell’Ordine degli Architetti di Roma sul restyling di via Giulia è intervenuto il consigliere Alfonso Giancotti, che ha voluto rievocare la vicenda della progettazione e della realizzazione del Centre Pompidou a Parigi: “E’ universalmente riconosciuta la qualità del contenitore e del contenuto che esso periodicamente ospita. Lo spazio pubblico antistante il Beaubourg è uno degli invasi urbani più popolati e maggiormente impressi nell’immaginario collettivo dei cittadini europei. Questo grazie al concorso basato su una procedura attenta e complessa di selezione del progetto (nessun architetto francese tra i suoi autori), che offre soluzioni morfologiche, spaziali e formali certamente non affini alla poetica delle opere progettate e realizzate dai giurati, molto diversi tra loro per storia, formazione e origine, anche se tutti importanti personalità dell’architettura e dell’arte internazionale del XX secolo. Quel concorso non considerò i curricula degli studi partecipanti, la mole economica del lavoro svolto negli ultimi cinque o dieci anni, il loro fatturato o altro articolato requisito che oggi in Italia è richiesto. La nascita del Beaubourg appartiene al passato– conclude Giancotti - riflettiamo però sulla qualità e sul senso di responsabilità di tutti gli attori del processo che conduce alla elaborazione e poi alla realizzazione del progetto: committenti, progettisti e imprese esecutrici. Attori che non devono dimenticare di svolgere un servizio per la società civile".

Lavoro, chiudono 14 imprese al giorno§Confesercenti: "Regione intervenga"

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Il presidente della Confesercenti di Roma e del Lazio, Valter Giammaria, saluta la nuova Giunta regionale del Lazio e il suo Presidente Zingaretti, incalzando da subito la nuova squadra di governo. "Non c’è tempo da perdere, la situazione è drammatica, a Roma e nel Lazio chiudono ogni giorno 14 imprese - dice - solo nei primi due mesi dell’anno sono andati in fumo e solo nel settore del commercio 3000 posti di lavoro, bruciando 60 milioni di euro. Un trend che è in atto ormai da diverso tempo e che ogni giorno che passa si acuisce'".

"AFFRONTARE LE EMERGENZE" - "Se ci basiamo sul termometro della situazione che registra la nostra associazione quotidianamente, la situazione a marzo sta andando anche peggio - aggiunge Giammaria - e per questo non possiamo permetterci di perdere tempo: auspichiamo che la nuova squadra di governo avvii subito i lavori, che gli Assessori, figure esterne e di alta professionalità, si mettano al lavoro per affrontare le emergenze: lavoro e fondi par la cassa integrazione straordinaria; finanziamento verso le imprese e enti locali che vantano crediti e sono sull’orlo del fallimento; fondi per favorire l’accesso al credito attraverso i confidi di settore".

"OSSIGENO PER LE IMPRESE" - "Il sistema imprenditoriale, soprattutto rappresentato dalle piccole e medie imprese ha bisogno di ossigeno e il fattore tempo è decisivo: risposte che servono oggi e non doman i- continua il presidente di Confesercenti - lo abbiamo detto apertamente in campagna elettorale e a maggior ragione lo diciamo oggi, cogliendo l’occasione per fare i migliori auguri alla nuova Giunta regionale e al Consiglio, ai quali - dice - offriamo da subito il nostro lavoro e impegno per voltare pagina nel Lazio. Il risultato elettorale impone un profondo cambiamento - conclude Giammaria - da fiducia al Presidente Zingaretti e alla sua squadra, affidandogli il compito di ricostruire un serio rapporto tra amministrazione e amministrati, ma testimonia anche, in modo eclatante, la gravità della situazione che stiamo attraversando: in gioco non vi è solo la credibilità della politica e della pubblica amministrazione, preparata e onesta, ma anche la capacità di affrontare la profondità della crisi che stiamo attraversando".

Infernetto, fiamme al residence§di via Scuderi: evacuati 9 alloggi

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Sono servite oltre quattro ore per domare l’incendio divampato durante la notte al residence occupato di via Gaspare Scuderi, all’Infernetto. Sono stati distrutti dalle fiamme nove alloggi, resi completamente inagibili. Tutte le persone che abitavano nei mini-appartamenti sono state evacuate ma sono in buona salute: hanno rifiutato l’assistenza offerta dai servizi sociali e quella alloggiativa. Sono morti, però, due cani. 

L’INCENDIO - Secondo una ricostruzione, erano le due di notte quando, probabilmente per cause accidentali, è scoppiato un incendio in una delle abitazioni della struttura residenziale al civico 18 di via Gaspare Scuderi. Presi dal panico, gli occupanti, tutti cittadini di nazionalità straniera, si sono riversati in strada, urlando e chiedendo aiuto. Sul posto sono arrivati in breve i carabinieri della compagnia di Ostia, i vigili del fuoco, una pattuglia della polizia municipale del XIII gruppo di Roma Capitale, una volante del commissariato e una squadra della protezione civile. Sono così iniziate le impegnative operazioni di spegnimento delle fiamme che, a causa anche del degrado, si sono rapidamente propagate nella struttura. 

IL CORTO CIRCUITO -“Probabile che la causa sia stata un corto circuito”, informa il tenente Federico Lombardi, ufficiale dei carabinieri di via dei Fabbri navali: “c’erano molti fili elettrici volanti. E poi oltre una dozzina di bombole del gas abbandonate, che però sono state prontamente messe in sicurezza. Tuttavia - precisa - al momento non abbiamo rilevato nessun evento o matrici dolosa”. Fortunatamente non si sono registrati feriti e intossicati, benché una famiglia pianga la perdita dei propri cani. Le famiglie, circa 15 persone, dopo aver rifiutato l’assistenza abitativa, hanno cercato ciascuno per proprio conto una sistemazione. Hanno perso tutto quello che avevano. 

LO SGOMBERO - Il residence era stato oggetto di un’ordinanza di sgombero da parte del sindaco di Roma. Si tratta della n. 56 disposta l’11 febbraio del 2011 dopo un’operazione congiunta della guardia di finanza e della Asl RmD che avevano rilevato la precaria situazione igienico-sanitaria della struttura. Ma allo sgombero era seguita una nuova occupazione.

Manganelli, oggi la camera ardente§Sabato funerali di Stato

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E' stata allestita nella Scuola superiore di polizia di via Piero della Francesca la camera ardente con il feretro del capo della Polizia Antonio Manganelli. Il carro funebre con il feretro, passando davanti al Viminale, è stato raggiunto da diversi agenti scesi per salutarlo, ai quali si è unita la gente raccolta nella piazza. Ad accogliere la bara, portata in spalla dagli agenti, è stato il picchetto d'onore con la Fanfara della polizia che suonava la marcia funebre di Chopin.

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MANGANELLI, OGGI LA CAMERA ARDENTE

Presenti per l'estremo saluto diversi rappresentanti delle forze di polizia tra cui il questore di Roma, Fulvio Della Rocca, il direttore centrale immigrazione e frontiere Rodolfo Ronconi, il prefetto Gaetano Chiusolo, il vicecapo vicario Alessandro Marangoni e Arturo De Felice, direttore della Dia. Per le istituzioni erano presenti il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni De Gennaro, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il premier Mario Monti e il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Sabato si terranno i funerali di Stato, alle 11, nella basilica di Santa Maria degli Angeli in Piazza della Repubblica.

Alemanno, "Continuiamo insieme"§Le buche di Roma? Colpa del governo

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"Continuiamo insieme". E' questo lo slogan scelto per la campagna elettorale del sindaco di Roma Gianni Alemanno, in corsa per Campidoglio. E' quanto annunciato oggi, durante l'inaugurazione del comitato elettorale in via Giano della Bella, vicino piazza Bologna. "Quello che dobbiamo fare - ha detto Alemanno - è un grande sforzo di partecipazione della gente. I problemi non si risolvono dall'alto. Noi abbiamo la volontà di far crescere questa città come una comunità che si ritrova nella grande idea di Roma. E con l'orgoglio di quanto fatto, noi andremo avanti". Il primo cittadino ha poi dichiarato: "Io affronto questa avventura senza 'paracadute'. Rispetto tutti gli avversari del centrosinistra ma non c'è nessuno che non si è premunito con un seggio in Parlamento o in Europa. Ecco io no. Non l'ho fatto come grande atto di amore per Roma". A presiedere il comitato di Alemanno sarà Barbara Saltamartini. Mauro Cutrufo coordinatore del programma mentre Andrea Augello il coordinatore del comitato.

IL COMITATO - "La prima cosa che faremo - ha detto Alemanno - sarà un'operazione verità per spiegare a tutti coloro che fanno finta di non vedere, l'enorme lavoro fatto in questi cinque anni per salvare Roma dal baratro e fronteggiare questa pesante crisi economica". "Andremo avanti indicando le strade per futuro - ha aggiunto il sindaco - con un grande sforzo di coinvolgimento perché nessuno si deve sentire escluso". Alemanno, affiancato da parte della sua Giunta, e dai consiglieri comunali, ha ringraziato la sua squadra, "grazie a chi giorno e notte ha lavorato per questo comitato. Questo è un posto bellissimo tra la città consolidata e la periferia".  "Vogliamo che questo sia un luogo di incontro per ogni cittadino. - ha spiegato Saltamartini - Il comitato vuole essere un grande luogo in cui far ripartire la sfida in assemblea capitolina. Sara' aperto tutti i giorni, anche nel fine settimana". "Giochiamo per vincere queste elezioni. - ha commentato Augello - Non solo per secondo mandato, ma per portare avanti i progetti. Qui a Roma giochiamo una partita importante e vogliamo arrivare ad una vittoria partecipata, e la sede e' stata immaginata e pensata proprio per questo profilo". "Oggi si apre un capitolo nuovo di una storia che parte da lontano - ha invece sottolineato Rauti - ci prendiamo un impegno nuovamente con la città per cinque anni. Si ricomincia più forti e responsabili". E il programma? "Sarà presentato poco prima dell'apertura formale della campagna elettorale - ha spiegato il sindaco - E quando sarà fatto l'accordo con altri partiti che faranno parte della coalizione".

ANCI, SPENDING REVIEW - Stamattina il primo cittadino, insieme a una delegazione dell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani), ha incontrato i neo presidenti della Camera e del Senato per chiedere loro di adoperarsi affinché il Governo possa sbloccare 9 miliardi di risorse a disposizione dei Comuni, "che al momento non possono essere spese a causa dei vincoli del Patto di stabilità e della Spending review". Il Patto di stabilità e la Spending review bloccano a Roma investimenti e pagamenti alle imprese per un monte risorse che il sindaco Gianni Alemanno ha quantificato "tra i 350 i 400 milioni di euro".

Nel dettaglio, il sindaco ha precisato che, dei quasi 400 milioni bloccati dal Patto di stabilità e dalla Spending review, "circa la metà sono i pagamenti bloccati verso le imprese e gli altri riguardano investimenti già deliberati e fermi". "Per noi - ha aggiunto Alemanno - a Roma, il Patto di stabilità significa non poter fare neanche la manutenzione delle strade e delle scuole, perché non possiamo pagare anche quando abbiamo i soldi in cassa. Quindi, il cittadino che si chiede come mai, ad esempio, a Roma ci sono le buche, deve sapere che tutto quanto nasce da un blocco di carattere politico che viene dal Governo e si ripercuote su di noi. Se sbloccano queste risorse noi siamo in grado non solo di dare una spinta alla vivibilità della città, ma anche di dare una boccata di ossigeno all'economia del territorio". Alemanno, inIfne, ha tenuto a sottolineare che "in un momento di lacerazione politica e di mancanza di coesione, tutti i Comuni sono uniti nel rappresentare questa situazione al Governo e al Parlamento".


Rifiuti, l'Ue denuncia l'Italia§per Malagrotta e le altre discariche

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La Commissione europea, su raccomandazione del commissario per l’ambiente, Janez Potočnik, ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue per non aver rispettato le prescrizioni della legislazione europea in materia di rifiuti. A causa di un'interpretazione restrittiva da parte delle autorità' italiane del concetto di un sufficiente trattamento dei rifiuti, la discarica di Malagrotta, a Roma, e altre discariche nella regione Lazio sono riempite con rifiuti che non hanno subito il trattamento prescritto dalla legislazione Ue.

L'INCHIESTA DELL'UE - Secondo una inchiesta dell'Ue infatti 735 mila tonnellate di rifiuti urbani di Roma e più120 mila tonnellate in provincia di Latina, non sono pretrattati in impianti di trattamento meccanico-biologico prima di finire in discarica. L'Italia ritiene che i rifiuti collocati nelle discariche nelle province di Latina e Roma possano essere considerati "trattati", in quanto sono stati frantumati prima di essere interrati. Tuttavia, secondo la Commissione, il fatto di frantumare o sminuzzare rifiuti indifferenziati prima di interrarli non e' sufficiente per prevenire o ridurre, per quanto possibile, gli effetti negativi sull'ambiente e qualunque rischio che ne derivi per la salute.
LA MESSA IN MORA - La Commissione aveva inviato una lettera di "costituzione in mora" in data 17 giugno 2011 e un parere motivato in data 1 giugno 2012. Dopo aver esaminato le risposte trasmesse dalle autorità italiane, la Commissione ha concluso che gli inadempimenti relativi al trattamento dei rifiuti in Lazio continueranno probabilmente fino al 2015.
DISCARICHE MINACCIA GRAVE PER SALUTE E AMBIENTE - La Commissione ricorda che le discariche che operano in violazione della legislazione europea sui rifiuti costituiscono una grave minaccia per la salute umana e per l'ambiente. La direttiva sulle discariche di rifiuti, ricorda Bruxelles, stabilisce che i rifiuti da collocare in discarica devono essere trattati in precedenza, ossia devono subire alcuni "processi fisici, termici, chimici, o biologici, inclusa la cernita, che modificano le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero".

CLINI: "INADEMPIENZE RISOLTE A BREVE" - Alla notizia il ministro dell'ambiente Clini ha commentato ''Credo che tra qualche mese, tra luglio e ottobre, avremo risolto le inadempienze e il ciclo sara' chiuso in modo completo''."Per troppo tempo Roma ha pensato di poter continuare a vivere in uno schema di gestione dei rifiuti che non era all'altezza di una capitale europea e non era in regola con le norme Ue - continua il ministro - Roma non doveva trovare un'altra discarica ma cambiare il sistema di gestione dei suoi rifiuti".

ZINGARETTI: "REGIONE AL ALVORO" - “Già da domani la Giunta regionale del Lazio sarà al lavoro per affrontare i nodi venuti al pettine in questi mesi per quanto riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti. Saremo in prima fila per evitare la condanna da parte della Corte di Giustizia europea, così come auspicato dal Ministro Clini oggi a Bruxelles. Faremo di tutto per risolvere un problema che angoscia in particolar modo la Capitale e per evitare ai cittadini oltre che il danno anche la beffa di sanzioni europee”. Lo dichiara in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Nasce a Ostia "La città dei mestieri"§Bordoni: "Polo del lavoro di Roma sud"

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Aprirà il prossimo 2 aprile, in viale del Sommergibile 11 a Ostia, la 34esima sede de la “Città dei Mestieri e delle Professioni”, un’iniziativa nata per fornire gratuitamente servizi di orientamento allo studio, alla formazione e al lavoro  rivolti a coloro che sono in cerca di un’occupazione.

BORDONI -“Questo è un luogo – ha detto Davide Bordoni, Assessore alle Attività Produttive e Litorale di Roma Capitale – dove le migliori realtà, cooperative ed enti di formazione partecipano dando un indirizzo per avere la possibilità concreta di trovare lavoro. Riuscendo a coordinare il territorio, dalle attività commerciali, all’aeroporto, alla nautica e ritrovando antichi mestieri per troppo tempo dimenticati. Si tratta di una grande scommessa che speriamo possa diventare il polo del lavoro di Roma sud”.

COME FUNZIONA? - Cos’è più precisamente la “Città dei Mestieri e delle Professioni”? Si tratta di uno spazio d’informazione e consiglio per chi intende scegliere e realizzare percorsi formativi, lavorativi e professionali e in cui verranno svolti periodicamente eventi, seminari e workshop per la presentazione delle professioni e l’incontro con le imprese. L’accesso è libero e gratuito, senza appuntamento, ed è aperto a tutti: giovani, adulti e studenti, persone già in possesso di un’esperienza professionale, alla ricerca di un impiego o già occupati, stranieri, disabili, occupati o disoccupati, soggetti in situazione di svantaggio. L’iniziativa è nata dalla partecipazione e dall’adesione dell’amministrazione locale alla rete internazionale di “Cites des Mestiers”, presente in 35 città del mondo. La sede de la “Città dei Mestieri e delle Professioni” di Ostia sarà aperta al pubblico il martedì dalle 14.30 alle 17.30,  e il giovedì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00.

La squadra torna ad allenarsi§Marquinhos out per Palermo

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La Roma torna in campo senza i nazionali impegnati nelle amichevoli. Nove i giocatori assenti a Trigoria: Osvaldo, De Rossi (con Prandelli), Florenzi (con l’Under 21) e ancora i greci Tachtsidis e Torosidis, il bosniaco Pjanic, l’olandese Stekelenburg, l’americano Bradley e il paraguaiano Piris . Allenamento atletico in mattinata, problemi per Marquinhos, appena rientrato in rosa. Per lui il bollettino medico parla di "Elongazione del  bicipite femorale sinistro". Una diagnosi che lo dà praticamente fuori per la sfida in casa del Palermo. Andreazzoli cercherà di recuperarlo per il derby in programma l'8 aprile, mese che vedrà impegnata la Roma anche nella semifinale di ritorno di Coppa Italia a Milano (17 aprile). Proseguono intanto le voci di mercato in entrata per il club giallorosso. Le ultime indicazioni danno Stefan Jovetic molto vicino al club per una cifra che si aggira intorno ai 30 milioni. La Roma potrebbe offrire ai Viola, soldi più Daniel Pablo Osvaldo. 

SPONSOR -  Dopo mesi di trattative che hanno visto impegnata l'Adidas e la Nike, la partita per il main sponsor per i prossimi anni è finalmente chiusa. A spuntarla è stata la nota azienda americana. I punti dell'accordo non sono stati rivelati ma la Nike sembra aver chiuso l'accordo su una cifra intorno ai cento milioni di euro da distribuire in dieci anni. La maglia con il nuovo logo però non potrà essere pronta prima del 2014 quindi la prossima stagione i giocatori indosseranno una maglia senza sponsor, prodotta dalla Asics. Nel precedente contratto di collaborazione con la Robe di Kappa la Roma incassava 50 milioni euro. La vicenda ora è finita in tribunale perché per  chiudere con la Nike la società giallorossa ha sciolto unilateralmente  il contratto con quattro anni di anticipo.  

Mediaport, sale chiuse tra una proroga§e l'altra: Cub in protesta all'Unicredit

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“Più credito per tutti”. Con questo slogan una decina di lavoratori delle sale cinematografiche del circuito Mediaport iscritti al Cub hanno manifestato stamattina sotto la sede Unicredit di via del Corso. Per una vicenda che parte da lontano e che si trascina dietro il futuro di numerosi cinema della Capitale, tra cui lo storico Adriano: tutte a rischio chiusura o già chiuse da tempo.

LA STORIA DEL CIRCUITO - Una storia triste che parte dal fallimento della Finmavi di Cecchi Gori, la cui conseguenza fu la messa in vendita di tutto il patrimonio di cinema del circuito dell’imprenditore fiorentino (11 in tutto), tra cui, appunto, la prestigiosa sala di piazza Cavour. Si arriva poi a dicembre 2009, quando fu concluso un preliminare di vendita con la società di Massimo Ferrero e fissato un prezzo base di 58,5 milioni di euro. Il contratto, però prevedeva anche un accordo per l'affitto per le sale ancora in attività. La chiusura dell’intera trattativa era stata fissata per giugno 2010 con il saldo pattuito di 48,5 milioni. Una cospicua parte di questa somma, 25 milioni, andrebbero poi ripartiti al gruppo Unicredit in qualità di maggiore creditore.

TRA UNA PROROGA E L'ALTRA LICENZIAMENTI E CHIUSURE - Arriva giugno 2010 ma del nuovo contratto nemmeno l’ombra, mentre le sale continuano a galleggiare tra la sopravvivenza e la chiusura: nel frattempo infatti hanno abbassato la saracinesca  tre cinema, con conseguente licenziamento degli operatori. Slitta la firma sul contratto ma arrivano le proroghe, una dietro l’altra: l’ultima scadrà a giugno 2013. Ma il vecchio contratto d’affitto per la gestione delle sale rimane in piedi, e oggi i pochi lavoratori rimasti a combattere si chiedono “se a tale data, anche con la vendita separata dell’Adriano, se anche riuscisse a trovare i 48,5 milioni del saldo, Mediaport Cinema acquisterebbe il circuito alla stessa cifra di tre anni fa oppure otterrà un’altra proroga?”. Nel volantino che hanno distributo i lavoratori, infatti, si dice ironicamente: "...cittadini, commercianti, imprenditori, piccoli artigiani, non disperate, rivolgetevi con fiducia all'Unicredit, troverete assistenza e credito sino a 25 milioni di euro senza interessi per tre anni". In attesa di conoscere l'esito dell’intera vicenda, 11 lavoratori (tutti iscritti al Cub) sono stati licenziati, tre sale hanno chiuso (Roma, Empire e Troisi) e due (Admiral e Gregory) rischiano di farlo entro pochi mesi.  

Vigili, rinnovo del porto d'armi§un business da 500mila euro

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“A distanza di 4 anni i vigili di Roma dovranno rifare le visite mediche per portare l’arma che gli diede Alemanno - informa Stefano Giannini, Segretario romano del Sulpl - Niente da ridire se non fosse che i 3mila Vigili Urbani dovranno ricominciare con lo sborsare al proprio medico di famiglia altre 50 euro per farsi compilare il certificato anamnestico e ancora siamo in attesa del rimborso promesso dal Comune 4 anni fa. Poi lo dovranno consegnare al Centro Medico della Polizia di Stato che provvederà, grazie ad altri 400 mila euro di denaro pubblico, ad effettuare le altre visite ed analisi cliniche. Insomma, un business da 550 mila euro".
IL REGOLAMENTO - "Nel 2008 firmammo col sindaco Alemanno il Regolamento dell’armamento che prevedeva delle visite di controllo ogni 4 anni, sebbene la legislazione non le contemplasse e per garantire maggiore serenità a tutti - continua Giannini - e la prima volta furono complete e costosissime, ma le successive immaginavamo si dovessero organizzare diversamente, anche considerando la difficile situazione economica e i tanti debiti di Roma Capitale. D’altronde in tutta Italia neanche Polizia e Carabinieri rifanno gli esami ogni 48 mesi.

LA VECCHIA POLITICA - "Nulla da eccepire, ad esempio, sulle analisi per verificare la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue: si pensi che uno Screen Droga Test Urina 5, che si compra in farmacia, è in grado di rilevare la presenza di droghe come Cocaina, Anfetamine, Meth-Anfetamine (compreso ecstasy), Marijuana (Cannabinoidi), Oppiacei (Eroina) e costa solo 24 euro. Per il resto si utilizzino i diversi Medici e psicologi già in forza al Corpo, oggi impiegati per fare fotocopie. Insomma con questo sistema si risparmierebbero quasi 400 mila euro, riutilizzabili ad esempio per asili nido aziendali aperti anche ai romani. Nonostante la sonora batosta delle ultime elezioni la politica continua imperterrita ad utilizzare i vecchi sistemi: tanto pagano i cittadini".
“Tutto ciò è assurdo e i colleghi questa volta” conclude Giannini “saranno da noi invitati a non presentare alcun certificato pagato di tasca loro, anche a costo di farsi togliere l’arma, consegnata in pompa magna dallo stesso Sindaco all’inizio del suo mandato. Alemanno cosi prende a calci la sicurezza a Roma, tanto sbandierata nella sua precedente campagna elettorale. Lo invitiamo ad intervenire nuovamente per impedire questo ennesimo spreco di soldi pubblici”.

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