Aumentano le persone che vivono da sole, soprattutto donne, e i nuclei familiari "monogenitoriali". E' la fotografia scattata dal Censis della popolazionedi una città che negli ultimi anni ha continuato ad attrarre residenti, con una crescita del 2.1% negli ultimi 5 anni. Secondo il rapporto "Modi di vivere a Roma, tra centro e periferia" illustrato nella sede dell'associazione Civita alla presenza, tra gli altri, del sindaco Gianni Alemanno, "Vivere soli" è diventato dunque negli anni il format familiare più diffuso nella Capitale. Oggi sono 595.918 le persone che vivono sole, ovvero il 43,9% delle famiglie romane, vale a dire 303.226 in più (+103,6%) rispetto al 2001 quando i nuclei "monopersona" rappresentavano il 28% delle famiglie capitoline.
SOLITARI, IL 58% SONO DONNE - Secondo l'identikit fornito dal Censis, sono soprattutto le donne a fare nucleo familiare a sé, a rappresentare "l'esercito" delle persone sole: sono 348.084, ovvero il 58.4%, a fronte di 247.834 uomini (41.6%). Gli over 65 rappresentano il 41,9% delle persone sole con un incremento del 20.7% nel periodo 2005-2010. Questo tipo di format familiare è preponderante nel centro della città, come nel Municipio dove il 40.6% delle famiglie è composto da una sola persona, o come nel II, nel III e nel XVII dove questo tipo di nucleo rappresenta circa un quarto delle famiglie. Quasi la metà delle persone sole è occupato, il 43% è pensionato o casalinga. Chi vive da solo mantiene comunque un rapporto stretto di relazioni: il 46.4% ha almeno un genitore che vive ad un massimo di mezz'ora a piedi dalla propria abitazione, il 42% ha parenti stretti nella prossimità, il 66% ha nelle vicinanze amici. Ma ci sono dei disagi. Oltre 67mila hanno un reddito basso, 36mila non sono autosufficienti, 15mila sono disoccupati di lungo corso, oltre 10mila i giovani che non lavorano e non studiano.
NEL 2020 UN TERZO DEI RESIDENTI SARA' SINGLE - Se il tasso di crescita registrato nell'ultimo quinquennio dovesse mantenersi costante, il Censis stima che le persone che vivone da sole a Roma diventeranno 744mila nel 2020 e i single costituiranno dunque un terzo dei maggiorenni residenti. Le coppie senza figli a Roma, illustra inoltre il Censis, sono 157.709, con un decremento del 23.9% nell'ultimo decennio. Di contro si registra un incremento del 10.2% di famiglie con figli e una esplosione di nuclei "monogenitoriali": sono 225.882, vale a dire 103.385 in più di dieci anni fa, ovvero +84.9%. Il 54% delle famiglie con figli ha due percettori di reddito, l'82% vive in una casa di proprietà. Una su quattro ricorre a una colf per l'aiuto in casa, l'8% ha una baysitter. Il 40% delle famiglie con figli presentano almeno una forma di disagio: 53mila hanno al loro interno giovani che non studiano o non lavorano, 50mila hanno a carico una persona non autosufficiente, in 44mila c'è un disoccupato di lungo periodo, in 21mila c'è una persona di almeno 50 anni che cerca un lavoro.
PIU' 60MILA ABITANTI IN 5 ANNI - La popolazione di Roma tra il 2006 e il 2011 è cresciuta di 60mila unità: un incremento complessivo su tutto il territorio della città del 2.1% con il picco del 21.4% in municipio VIII e un primato di contrazione nel XVII con un -4.1%. E' quanto emerge nel rapporto "Modi di vivere a Roma, tra centro e periferia", presentato all'associazione Civita dal Censis alla presenza del sindaco Gianni Alemanno, il vescovo ausiliare di Roma centro Matteo Zuppi, il presidente del Censis Giuseppe De Rita e gli assessori capitolini Gianluigi De Palo e Dino Gasperini. Il rapporto sottolinea come anche nel centro storico della città la popolazione sia in aumento: nel Municipio I nel periodo di riferimento c'è stato un incremento del 4.8%. Aumenti a due cifre si registrano poi ad Ostia (+14.1%) e nel Municipio XX (+10.9%), consistenti anche nel XII (+7.4%) e nel XIX (+5%). Le contrazioni di maggior rilievo si hanno, oltre che a Prati, anche a San Lorenzo (-4% nel Municipio III), nel Municipio VI (-2%) e nel -8 (-1.1%). Il municipio più popoloso in valori assoluti è l'VIII (249.583 residenti), seguito dal XIII (228.252) e dal IV (204.538). A contare meno residenti è il municipio III (52.059) seguito dal XVII (68.804).
ALEMANNO: IMPLEMENTARE POLITICHE FAMILIARI E RETI ASSISTENZA - "Moltiplicare le politiche familiari" e implementare "le reti di assistenza" come evoluzione della "integrazione socio-sanitaria" per fare in modo che "nessuno si senta o resti solo". E' quanto ha detto il sindaco Gianni Alemanno in merito al rapporto Censis dopo aver preso parte alla sua presentazione. "Negli anni - ha detto Alemanno - sono state fatte molte facili denigrazioni della città, ma in questo come in altri rapporti emerge che Roma è una città attraente, con forti elementi di coesione e con qualità sociale maggiore di altre metropoli italiane e non". Di fronte alla crescita esponenziale dei single in città, rilevata dal rapporto, il sindaco sottolinea che "l'amministrazione deve aumentare le reti. Compito delle istituzioni è sostenere le reti assistenziali. Bisogna lavorare sull'integrazione socio-santaria, sull'assistenza domiciliare. Spero che con la Regione lavori verso questo obiettivo: stare sul territorio aumentando i servizi per stare vicino a chi ha bisogno". Sul fronte famiglie, riflette Alemanno, "l'emergenza è di reddito. La politica dei redditi deve essere pensata per forza in chiave di nucleo familiare, non individuale. L'unica vera riforma fiscale di cui il Paese ha bisogno è andare verso il quoziente familiare, così come ha fatto a Roma".
DE PALO: "AUMENTATE LE FAMIGLIE CON FIGLI, SIAMO 543MILA" - L'Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo, però, sposta l'attenzione e la vede in un altro modo: "A Roma le famiglie che hanno figli sono 543mila e sono aumentate dal 2001 di 50 mila nuclei (+10,2%). Merito delle politiche familiari messe in atto in particolare negli ultimi anni e della volontà politica di investire sulla famiglia guardando al futuro". E aggiunge: "La ricerca evidenzia anche l’ampio spettro di spese per i figli", tra colf, assistenti familiari, baby sitter, badanti e poi spese per la salute, per le attività sportive, lezioni private, ludoteche, i centri diurni o altri servizi a pagamento di questo "Insomma - dice - il reddito familiare basta sempre meno e questo spesso scoraggia la messa al mondo dei figli. Compito degli Amministratori per risvegliarsi dall’inverno demografico è pensare a delle politiche familiari lungimiranti, a cominciare dall’applicazione di un fisco più equo per le famiglie. Roma Capitale l’ha fatto con l’applicazione del ‘Quoziente Roma’ per il quale abbiamo investito 27 milioni di euro per garantire a circa 90mila famiglie con figli di non pagare la tariffa dei rifiuti".