Il ventidue marzo scorso (ma la notizia si è saputa solo oggi) il secondo Municipio di Roma Capitale, con presidente Sara De Angelis (Popolo delle Libertà), ha revocato la concessione dell’area pedonale antistante l’Auditorium Parco della Musica chiedendone la restituzione. L’area pedonale era in concessione alla Fondazione Musica per Roma che ne curava il decoro e la sicurezza rendendo lo spazio fruibile alla cittadinanza. La concessione era stata rinnovata fino al novembre 2013 con parere favorevole dell’avvocatura del Comune. Nonostante ciò la determina dirigenziale di venerdì scorso ha disposto l’immediata restituzione dell’area. A questo punto alla Fondazione Musica per Roma non resta che ricorrere al Tribunale amministrativo in opposizione al provvedimento. “In attesa del relativo pronunciamento la Fondazione non è più titolata a gestire l’area che da oggi è di esclusiva competenza e responsabilità del Municipio II", fanno sapere dalla Fondazione Musica per Roma.
Auditorium, bufera sull'area pedonale§Ricorso al Tar contro il II municipio
Doppio Balotelli e l'Italia va§Prandelli guarda al Brasile
Meglio l'Italia vista con il Brasile, ma la partita che contava davvero era questa e gli azzurri l'hanno vinta senza problemi. La Nazionale vince 2-0 a Ta'Qali contro Malta e a decidere è una doppietta di Mario Balotelli, sempre più star di una squadra che non ha vissuto la sua migliore serata, ma che ha fatto il suo dovere conquistando la quarta vittoria in 5 gare giocate e portandosi a quota 13 punti, 3 in più della Bulgaria seconda e con una partita in più.
MISSIONE COMPIUTA- Nella serata in cui Buffon, con 126 partite, raggiunge Maldini al secondo posto nella classifica dei giocatori con più presenze in Nazionale, Prandelli si affida a un 4-3-1-2 con 6 juventini e 5 milanisti. Coppia d'attacco tutta rossonera, El Shaarawy-Balotelli, che già al 7' mette subito in discesa il match: il primo si guadagna un rigore, il secondo lo trasforma. Siamo all'8' e l'Italia è già in vantaggio. Al 15', però, la difesa pasticcia e Buffon atterra Schembri in area. Ancora rigore, ma il numero 1 azzurro respinge la conclusione di Mifsud. Poco concentrati i vice-campioni d'Europa concedono ancora, questa volta sul destro di Mifsud Buffon non può nulla, ma lo salva la traversa.
BALOTELLI SUPER- Il ct si fa sentire e Balotelli, beccato dal pubblico maltese, prende in mano la squadra. E' ancora lui, al 45', a mettere dentro di destro l'assist di De Sciglio per il 2-0 azzurro. Nella ripresa ritmi più bassi, l'Italia controlla, Malta ci prova e al 9' viene graziata da Giaccherini, il cui destro da pochi metri viene deviato in angolo da Haber. Mifsud al 13' reclama un rigore dopo un contatto con Marchisio, niente da fare. La partita non regala grandi emozioni, finisce 2-0 come all'andata, l'Italia vince rispettando il pronostico e fa altri tre passi verso il Mondiale. Trascinatore e bomber ancora lui: "SuperMario" Balotelli.
Serata di gala per Latina§Al Palabianchini torna Macerata
Non c’è il tempo di gioire per la vittoria su San Giustino che ha prolungato la stagione dell’Andreoli, che si torna già in campo. Del resto i playoff sono nati per dare emozioni a ritmo incessante. Mercoledì alle 20.30 al PalaBianchini arriva la Lube Macerata per gara-2 dei quarti targati Linkem, gara-1 è stata vinta a tavolino dai marchigiani, che partono 1-0 nella serie, perché hanno chiuso la stagione regolare avanti (prima volta nella storia del nostro campionato che si utilizza questa formula). Il compito arduo di Latina è scucire dalle maglie della Lube lo scudetto che hanno conquistato lo scorso anno.
I CAMPIONI D'ITALIA- Certo che Macerata si presenta con un organico pieno di campioni. È l’ossatura della nazionale azzurra con quattro medaglisti olimpici a Londra 2012: il palleggiatore Dragan Travica, gli schiacciatori Cristian Savani, Simone Parodi e Ivan Zaytsev (a Latina 2007-08) con Jiri Kovar nel giro della nazionale; tre campioni europei in carica i serbi Dragan Stankovic, Marko Podrascanin e l’ex Sasa Starovic; se ciò non bastasse c’è il libero Hubert Henno, lo sloveno Alen Pajenk e l’olandese Dick Kooy oltre agli altri italiani. Una vera e propria corazzata creata per puntare dalla riconferma dello scudetto e che ha già alzato la Supercoppa a Modena contro l’Itas Diatec Trentino (3-2) e che nel corso della stagione ha subito molti infortuni ad iniziare da Jiri Kovar per terminare con il capitano Cristian Savani (nel preriscaldamento proprio con Latina). I numeri di quest’anno di Macerata dicono 50 punti conquistati nella stagione regolare grazie a 16 vittorie e 6 sconfitte, il bilancio in champions (eliminata ai quarti al golden set da Cuneo) 8 vinte e due perse, in Coppa Italia invece di 2-1 (finale persa da Trento 3-1). Proprio in Coppa Italia Macerata eliminò ai quarti di finale Latina per 3-0, mentre in campionato il bilancio è di parità: 3-1 per al Fontescodella, 3-2 al PalaBianchini. Il ricordo di quest’ultima gara giocata con un impianto “tutto esaurito” in un clima incandescente e uno spettacolo degno di essere menzionato, con la speranza che tutto venga rivissuto.
INFERMERIA- In casa Andreoli si pensa a recuperare in fretta i molti infortunati sperando ancora nei “miracoli” dello staff medico. Già normalmente è difficile pronosticare la formazione che metterà in campo Silvano Prandi, che deciderà all’ultimo momento il sestetto da schierare. Potrebbe riproporre l’ultimo con Sottile in regia e Troy (Jarosz) opposto, Patriarca (Gitto) e Verhees centrali, Rauwerdink e Noda (Fragkos) schiacciatori, Rossini libero. Ex dell’incontro i già citati Ivan Zaytsev (2007-08), Sasa Starovic (2010-11) e Francesco Cadeddu (vice di Gulinelli 2008-09) da una parte, dall’altra Carmelo Gitto (giovanili 2002-07), Stefano Patriarca (giovanili 2003-07) e Silvano Prandi (1999-01). I precedenti parlano nettamente a favore di Macerata che ne ha vinti 23 su 27 disputati, l’ultima vittoria però è quella di Latina 3-2 (due mesi esatti dalla vittoria sempre per 3-2 su San Giustino che è valso il quarto di finale), la seconda su 13 al PalaBianchini. Un precedente ai playoff, sempre ai quarti nel 2002-03 serie terminata 3-1 per i marchigiani: 1-3 a Latina, 3-0 e 2-3 a Macerata, 0-3 a Latina.
Andreazzoli pensa a Palermo§"Importante per la classifica"
''La partita di sabato col Palermo è importante per la classifica e per il campionato, non per il mio futuro". Aurelio Andreazzoli non vuole sentir parlare di prospettive future o di una eventuale riconferma sulla panchina della Roma. A pochi giorni dalla ripresa del campionato dopo la sosta dovuta agli impegni delle nazionali, il tecnico è sembrato concentrato solo sulla rincorsa europea della squadra giallorossa. A margine di un evento organizzato per l'inaugurazione del "Roma Club Tevere Remo", Andreazzoli ha ribadito di sentirsi a tutti gli effetti un uomo della società.
FUTURO- "Il mio futuro è roseo, a Roma ho tre anni di contratto, è risaputo da tutti, non è una novità'' le parole del tecnico che a 60 anni si sta giocando la grande occasione della carriera. ''Riconfermato se dovessi centrare tutti gli obiettivi? A queste domande non rispondo più - ha tagliato corto - l'ho già detto in conferenza stampa. Abbiamo messo un bel paletto e non lo togliamo". Meglio pensare quindi alla sfida di Palermo in programma sabato. Per la trasferta in Sicilia l'allenatore dovrebbe poter contare sul ritorno in regia di Pjanic (''credo possa essere della partita") mentre appare difficile un recupero in difesa di Marqinhos. Praticamente certe le assenze di Perrotta (ha abbandonato in anticipo la seduta odierna d'allenamento a seguito di un trauma distorsivo alla caviglia sinistra, la cui entità sarà valutata nelle prossime 24/48 ore) e Dodò (sottoposto ad accertamenti clinici che hanno escluso lesioni capsulo-legamentose alla caviglia sinistra).
BENE AVANTI- Abbondanza invece in attacco dove potrebbero finire assieme in panchina Destro e Osvaldo. Sull'utilizzo di quest'ultimo, escluso dai titolari per scelta tecnica nelle ultime gare, Andreazzoli non si è voluto sbilanciare: ''Osvaldo sta benissimo, si è allenato benissimo come tutti i suoi compagni. Quando conosceremo meglio anche il Palermo vedremo le necessità che abbiamo". Sicuro del posto invece il capitano Francesco Totti che festeggerà il ventennale dall'esordio in Serie A con la maglia della Roma. Il numero 10, grazie a uno stato di forma invidiabile, è ancora il vero punto di riferimento della squadra e potrebbe in futuro anche riconsiderare il suo apporto alla Nazionale. ''Rivederlo con la maglia dell'Italia ai Mondiali in Brasile? Lo dovete chiedere a Prandelli - ha concluso Andrazzoli - stiamo parlando di una cosa da qui a un anno e mezzo, mi sembra un pò prematuro. Le situazioni possono cambiare in un anno e mezzo. Speriamo di no, anzi spero che lui possa migliorare ulteriormente".
Sant'Eugenio, "Pazienti senza cena"§Codici: "Situazione inaccettabile"
Senza cena. Accade ai pazienti del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Eugenio. La denuncia è di Gianni Carpentieri, figlio di un uomo di 87 anni, malato di diabete e ricoverato in codice giallo nella struttura capitolina, in attesa che si fosse liberato un posto letto. "Ieri sera, mentre mi trovavo in visita a mio padre, mi sono reso conto che non era stato consegnato il cibo ai pazienti", racconta Carpentieri. Che, preoccupato dalle condizioni del padre, ha chiesto spiegazioni ad una dottoressa.
LA CONTINUA EMERGENZA - La colpa è della "continua emergenza", spiega la dottoressa che aggiunge: "Per questo non è stato possibile erogare il servizio del pasto'". Carpentieri riconosce che la responsabilità non è degli operatori dell'isituto ospedaliero, ma "la situazione è davvero disastrosa". "Questa mattina - continua - ho ritrovato mio padre in pessime condizioni, con gli occhi spalancati e impossibilitato a parlare".
LA REAZIONE DI CODICI - Immediata la reazione dell'associazione Codici. Il segretario nazionale, Ivano Giacomelli, parla di "situazione inaccettabile". "Le condizioni in cui versa la sanità laziale sono disastrose - aggiunge Giacomelli, non tutelano il cittadino nel fondamentale diritto ad avere cure dignitose. Il servizio sanitario è una delle più importanti emergenze che la Regione Lazio deve affrontare. Serve necessariamente una revisione totale del quadro normativo del malato, che tuteli i suoi diritti ad un servizio sanitario adeguato”.
Luigi Crespi torna in Campidoglio§Incontro con lo staff di Alemanno
A volte ritornano. Avvistato oggi pomeriggio in Campidoglio Luigi Crespi, ex consulente d'immagine del sindaco Alemanno. Scaduto lo scorso gennaio il contratto di consulenza che lo legava al primo cittadino, attualmente l'ex spin doctor non ricopre alcun incarico nello staff elettorale allestito dal sindaco Alemanno per la riconquista del Campidoglio.
Luigi Crespi dopo aver stazionato nel piccolo parco di fronte al Campidoglio, dove si è incontrato con un membro dello staff del sindaco, si è allontanato, non appena riconosciuto, intorno alle 16 senza entrare.
Rifiuti, l'Ama lancia la raccolta§'ingombranti': gratis e a domicilio
Al via, dal 2 aprile, il nuovo servizio di raccolta a domicilio dei rifiuti ingombranti. Il servizio, che è stato presentato oggi in Campidoglio dal presidente dell'Ama Piergiorgio Benvenuti, sarà gratuito e consentirà agli utenti - tramite prenotazione allo 060606 o sul sito internet dell'Ama - di richiedere il ritiro dei rifiuti fino a due metri cubi di volume direttamente al piano stradale dell'abitazione. L'iniziativa ha l'obiettivo di intercettare maggiori quantitativi di raccolta differenziata, raggiungendo il cittadino direttamente a domicilio.
BENVENUTI - "Andremo a scoraggiare le discariche abusive che purtroppo ancora esistono a Roma", ha detto Benvenuti sottolineando, comunque, "che dal 2009 ad oggi sono state chiuse circa 2000 discariche abusive nella città". Il nuovo servizio affianca i canali già attivi per la raccolta dei rifiuti ingombranti, come i centri di raccolta aziendali e gli appuntamenti domenicali mensili, tramite i quali nel 2012 sono state raccolte 33mila tonnellate di rifiuti "un trend in crescita rispetto alle 23mila tonnellate raccolte nel 2007 - ha detto Benvenuti - anche grazie all'operazione di sensibilizzazione dei cittadini che stiamo portando avanti".
ALEMANNO - "Da oggi i cittadini, grazie ad Ama, potranno disfarsi dei rifiuti ingombranti senza muoversi da casa e soprattutto senza spendere un euro. In questo modo abbiamo voluto facilitare chi meritoriamente si impegna nella raccolta differenziata, contribuendo così alla tutela dell’ambiente e del decoro della città", dichiara in una nota il sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno.
Lillo
E' la formula magica della coppia d'oro Lillo & Greg sin dagli esordi come Latte e i suoi derivati: una canzone e una risata. Di acqua ne è passata sotto i ponti, e il duo nel frattempo si è affacciato con successo su ogni fronte, dal fumetto al cinema, dalla musica al teatro e alla radio, vera testa d'ariete che con "610" ha dato loro una clamorosa popolarità nazionale. Ma alla base di tutto c'è quel binomio fatto di ottima musica e senso dell'umorismo intelligente e a più livelli, quasi rivoluzionario su una scena comica italiana per lo più becera o deprimente. Ecco così che lo spettacolo in scena dal 2 al 21 aprile al Teatro Olimpico, Chi erano i Jolly Rockers?, sa di goloso ritorno alle origini, non solo all'interno del repertorio dei due soci, ma anche e soprattutto della storia della musica, con un misurato intento didattico a corroborare il tutto.
50 ANNI DI MUSICA PER 18 CANZONI - Scritto da Claudio Gregori, vale a dire Greg, lo show è un docu-teatro musicale che, come spiega lui stesso in conferenza stampa, "oltre a tante amenità, vuole mettere in scena e ricostruire, anche attraverso filmati e altri contribuiti, la storia della fantomatica band dei Jolly Rockers, a partire dalla Memphis degli anni '50, agli albori del rock'n'roll, passando in rassegna tutte le epoche da loro attraversate: country, music, beat, psichedelia, metal, disco..." Insomma, 50 anni di musica per 18 canzoni, tra cover, rielaborazioni e inediti, agghindati a dovere con abbigliamenti, parrucche e scenografie a colorare il momento storico, e a fornire anche una sicura iniezione di spasso.
LA BAND MALEDETTA E PASTICCIONA - Ad innescare il motore (e l'ilarità di tutta la vicenda) è un deus ex machina, un'eco del famoso crocicchio decisivo per la leggenda di Robert Johnson e della mitologia blues: i nostri eroi hanno infatti venduto l'anima al diavolo e questi è obbligato a mantenere la sua promessa, di dare cioè il successo e la fama alla band "maledetta". E' "una specie di Zeppo" (così vede questo goffo demone il suo interprete, Lillo) che ad ogni chance, perde l'occasione giusta per un soffio: ora perché sparano a Kennedy, ora perché il casinò di Montreux va a fuoco, per i Jolly Rockers è un continuo rimandare l'appuntamento con il trampolino di lancio. A dirigere lo spettacolo, che già è stato visto lo scorso anno all'Ambra Jovinelli, è il regista Mauro Mandolini, mentre insieme agli ottimi musicisti che compongono il gruppo, c'è il bravissimo Max Paiella, abile nel passare con disinvoltura da un classico del r'n'r a una performance da crooner, alla battuta fulminante.
A SCUOLA DI ROCK - Completano l'operazione i contributi video degli amici e addetti ai lavori Renzo Arbore, Dario Salvatori e Marco Presta. E per chi volesse approfondire l'aspetto didattico dell'evento, mercoledì 3 aprile alle 19, il teatro Olimpico insieme a Hard Rock Cafe propone un dialogo semiserio sul rapporto tra la storia e la musica, intitolato "Lillo e Greg a scuola di rock", che vedrà sul palco giornalisti e docenti in un viaggio a ritroso fra le note del tempo. Senza rinunciare a una buona razione di risate.
Municipio VII, Francesco Morgia§"Al centro l'emergenza casa"
ll 7 aprile si terranno le primarie di centrosinistra per scegliere il candidato presidente dei municipi. Paese Sera vuole provare a offrire un contributo di chiarezza ai suoi lettori: un'agenda elettorale, un'intervista uguale per tutti coloro che vorranno sottoporsi spontaneamente al confronto. Le risposte di Francesco Morgia candidato del Pd alla presidenza del Municipio VII (nato dalla fusione dei municipi IX e X).
Quale sarà la sua agenda dei primi 100 giorni?
Messa in rete dell’attività del municipio per favorire la comunicazione e l’accesso. Impulso allo sviluppo dei servizi on line per la semplificazione delle prestazioni erogate. Piano d’intervento sulla manutenzione stradale e l’edilizia scolastica. Massima attenzione al sociale con un impulso agli interventi di sostegno di tipo assistenziale, economico e di contenimento dell’emergenza abitativa. Estensione delle eccellenze dei due municipi a tutto il territorio come il registro delle unioni civili del Municipio X ed il rilascio della carta d’identità elettronica del IX.
Qual è il suo giudizio sull’accorpamento deciso dal Campidoglio?
La sensazione comune è quella di una decisione calata dall’alto, senza tener conto delle problematiche dei territori che si vanno ad unire e perdendo, di fatto, la funzione di prossimità dei municipi. Con oltre 320.000 abitanti siamo la nona città d’Italia, dopo Firenze e prima di Bari. È evidente che fornire servizi ad un territorio così vasto implicherà il mantenimento del personale e di entrambe le sedi municipali. I cittadini non dovranno essere penalizzati dall’accorpamento. Su questo il mio impegno sarà totale.
Quali competenze e quali poteri sono necessari perché i municipi funzionino?
I municipi di Roma, anche a seguito degli ultimi accorpamenti, hanno assunto dimensioni pari a delle grandi città italiane. Per questo è necessario che venga loro riconosciuto uno status giuridico e maggior autonomia di bilancio. Inoltre ogni municipio dovrebbe avere un controllo diretto delle aree mercatali e degli immobili di proprietà comunali e la possibilità di incidere sui servizi che AMA ed ATAC erogano sul territorio, anche attraverso la stipula di appositi contratti di servizio, maggiormente rispondenti ai bisogni del cittadino e del quartiere. È tuttavia importante sottolineare che qualunque ulteriore competenza deve essere accompagnata da un’adeguata copertura finanziaria e di personale. Un decentramento mal fatto rischia di trasformarsi in una scatola vuota in mano ai cittadini e agli amministratori.
Cosa cambierà se lei sarà eletto presidente?
L’accorpamento del IX e X municipio e la nascita del VII è già un grande cambiamento ed una sfida nuova che raccolgo con entusiasmo, ma non da solo; con me il territorio sarà chiamato ad una vera partecipazione alla vita amministrativa che porterà all’integrazione dei due municipi attraverso il coinvolgimento di cittadini, associazioni e comitati di quartiere. Penso inoltre alla valorizzazione del patrimonio verde del nuovo municipio, così grande ed importante da renderlo un vero e proprio “Municipio dei Parchi”. Infine, penso ad un municipio fatto di servizi su misura e reso più vivibile grazie ad un piano di mobilità alternativo, efficiente e capillare. Un municipio in cui i miei concittadini possano riconoscersi.
Emergenza casa, i movimenti§si ritrovano al Policlinico 137
Prova di coesione superata per i movimenti romani in lotta per l'emergenza abitativa, che questo pomeriggio hanno convocato un'assemblea pubblica nel palazzo occupato di viale del Policlinico 137, di cui temono un imminente sgombero. L'assemblea, cui hanno partecipato circa cinquecento persone, è stata animata dai Blocchi precari metropolitani e dal Coordinamento cittadino lotta per la casa, in collaborazione con Action ed il Comitato obiettivo casa, in preparazione dell'incontro di mercoledì 3 aprile presso l'assessorato alla Casa per discutere della situazione dei residence e della successiva manifestazione di martedì 9 alla Regione Lazio.
GLI ATTIVISTI - Non sono mancati momenti di tensione con gli automobilisti inferociti per il momentaneo blocco di viale del Policlinico in entrambe le direzioni, ma dopo pochi minuti il traffico in direzione Tiburtina è stato riaperto per volontà degli stessi manifestanti. "Siamo contenti del risultato che abbiamo raggiunto oggi - racconta Paolo Di Vetta, dei Blocchi precari metropolitani e leader della protesta - Questa è la prova che non è vero che ogni occupazione pensa solo ai propri problemi: oggi qui c'erano persone venute dalla Prenestina, da Corso Italia, dalla Laurentina, dalla Bufalotta e da altre zone della città".
"La prossima settimana - prosegue l'attivista - torneremo tutti insieme a manifestare sotto l'assessorato alla Casa, per dare più forza a chi salirà a discutere la mala gestione dei residence, che costano al Comune 2mila euro al mese a famiglia: più del doppio di un normale affitto. E subito dopo andremo a chiedere al nuovo presidente Zingaretti un piano casa degno di questo nome". "Qui al Policlinico - interviene la giovane Sofia, nata in Italia da genitori eritrei e oggi studentessa universitaria - ci sono 52 famiglie: una per ognuna delle stanze in cui è stato diviso il palazzo. Siamo qui dal maggio 2010, con tantissimi bambini che vanno a scuola e siamo tutti molto preoccupati per il nostro futuro".
"Questo palazzo - riprende Di Vella - era di proprietà del Cnr, poi è stato ceduto a Bnp Paribas che l'ha messo in un fondo, e un anno fa è stato comprato da una piccola società, dietro alla quale sospettiamo possa esserci qualche pezzo grosso perché improvvisamente da allora sono aumentate le pressioni per mandarci via, ma fortunatamente né il Comune, che non avrebbe i mezzi per sostenere altrove le famiglie, né la Questura sembrano per ora molto orientati ad uno sgombero forzoso: la trattativa procede e confidiamo di portarla avanti in modo positivo, anche con le nostre azioni di lotta".
Comune, ok scambio aree col demanio§Stralciata la sede di Casapound
“E' un anno che aspettiamo”. Alla chiusura dell'assemblea capitolina i più delusi sono ancora loro, i costruttori romani. Si aspettavano l'approvazione del Programma Integrato “Pietralata”, invece tornano a casa con un nulla di fatto. “Forse martedì o mercoledì”, afferma sconsolato l'assessore Corsini, incuriosito dalle telecamere dei grillini. Ma lui è il primo a non crederci. E' ormai da dicembre che il pacchetto delle delibere sull'urbanistica staziona fra gli ordini del giorno. Ma l'assemblea capitolina, giunta ormai a ridosso dello scioglimento previsto il prossimo 11 aprile, fatica a radunarsi: spesso manca il numero legale e se il consiglio apre è solo per approvare i provvedimenti più urgenti o ininfluenti.
LO SCAMBIO - Per la seconda volta in pochi mesi, oggi, è stato votato lo scambio di immobili fra Comune e Demanio. La delibera 75 del 28 dicembre 2012 conteneva infatti alcuni errori tecnici. Secondo l'accordo, che una volta approvato dall'assemblea capitolina dovrà essere ratificato anche dal Demanio, il comune acquisirà dal Demanio l'ex manifattura Tabacchi di via Ostiense (34 mln di euro), le aree Lungomare A.Vespucci e Lungomare Duilio a Ostia (6 mln), le aree dell'ex idroscalo e del parco Lipu (2,6 mln) e l'area stradale di via Teulada. Inizialmente lo scambio prevedeva anche l'acquisizione dell'immobile di via Napoleone III (11,8 mln) occupato da CasaPound e già stralciato con un emendamento lo scorso dicembre. In sostituzione l'amministrazione capitolina acquisirà l'area a verde di via Cesena (2, 4 mln), le aree esterne al Forte Prenestino (6,2 mln), il Compendio sito in via Portuense (962 mila euro) e l'unità immobiliare di via dei Cerchi 6 (2,3 mln).
IL DEMANIO - In cambio il Comune cederà al Demanio la caserma dei Vigili del fuoco di via Marmorata con annessi gli alloggi di servizio (16,1 mln), la caserma CC e il terreno edificabile in via degli Armenti (2,3 mln) e le caserme dei Vigili del fuoco di via Tuscolana (2 mln) e di via Caposite (4,6 milioni). La somma complessiva dello scambio ammonta a circa 55 milioni di euro, e comprende anche circa 30 milioni di euro derivanti dal contributo di valorizzazione degli immobili effettuato dal Comune. La differenza fra i valori patrimoniali di circa 167 mila euro sarà invece compensata dal Comune all'atto della permuta.
IL CASO DI SANT'ANDREA AL QUIRINALE - All'interno del provvedimento è stato inserito e votato a maggioranza anche l'emendamento a tutela degli inquilini che risiedono nel complesso immobiliare di Sant'Andrea al Quirinale. Secondo la delibera 176 del 2005, il Demanio, proprietario dell'immobile, avrebbe dovuto stipulare canoni sociali di affitto alle circa 14 famiglie che vivono nello stabile. “Ma questi anni non lo ha mai fatto – spiega il consigliere Fdi Federico Mollicone, primo firmatario della proposta condivisa anche dalla collega Gemma Azuni - Addirittura agli inquilini erano state fatte proposte retroattive a canoni di mercato inaccessibili. Ora con questo provvedimento, che chiede di dare seguito a quella delibera del 2005, si chiuderà questa vicenda che dura da più di 8 anni”.
Idi, la Regione sconfessa l'Asl§"Il San Carlo di Nancy resta aperto"
Incomprensione? Interpretazione sbagliata della determina regionale? Sta di fatto che sulla vicenda della sospensione attività dell'ospedale San Carlo di Nancy si è aperta una querelle tra i vertici dell’Asl e la Regione. E sulla quale è dovuto intervenire lo stesso Zingaretti, che ha bacchettato il direttore generale dell’Asl RmE, Maria Sabia. Ma a volerci vedere chiaro ora è anche il ministro della Salute, Renato Balduzzi, che ha chiesto con urgenza alla Regione un rapporto sull’intera situazione: "controlli effettuati, motivazioni della sospensione e poi del ripristino delle attività del presidio ospedaliero".
ZINGARETTI - Il governatore del Lazio ha dichiarato: “Ho preso visione della determina del direttore generale della Asl RmE sul San Carlo di Nancy, che a mio giudizio va ben oltre le prescrizioni contenute nella determina dirigenziale assunta dagli uffici regionali. Tali prescrizioni prevedevano una sospensione temporanea per consentire la messa in sicurezza della struttura senza interrompere le accettazioni o i ricoveri”.
Invece nel documento consegnato ieri ai vertici dell’ospedale si comunicava la sospensione delle attività con "il divieto di nuovi ricoveri”. E inoltre, il blocco immediato della attività chirurgica, quello delle attività di assistenza specialistica ambulatoriale. E la comunicazione del numero di ricoverati, suddivisi per reparto di degenza, con indicazione per ciascuno delle diagnosi e ove possibile, del loro immediato trasferimento.
Di fronte a tutto ciò il nuovo inquilino della Regione chiede il rispetto delle regole e si appella alle autorità perché rivedano la propria posizione. “Pertanto – sottolinea – per la risoluzione della vicenda, nel rispetto totale della legge e seguendo un principio di ragionevolezza, auspico che la Asl Rme accolga le indicazioni date dalla Regione che non prevedevano assolutamente la chiusura dell'istituto, ma esclusivamente la sospensione temporanea e guidata di alcune attività fino alla messa a norma dell'intera struttura”.
LA NOTA - A sostegno della tesi di Zingaretti, nella tarda serata di ieri, arriva anche un comunicato della Regione. "Con riferimento alla nota del direttore della Asl RmE, dottoressa Maria Sabia, in data 26 marzo 2013, relativa alla determinazione regionale del 22 marzo 2013-Sospensione autorizzazione dell’esercizio ospedale classificato San Carlo di Nancy - si legge nella comunicazione a firma del segretario generale Andrea Tardiola - si precisa che il dispositivo della sospensione dell’autorizzazione all'esercizio del presidio deve essere attuato tenendo in considerazione l’obiettivo del minimo pregiudizio per lo svolgimento delle funzioni assistenziali. Con tale obiettivo la sospensione dell’autorizzazione va interpretata selettivamente con riferimento alle unità organizzative dell’azienda che necessitano degli interventi di conformazione alle prescrizioni fornite dalla stessa Asl in data 12 febbraio 2013, ovvero con una calendarizzazione degli interventi tale da non compromettere la funzionalità complessiva della struttura. La corretta interpretazione della citata determinazione regionale del 22 marzo 2013 comporta il proseguimento della attività assistenziali dell’ospedale per gli accessi al pronto soccorso. Resta altresì ferma l’esigenza di assicurare la continuità per l’intero percorso assistenziale dei pazienti attualmente ricoverati, compresa l’attività di emergenza. Conseguentemente, la citata nota del direttore della Asl RmE non va intesa come rivolta a produrre l’effetto della chiusura della struttura ospedaliera in esame".
IL RICORSO – Nel frattempo di fronte al documento del direttore dell’Asl, i vertici non hanno perso tempo e hanno predisposto un ricorso urgente al Tar del Lazio. "Nel ricorso - spiegano dal gruppo - oltre a sottolineare che la comunicazione regionale prefigura una interruzione di pubblico servizio sanitario (che comprende anche il pronto soccorso), i legali del San Carlo insistono su alcuni errori di procedura da parte della Regione che inficerebbero la sospensione della autorizzazione, ricordando inoltre che il Gruppo Idi Sanità ha già provveduto, in data 25 marzo 2013, a rispondere al sollecito della Regione Lazio con una relazione documentata su sicurezza e igiene del lavoro, antincendio e conformità ai requisiti dell'accreditamento”.
(Ultimo aggiornamento 28 marzo ore 11.55)
La storia, le vittorie i successi
Quando a pochi minuti dalla fine di un non memorabile Brescia-Roma del 28 marzo 1993 Vujadin Boskov sostituì Ruggero Rizzitelli con un biondino chiamato Francesco Totti, l'Italia era in piena fase di disaffezione dalla politica. Venti anni dopo, oltre alla crisi dei partiti (altri, però), del Paese che era resta Francesco Totti. Al posto della lira si conia l'euro, la mail da un pezzo ha costretto le Poste a cambiare ragione sociale e da Roma a Milano in treno ormai si va nel tempo che prima occorreva per arrivare a Firenze: il biondino invece resiste nonostante le ingiurie del tempo e i calci presi.
ICONA VIVENTE- È diventato un campione conosciuto in tutto il mondo, metafora di Roma persino più di Alberto Sordi: con le sue giocate ha regalato sogni, con le sue barzellette sorrisi. I tifosi di calcio ne sono conquistati, quelli giallorossi lo venerano: ''Venti anni d'amore, capitano di un'era...Totti unica bandiera", lo striscione appeso giorni fa fuori Trigoria lo spiega alla perfezione. Totti è un'immagine appesa in migliaia di balconi e di pareti, è quel "murale" al rione Monti, a due passi dalla Madonna che veglia sul quartiere e dal Colosseo, è la rivincita di un popolo povero di trofei ma ricco di passione. È il campione trasformatosi da Pupone in Gladiatore a forza di colpi di tacco, "cucchiai" e gol spettacolari, e il ragazzo un pò indolente e sfrontato diventato un concentrato di tecnica al servizio della squadra, un professionista inappuntabile che a quasi 37 anni corre, segna e risulta decisivo al punto che se ne invoca il ritorno in azzurro per il Mondiale in Brasile.
L'ESORDIO- Totti comincia a diventare la Roma quel 28 marzo 1993, e quando segna il primo dei suoi 226 gol in serie A, il 4 settembre del '94, Roma-Foggia 1-1, (sinistro rasoterra con esultanza studiata a casa con il fratello Riccardo), il suo attuale compagno di squadra Alessio Romagnoli che, pur giocando da difensore, sembra il suo erede designato come fenomeno per sempre giallorosso non era ancora nato. Totti è il campione che, nemmeno ventenne, è già punto di riferimento per la squadra, segna ancora poco ma si fa già valere giocando con la maglia n. 20 (con cui farà faville qualche anno dopo nell'Europeo del 2000 in nazionale). All'inizio della stagione 1996-1997 alla Roma arriva un tecnico che non lo capisce.
IL DIVORZIO- Carlos Bianchi è argentino e crede senza porsi dubbi a chi gli racconta che i romani sono pigri: definisce il ragazzo ''un giocatore normale". Vorrebbe che fosse ceduto a gennaio alla Sampdoria, ma Totti si impunta in campo e fuori e prima di fine stagione sarà l'allenatore a fare le valigie. Poi verranno Zdenek Zeman, di cui Totti calcisticamente si innamora, e la maglia numero 10 mai più lasciata, oltre a un ruolo da insostituibile terminale offensivo.
LE VITTORIE- Fabio Capello gli regalerà un altro pò di diffidenza e lo scudetto del 2001, con la città impazzita per una settimana e Totti che benedice il popolo romanista dal Circo Massimo. È sempre Totti l'uomo che, segnando al Bernabeu, farà vincere una squadra italiana sul campo del Real Madrid dopo 35 anni. Nel 2006, nonostante il più serio dei suoi tanti infortuni qualche mese prima faccia temere per il prosieguo della sua carriera, diventa campione del mondo con l'Italia di Lippi, con la maglia del suo club vince anche una Scarpa d'Oro. Ma più di tutti avrebbe meritato di diventare il primo calciatore a vincere due scudetti con la maglia della Roma. Per questo gli bruciano ancora le delusioni di quei tricolori sfumati all'ultimo momento o buttati via, nel 2002, 2008 e 2010. Per sanare la questione non gli rimane che giocare fino a 40 anni, magari facendo un salto in Brasile con gli azzurri nel 2014: nel paese del calcio uno come lui potrebbe lasciare il segno.
Venti anni di Francesco Totti§E la festa non è ancora finita
Vent'anni in Serie A, due decadi con la maglia della Roma e numeri da record. Dopo avere superato con 226 reti Gunnar Nordahl nella classifica dei bomber di sempre in serie A, Francesco Totti taglia un altro traguardo. La sua storia nel massimo campionato è iniziata infatti il 28 marzo del 1993 (Brescia-Roma 0-2). Venti anni di magie in campo e tanti gol. E la storia continua. Tra i molti attestati di stima per il capitano giallorosso quello del presidente del Coni, Giovanni Malago'. "A Totti manca il Mondiale in Brasile 2014 e il Pallone d'Oro? Esatto, ma mai dire mai...'', dice il n.1 del Comitato olimpico. ''È un traguardo straordinario che dimostra l'unicità del giocatore in un mondo del calcio difficile sia per l'aspetto fisico sia per la facilità con cui oggi si cambia maglia", aggiunge Malagò. Fuoriclasse e bandiera di una sola squadra: un connubio sempre più raro. "Questa è una sua caratteristica, come è stato per Bergomi con l'Inter e Maldini con il Milan. Sono delle storie che bisogna sempre tenere presenti perchè rappresentano un valore aggiunto non solo per il calcio, ma per il mondo dello sport", evidenzia ancora il n.1 dello sport italiano.
LA ROMA- La storia calcistica di Totti è indissolubilmente a quella della famiglia Sensi alla guida della Roma. "Esordì 20 anni fa e pochi giorni dopo mio padre comprò la società con Mezzaroma -ricorda l'ex presidente giallorosso Rosella Sensi-. È stata una storia che ci ha accompagnato fino a due anni fa, siamo cresciuti insieme. Ci sono stati tantissimi momenti belli, ma anche momenti di condivisione e di grandi sacrifici, fatti insieme per amore di questa società". "Francesco -continua- è un simbolo e un esempio, non solo per il calcio italiano ma per tutti i ragazzi che vogliono avvicinarsi a questo mondo. È rimasto un uomo semplice, non solo un professionista e un grande uomo, cresciuto con dei valori che gli sono stati trasmessi dalla sua famiglia". Una lunga carriera, quella di Totti, che non sembra risentire del passare del tempo. "Il contratto di Totti andrebbe prolungato? Non dovete chiederlo a me -dice ancora la Sensi-. Io vedo Francesco giocare sempre meglio. È ancora lontano il giorno cui smetterà? Non ci voglio neanche pensare, è un simbolo anche per l'entusiamo e la voglia che mette quotidianamente in questo sport, per la passione che trasmette a tutti".
GLI ALLENATORI- Affettuoso il commento di Carlo Mazzone che con Totti ha avuto un rapporto molto stretto quando allenava la Roma. "Per me è un grande piacere, non per il giocatore ma per l'uomo perché oltre ad essere un grande campione, che sta facendo e ha fatto la storia della Roma, Francesco è una persona splendida che si merita, umanamente, tutti i traguardi che ha raggiunto". "Nel mio periodo sulla panchina della Roma Totti mi ha dato grandi soddisfazioni. Io ho avuto da subito la sensazione che fosse uno dei migliori, ma l'ho nascosto, non ho avuto pubblicamente grandi slanci nei suoi confronti", prosegue Mazzone. ''Roma è una città molto difficile calcisticamente e ho sempre avuto l'istinto di difenderlo, tenendo per me le idee che avevo su di lui. È stato un onore essere stato il suo allenatore". E alla festa per i venti anni di Totti in serie A si è unito anche Marcello Lippi, il ct dell'Italia campione del mondo del 2006. "Francesco -dice- è un giocatore e un ragazzo straordinario. Sono felicissimo che abbia raggiunto questi traguardi eccezionali. Ma la cosa veramente bella è che quando parla di calcio non accenna mai al giorno in cui smetterà''.
LA STIMA DI TUTTI- E mentre Trigoria si prepara ad accoglierlo con il consueto calore, il suo compagno di squadra Mattia Destro gioca d'anticipo ed esprime tutta la sua ammirazione per il "suo" capitano. "È un campione, chiunque vuole giocare con lui. Guardandolo cerco di apprendere il più possibile". Il sindaco capitolino Gianni Alemanno ha invitato Totti in Campidoglio per rendere omaggio a "un esempio molto importante di fedeltà a una squadra, a una città e di un campione che s'è fatto da solo ed è riconosciuto dal mondo. Un grandissimo orgoglio per tutta Roma". Lo celebrano anche i tifosi vip, a partire dall'attore Claudio Amendola che esordisce con una polemica. "Solo adesso è iniziata la Totti-mania: Francesco è sempre stato trattato male dalle penne illustri della stampa nazionale e solo adesso, dopo 20 anni di storia, si sono accorti che è il più grande. Un erede di Totti? No, non vedo nessuno che abbia tutta la qualità che ha Francesco, forse gli assomiglia un pò Marco Verratti. Ma credo sia impossibile che col tempo riesca ad affiancarlo". Un amore per il numero 10 espresso anche da Lando Fiorini. "Totti è un elettricista, quando c'è lui si accende la luce", conclude l'attore e cantante.
CAMPIONE DEL MONDO- "Francesco mi è piaciuto subito. Non solo come calciatore ma anche come persona. È un fenomeno, giocatore raro. Sembra quasi che quando è nato, il Padreterno gli abbia detto: vai giù e gioca a pallone e basta. E lui ha fatto quello che gli è stato ordinato". Così Gigi Riva, il grande "rombo di tuono", parla di Francesco Totti che domani festeggerà 20 anni di carriera con la maglia giallorossa dopo aver superato Nordhal nella classifica dei marcatori della Seria A di tutti i tempi. Riva è stato Team Manager della Nazionale che giocò l'avventura degli europei in Olanda e soprattutto, quella memorabile dei Mondiali in Germania vinti dall'Italia nel 2006. "Ho ancora negli occhi quel rigore, quel rigore contro l'Australia, allo scadere - ricorda Riva - non ci posso pensare. Quello sguardo di Francesco concentrato prima di tirare, quella responsabilità che un calciatore che sa tirare i rigori deve sapersi prendere e portare sulle spalle...O dentro o fuori. E Totti ha fatto gol. Roba da infarto".
Con la Nazionale, ricorda Riva "ebbe qualche problema quando agli Europei ci fu il famoso episodio con Puolsen: io mi schierai subito in sua difesa - spiega - non ebbi alcun dubbio. Mi sono messo davanti per proteggerlo perché vedevo bene dal campo le botte che prendeva e come lo insultavano. Gli avevano messo addosso qualcuno incaricato solo di provocarlo e picchiare. Francesco è un ragazzo bravo, umile, fa tanta beneficenza, è in gamba, molto coraggioso. Ricordiamoci che per venire in Germania si è sottoposto a grandi sacrifici perché veniva da un grave infortunio. E ricordo quando all'europeo fece il famoso cucchiaio con Maldini che gli gridava dietro "Non farlo, non farlo, ti prego. Ci stiamo giocando la finale. Che fai?' Ma lui niente, ha tirato. Gol". I gol ormai sono davvero tanti (226 in serie A). "E dire che non è poi una punta a tutti gli effetti. Ci sono anche i rigori si, ma i gol fatti sono proprio tanti. Non mi resta che augurargli una vita serena, soprattutto quando smetterà di giocare al calcio. Una vita serena e felice con sua moglie e i suoi figli. Bravo!"
Totti: "Venti anni di passione"
Venti anni di calcio, anzi di grande calcio. Ce li ha regalati Francesco Totti e la festa non è ancora finita. Tutto iniziò il 28 marzo del 1993 a Brescia, quando Boskov fece esordire quel ragazzino di 16 anni che prometteva bene e che è entrato nella storia del pallone. In un'intervista alla Gazzetta dello Sport il capitano della Roma si racconta e ripercorre le tappe di questi primi 20 anni di carriera che, assicura "sono volati, perchè ho fatto tutto con passione". È il secondo cannoniere di sempre in Serie A con 226 gol, ma se avesse giocato sempre da centravanti ne avrebbe fatti "almeno trecento: avrei già superato Piola. Adesso spero solo di non avere problemi fisici e continuare così. Senza considerare che fra un anno mi scade il contratto. La prossima settimana arriverà a Roma il presidente Pallotta e ne parleremo direttamente. Comunque mi fa piacere che la società mi stia mostrando fiducia". Rivera, Maldini, Riva, Mazzola, Antognoni, del Piero, spesso a fine carriera le bandiere vengono messe da parte. "Rimangono solo le aste...Scherzi a parte, non è giusto che gente che ha dato tanto venga accantonata. Spero di essere l'eccezione alla regola. Il calciatore italiano più forte di me? Nessuno, perchè i numeri parlano chiaro", mentre il giocatore che considera superiore è "solo uno: Messi. Il più forte avversario dico Ronaldo. Come compagni scelgo Batistuta e, come feeling in campo, Cassano". Per Buffon Conte è il miglior allenatore che ha avuto. "Per me Lippi. Il carisma che trasmetteva lui nessuno lo aveva. Anche Capello però è stato un grande, così come Spalletti. Ancora ci sentiamo. Peccato che ancora mi dica che sono stato io a mandarlo via dalla Roma, invece era lui che voleva lo Zenit". Detto che gli piacerebbe lavorare con "Mourinho", Totti parla di Andreazzoli partendo dall'obiettivo Champions: "non dipende da noi, bisogna essere realisti: il traguardo è l'Europa League. Con Andreazzoli le cose stanno andando bene. Lui è uno che conosce Trigoria dalla A alla Z. E se arrivano vittorie su vittorie, ha ragione su tutti i fronti. Il prossimo anno, però, dobbiamo lottare per i primi due-tre posti".
CAPITOLO ZEMAN- Totti è sempre stato molto legato a Zeman, ma forse quest'anno il boemo non si è fatto capire dal resto della squadra. "Pregi e difetti ce l'hanno tutti, e alla fine quando le cose non vanno, si sa che paga l'allenatore. Ma se ognuno di noi avesse dato il 100% le cose sarebbero andate diversamente. Carlos Bianchi? Non sopportava i romani, nelle partitelle faceva le squadre romani contro non romani. Andando alla Samp (come voleva l'argentino, ndr) non sarei più tornato e adesso sarei lontano. Anche anni dopo, prima del penultimo rinnovo, avevo deciso di andare al Real. Poi il contratto che mi propose Sensi e questioni di vita privata mi hanno spinto a restare qui. E non mi sono mai pentito". Quando avrebbe meritato il Pallone d'Oro? "Nel 2000: se avessimo vinto l'Europeo avrei dovuto ottenerlo, anche perchè avevo iniziato l'ottima stagione dello scudetto". Prima di chiudere la carriera un altro scudetto o un altro Mondiale? "Tutti e due no? Intanto dico lo scudetto, poi ho un mese prima del Mondiale e così ci posso pensare". Intanto si è tornato a parlare con insistenza di un suo ritorno in azzurro, ma teme che se le cose andassero male, diventerebbe il capro espiatorio. "So che un Mondiale è il massimo, soprattutto in Brasile dove il calcio è tutto. Ma se le cose invece andassero male, saprebbero con chi prendersela. Direbbero: 'Hanno portato un vecchio, uno che ha rovinato il gruppo". Vorrei sentire tutte queste persone che sono salite sul carro quando sbaglierò qualche partita il prossimo anno, ricominceranno a dire: "Basta, non si sopporta più". Ora sono tutti bravi a parlare. Che farà l'Italia al Mondiale senza di me? Quello che ha fatto all'Europeo. Anzi, speriamo che vinca. Con me invece perde...Meglio, sarebbe un punto interrogativo. Ma il gruppo è valido e Prandelli è bravissimo, li mette bene in campo".
IL PRIMO GOL- Il fenomeno di questa Nazionale è Balotelli. "Diciamo che può diventare un fenomeno, ma dipende dalla testa che avrà, dai comportamenti. Ciò che fai esternamente lo trasmetti in campo". Certi accanimenti dei media sul milanista ricordano quelli su Totti quando era giovane. "A me dicevano che ero romano, coatto, che non avevo voglia di allenarmi, ma lui se le cerca, io no. Sono stato sempre un tipo tranquillo". Nel 2001 vinse lo scudetto, poi basta, nessun altro tricolore. "Avevamo uno squadrone, un bel gruppo e un grande allenatore. Ne avremmo potuti vincere almeno 2-3. Assomigliavamo all'Inter che ne ha vinti 4 di fila. Un paio li abbiamo buttati, ma penso che anche Calciopoli abbia avuto il suo peso. Questa Roma? Se i risultati non sono arrivati non dipende dalla società, ma dai giocatori. Loro hanno fatto una grande squadra". Poi una battuta su Baldini "è pigro" e il capitolo De Rossi, ultimamente criticato dai tifosi. È successo anche a me. I tifosi dai romani pretendono sempre di più rispetto agli altri. Spero che resti, però nel calcio tutto può succedere". Alla Roma vorrebbe "Xavi", il laziale che più ha patito e più goduto a battere è stato "Nesta, era forte ed era un amico. Noi romani il derby lo viviamo diversamente, lo sentiamo di più rispetto agli altri". Totti spiega che l'emozione del primo gol è stata più forte di quella del primo bacio, rivela che a 12 anni "ho fatto l'amore per la prima volta. A Tropea, con una ragazza romana che aveva 17 anni" e poi commenta l'invito di Prandelli che dice che i calciatori sono pronti all'outing dei giocatori gay: "io gay qui non ne ho mai conosciuti, ma credo che non sia pronto nè il calcio e neppure l'Italia in generale. È triste forse, ma è così". Del presidente del Coni, Giovanni Malagò dice: "è nuovo, è bravo, farà benissimo". Capitolo scommesse e la differenza con le partite di fine stagione che si concludono con risultati dati per scontati: "un conto è vendere le partite, un'altra è darsi una mano. Sono cose che non devono succedere, occorre cambiare, ma in Italia non è facile".
Debutta la 'Casa dei Teatri'§Sfida alla cultura "low cost"
“Il mio sogno è trasformarli in luoghi abitati dalla mattina alla sera”. Sono queste le parole che forse meglio sintetizzano lo spirito con cui Emanuela Giordano, da direttrice, si appresta a cambiare il volto degli ex Teatri di Cintura confluiti nella nuova 'Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea'. Un “sistema”, così come è stato definito nella conferenza stampa di ieri a Villa Doria Pamphilj, fortemente voluto dall'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Dino Gasperini, e gestito da Zètema Progetto Cultura. Si parte da due teatri di cui sono stati già decretati i vincitori del bando: quello di Tor Bella Monaca con la direzione artistica di Alessandro Benvenuti, e il Teatro Biblioteca Quarticciolo con Veronica Cruciani. Mentre la gara per aggiudicarsi le Scuderie della Casa dei Teatri di Villino Corsini verrà pubblicata ad aprile.
LE PROTESTE - “Oltre agli spettacoli, laboratori di teatro, di musica, di scrittura, un premio di drammaturgia, il coinvolgimento delle associazioni di base, l'apertura di alcune serate da parte di nuove proposte semi professionali e molto altro” ha spiegato Giordano. Una buona dose di ottimismo che le fa guardare “al futuro” della 'Casa dei Teatri'. Perché il passato (ancora prima che lei arrivasse) è stato difficile. A cominciare dalla culla del “sistema”, la delibera di Giunta targata Gasperini, rimasta nei cassetti comunali per troppo tempo (tanto da spingere decine di realtà indipendenti romane a firmare un appello alla trasparenza), passando per la petizione online lanciata dalle associazioni del Teatro di Tor Bella Monaca, fino ai vari flash mob al Teatro Bibliteca Quarticciolo. Emanuela Giordano però vuole voltare pagina e invita i cittadini a dare un contributo di idee: “Abbiamo fatto tante assemblee e ne faremo altre” assicura. Quelle che sono mancate prima. Nonostante l'assessore Gasperini in conferenza stampa abbia giurato di essersi confrontato “con tutti” (Le 200 lettere dei cittadini? “Non mi sono mai arrivate, avranno sbagliato indirizzo” dice), compresi i municipi. Eppure sono passati pochi mesi da quando il Partito democratico valutava il ricorso al Tar per il bando in VIII municipio, e nel VII le istituzioni partecipavano ai sit-in. Poi le cose sono cambiate. Il bando è stato vinto da associazioni che lavorano sui territori da anni. E i profili artistici dei direttori sono di assoluta qualità (niente Pino Insegno e Antonio Giuliani, come si vociferava). Anche se Benvenuti, ironicamente, si definisce “uno specchietto per le allodole”.
QUALITA' MA POCHI FINANZIAMENTI - Ora ci sono i programmi e due inaugurazioni, il 4 aprile al Teatro Biblioteca Quarticciolo e il 5 aprile al Teatro Tor Bella Monaca. La qualità messa in campo dai professionisti del teatro poi dovrà fare i conti con le ristrettezze economiche. "Prima veniva dato circa un milione e seicento euro al Teatro di Roma, noi con quella cifra finanziamo un sistema" ha detto Gasperini. D'altronde in conferenza stampa le preoccupazioni non si negano affatto, anzi si evocano parole quali “passione” e “spirito collaborativo degli artisti”. Si demandano agli sforzi dei singoli e alla loro volontà quello che l’istituzione comunale non riesce a pianificare dal punto di vista finanziario, come si farebbe in un “sistema”. Ed è nel nome del rispetto per gli artisti che si scatenano i malumori, una guerra consumata tra “poveri”. Da una parte chi rivendica “il rispetto per i vincitori del bando”, dall'altra chi ritiene che “passione e sacrificio sono sentimenti utili a gestire le occupazioni” e non un “sistema”. Lontano dai riflettori però le distanze si accorciano, se nei primi si manifesta una scommessa che fa paura, nei secondi c'è il sostegno e la solidarietà a chi si è imbarcato in un’impresa difficilissima perché gli ex Teatri di Cintura restassero nel novero del teatro d’arte e di qualità, dialogando col territorio, e non sprofondassero nella commedia di quint’ordine per sbarcare il lunario.
L'ESPERIENZA DEL TEATRO DI ROMA - La gestione del Teatro di Roma negli ultimi anni, pur peccando di centralismo, aveva portato nelle periferie romane spettacoli di alta qualità, facendo sistema attorno alla programmazione dello stabile capitolino. Mancava però un lavoro sul territorio e un rapporto meno verticistico (da “direzione artistica”, per intenderci) con il settore della scena indipendente romana. La tanto discussa Casa dei Teatri e della Drammaturgia, con la scelta dei direttori neo-nominati, sembra dirigersi proprio in questa direzione (e con sorpresa di molti). Ma senza un serio finanziamento rischiano di andare a “scoprire” ciò che con la vecchia gestione era “coperto”. E la ragione di questo sta forse nell’ansia dell’amministrazione comunale di mettere la mani in modo caotico sul circuito, pensando a varare di fretta i bandi di assegnazione (con il buonsenso di Zètema che ha controbilanciato la partita di Gasperini su Tor Bella Monaca e Quarticciolo posticipando la chiusura del bando, anche se post proteste) invece di fermarsi a immaginare un meccanismo che faccia veramente “sistema”. Magari pubblico e partecipato.
Malagò: "Pallone d'oro alla carriera"
Venti candeline. Una per ogni stagione in Serie A. Tutte giallorosse. Domani Francesco Totti festeggerà i venti anni dall'esordio nel campionato italiano. Il capitano della Roma riceverà l'abbraccio di società e compagni a Trigoria, mentre i tifosi dovranno attendere il derby con la Lazio in programma l'8 aprile per celebrarlo allo stadio Olimpico. Non solo i sostenitori della “Magica” però hanno seguito con attenzione giocate, assist e gol del numero 10. Un interista come Fiorello, ad esempio, non ha avuto problemi a inviare un messaggio speciale a Totti augurandogli di appendere gli scarpini al chiodo il più lontano possibile. ''Vent'anni e non sentirli! Auguri alla bandiera della Roma. Dajeeee capitano, altri venti!'' le parole dello showman, che fanno il paio con quelle del capitano della Juventus, Gigi Buffon. ''Caro Francesco, hai fatto la storia del calcio italiano: 20 anni di serie A, che traguardo... Auguri davvero - il pensiero dell'estremo difensore bianconero - Ho ancora in testa l'immagine del tuo primo gol, era un Roma-Foggia: siamo amici, tu sai quanto ci tenga a te”. Il legame tra i due, d'altronde, è di lunga data. ''Abbiamo cominciato insieme all'Under 15, abbiamo vissuto anni splendidi in Nazionale e continuiamo a incrociarci da avversari sui campi di A, dove spesso (10 volte per la precisione, tante quanti i gol che mi hai fatto) da campione quale sei ti sei dimenticato dell'amicizia - ha ricordato Buffon - Noi due siamo una generazione fortunata: è vero che dopo i 30 anni ogni stagione ne vale sette, però tu sembri tornare indietro nel tempo invece di “invecchiare”.
LA VOCE DI ROMA- Ecco perchè uno come Antonello Venditti, storica “voce” musicale del tifo giallorosso, non ha ancora in mente una canzone sul talento di Porta Metronia. ''Sinceramente non gliela auguro. Le canzoni solitamente si dedicano a chi non c'è più o a qualche campione che ha smesso, e quindi lunga vita al capitano a cui auguro con tutto il cuore di battere tutti i record, anche quello di Piola - le parole del cantautore - E se non ci riuscirà poco importa, Francesco è ormai nella storia del calcio, è già leggenda e a pochi campioni è successo di riuscirci prima di aver smesso di giocare. Gli auguro ogni bene, soprattutto spero che non si faccia male”.
L’INFORTUNIO- La mente corre subito al fallo di Richard Vanigli che costò a Totti un lungo stop, mettendo a repentaglio anche la partecipazione al Mondiale tedesco poi vinto nel 2006. ''È vero, avrei potuto rovinare la sua carriera ma soprattutto lui avrebbe potuto rovinare la mia - ha ricordato a distanza di 7 anni dal brutto tackle il 41enne forlivese, oggi allenatore in seconda della squadra della sua città - Francesco dopo quell'episodio nei miei confronti si comportò da uomo. Avrebbe potuto darmi del “macellaio” e invece ha capito, ha pensato di più al futuro, e vederlo tornare a giocare per me è stato come rinascere. Rimarrà nella storia e con l'entusiasmo che si ritrova sono convinto possa togliersi altre grandi soddisfazioni”. Una in particolare vorrebbe potergli regalare il presidente del Coni, Giovanni Malagò. ''Se potessi gli consegnerei un Pallone d'Oro alla carriera. Per la bravura, la generosità e l'umiltà, qualità che si possono trovare solo nei grandissimi come Francesco - ha sottolineato il numero uno dello sport italiano e tifoso della Roma - È il mio gladiatore. Un campione a tutto tondo, un fuoriclasse in campo e fuori. In un mondo sempre più globalizzato e sportivamente mutabile Totti incarna il simbolo della fedeltà''.
Incidenti, disagi sulla tangenziale§Muro torto e piazzale Villa Giulia
Diversi incidenti nella mattina, probabilmente anche a causa del manto stradale reso viscido dalla pioggia. Il più grave è avvenuto a piazzale di Villa Giulia dove un motociclista è rimasto ferito in maniera seria dopo lo scontro con un'auto. La polizia locale di Roma capitale registra difficoltà di circolazione in zona. Stessa situazione anche in via Labicana, altezza di piazza San Clemente. Traffico rallentato con code, sempre a causa di incidenti, sulla tangenziale Est tra via Salaria e via delle Valli in direzione San Giovanni e sul Muro Torto tra piazzale Flaminio e viale del Galoppatoio: in questo caso l'incidente è avvenuto all'altezza del primo curvone in direzione piazzale Brasile.
Fisco, società di trattamento rifiuti§occulta 78 milioni: tre denunce
Una nota società, specializzata nel trattamento e riciclo di rifiuti speciali anche per conto di primarie importanti imprese nazionali, avrebbe occultato al Fisco, in sei anni, ricavi per oltre settantotto milioni di euro, nonché evaso l’Iva per circa otto milioni.
L'OPERAZIONE - E’ quanto hanno appurato i finanzieri del Comando Provinciale, al termine di una complessa verifica fiscale che ha evidenziato anche l’utilizzo di fatture attestanti operazioni commerciali inesistenti, al fine di abbattere il reddito imponibile e l’Iva da corrispondere all’Erario. Al fine di ricostruire l’effettivo giro d’affari dell’impresa, le Fiamme Gialle della Compagnia di Pomezia si sono avvalse degli accertamenti sui conti correnti bancari e postali - intestati alla società ed ai suoi rappresentanti legali succedutisi nel tempo – i quali sono risultati cospicuamente movimentati con operazioni che non hanno trovato riscontro nelle scritture contabili ufficiali, presumibilmente per proventi “in nero” conseguiti con l’attività.
I militari hanno anche individuato fatture di vendita che sarebbero state fittiziamente emesse, al fine di ottenere anticipazioni di credito da alcune banche della zona. Tre persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria di Velletri per i reati di omessa presentazione della dichiarazione annuale, dichiarazione fraudolenta e infedele e di mendacio bancario.
Teatri, la programmazione per Tor Bella Monaca e Quarticciolo
Nel cartellone del Teatro Biblioteca Quarticciolo solo testi di drammaturgia contemporanea in sintonia con un'idea di teatro popolare d'arte, di qualità e al contempo accessibile al pubblico. Tra aprile e maggio in programma due prime romane, Storie d’amore e di calcio un nuovo testo di Michele Santeramo, che racconta il primo campionato mondiale di calcio clandestino in un paese del sud e Nema problema di Laura Forti interpretato da Giampiero Judica, requisitoria cruda e violenta sulla guerra in Jugoslavia. A Momenti di trascurabile felicità, scritto da Francesco Piccolo e interpretato da Valerio Aprea, è affidata l’inaugurazione della stagione il 5 aprile. Tra gli artisti ospiti anche Alessandro Benvenuti in un’ottica di lavoro comune con il Teatro Tor Bella Monaca. Concerti, formazione (laboratori con produzione finale di spettacoli), ospitalità (organizzazione di residenze teatrali), conferenze spettacolo, incontri con autori di letteratura contemporanea e reading saranno altresì centrali nella nuova gestione artistica del “cantiere aperto” Teatro Biblioteca Quarticciolo.
Al Teatro Tor Bella Monaca volti noti al grande pubblico, laboratori teatrali, rassegne di cinema, interventi performativi, incontri con docenti universitari, serate di musica e di danza, per fare del Teatro un luogo di cultura alla portata di tutti. Si comincia il 5 aprile con Giorgio Tirabassi, che porta in teatro Coatto unico senza intervallo, tre serate di divertimento ma anche di riflessione per uno spettacolo che presenta storie ironiche e spietate di alcuni esempi di varia umanità in cui ciascuno può riconoscersi. Dal 12 al 14 aprile Roberto Ciufoli e Tiziana Foschi sono gli autori ed interpreti di Assolo di coppia, mentre dal 18 al 20 aprile Cinzia Leone è in scena con l’esilarante Mamma sei sempre nei miei pensieri. Spostati!. Il mese di maggio prosegue poi con gli spettacoli, tra gli altri, di Simone Cristicchi (3-5 maggio), Alessandro Benvenuti (10-12 maggio) e Andrea Cosentino (16-18 maggio). Dal 4 maggio parte la rassegna di cinema La Cintura Salta - Andata e ritorno, tra la periferia e il centro, mentre dal 21 al 26 è di scena la Rassegna Potlach di teatro, incontri e tavole rotonde tenute da esperti e professori universitari, spettacoli, dimostrazioni di lavoro e laboratori.