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Comunali, al via il totonomi per le liste§"Candidature di alto livello"

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Dopo le primarie per individuare il candidato sindaco, ora il centrosinistra è al lavoro per compilare le liste. I nomi in campo per uno scranno in aula Giulio Cesare, infatti, dovranno essere depositati un mese prima della elezioni amministrative del 26 e 27 maggio. Per strappare, con l’ex senatore Marino, il Campidoglio all’uscente Alemanno. Tra vecchia guardia, new entry ed ex in corsa per l’esame della base, qualche profilo, nelle sedi dei partiti c’è già.

IL NUOVO CONSIGLIO - Sulla giunta, in caso di vittoria, l’unica certezza è che “sarà fatta dal 50 per cento di donne”, dice Marino nella conferenza stampa di ieri, al teatro del enogastronomico Eatitaly. L’altra novità, prevista dal nuovo statuto di Roma Capitale - approvato il mese scorso dall’assemblea capitolina - , prevede 48 eletti a palazzo Senatorio. Con un taglio di 12 consiglieri.

I DEMOCRATICI - Il Pd riparte dagli uscenti. Il primo è Dario Nanni, che alle primarie a sindaco ha sostenuto l’europarlamentare Sassoli, ma che molti suoi colleghi di partito definiscono “un battitore libero tra le correnti romane”. Con lui tenta una riconferma Daniele Ozzimo, vicino all’area dalemiana del capogruppo capitolino Umberto Marroni. Che resta a Montecitorio e punta a far entrare in assemblea Pierpaolo Pedetti, componente della segreteria regionale del Pd. Dovrebbe restare fuori Giulio Pelonzi, che domenica scorsa appoggiava Sassoli e dopo la bocciatura alle regionali di febbraio. Vicino ad Areadem, la corrente del deputato Franceschini, e vicino alla riconferma Alfredo Ferrari.

I NUOVI NOMI – Si avvicina la candidatura anche per Gianluca Santilli, responsabile Comunicazione del Pd Roma, e Marco Tolli, che guida il settore Periferie del partito. Tra i papabili anche Francesco D’Ausilio, coordinatore della segreteria regionale. gli ultimi due sono vicini all’area del governatore Zingaretti, che ha portato alla vittoria di Marino alle primarie a sindaco. E, se l’ex senatore dovesse “vincere bene”, c’è chi è convinto che sarà "D’Ausilio il nuovo capogruppo" in Campidoglio.  

LE DONNE PD – Le potenziali candidature rosa, per ora, sono 5. Dovrebbero entrare in lista Michela Di Biase, la giovane vice presidente dell’assemblea regionale vicina ad Areadem e al suo capo corrente Franceschini; Estella Marino, responsabile Ambiente del Pd Roma; Stefania Giusti, membro dell’esecutivo capitolino. Nella griglia di partenza potrebbero esserci anche due renziane: l’ex assessore provinciale e candidata alle primarie a sindaco, Patrizia Prestipino, e Valentina Grippo, vice segretario dei democratici capitolini.   

SEL – Anche in Sinistra e libertà si inizia a fare qualche nome. Dopo la corsa per la candidatura a sindaco, dovrebbe tentare la riconferma la capogruppo uscente, Gemma Azuni. Nel toto-candidati Luigi Nieri, ex consigliere regionale che all’esame della base ha rinunciato per convergere su Marino: l’invito era arrivato dal leader Vendola e a cui la Azuni ha detto di “no”.

TRA BIS E NEW ENTRY – La riconferma la cerca anche Andrea Alzetta, che ha portato Action Casa in Sel e lasciato l’altra parte dei movimenti allineati su Medici, ex presidente del Municipio X. Gianluca Peciola, portavoce di Roma Futura, la sua candidatura l’ha già annunciata da tempo e sul suo sito ha lanciato il programma. Si parla anche di Marco Furfaro, tra i fondatori di Tilt (rete di associazioni contro il precariato) e candidato alle regionali di febbraio, e dell’ex ministro Paolo Cento. “Quel che è certo – dice il vicegovernatore Massimiliano Smeriglio – è che tutti profili del centrosinistra saranno di alto livello”.


Municipi, gli aspiranti minisindaci§Ecco chi li ha sostenuti alle primarie

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C'è il candidato di area che unisce, invece di dividere, e il nome che rappresenta una specifica corrente del Partito democratico. È il risultato che emerge il giorno dopo le primarie del centrosinistra, con oltre 100mila romani scelto i candidati presidente dei 15 Municipi della Capitale. Dove a vincere è la candidatura unitaria e non la sfida interna. Anche se nessuna delle correnti ha rinunciato a presentare il suo candidato nei gazebo di domenica scorsa.

IL NOME CHE UNISCE - Tra le candidature su cui c'è la convergenza dei diversi blocchi democratici spicca quella di Sabrina Alfonsi. Nell’esecutivo romano come responsabile Scuola, vince nella nuova prima circoscrizione, che unisce gli ex Municipi I e XVII. Lei, vicina al consigliere comunale Paolo Masini e ai veltroniani, è stata proposta da Gianluca Santilli, portavoce del Pd Roma. La Alfonsi, ex assessore municipale alle Pari opportunità, al Campidoglio ha sostenuto l'europarlamentare David Sassoli. Ma lei ottiene l'appoggio dai circoli democratici del centro storico, schierato su Ignazio Marino, senatore e neocandidato sindaco del centrosinistra.

UNO SCHEMA RIPETUTO - Stesso discorso per Giuseppe Geraci, legato all’area del governatore Zingaretti, che tenta il salto da consigliere a presidente della seconda circoscrizione. Il sostegno arriva da Areadem, la corrente del deputato Franceschini che puntava su Sassoli candidato sindaco, e dai sostenitori di Marino. Lo schema si ripete in IV Municipio con Emiliano Sciascia, lanciato dalla coppia formata dalla deputata Micaela Campana e dal consigliere capitolino Daniele Ozzimo (vicini al parlamentare dalemiano Marroni). Percorso identico quello che porta Valentino Mancinelli a correre per la presidenza del XIII. Qui il coordinatore del Pd nell’ex XVIII Municipio è proposto dal consigliere regionale Mario Ciarla, in quota Marroni.

GLI ZINGARETTIANI CONDIVISI – La condivisione delle candidature, e il sostegno vincente per le primarie, c’è anche per gli esponenti democratici vicini al governatore Nicola Zingaretti: Valerio Barletta vince in XIV; l’ex eletto in ventesima circoscrizione Daniele Torquati è in campo per il XV. In quota Zingaretti anche l’ex consigliere municipale, vittima di un’aggressione fascista, Paolo Marchionne: sarà lui il candidato presidente del centrosinistra nella terza circoscrizione. La lista degli zingarettiani continua con Gimmarco Palmieri in V. Sull’ex minisindaco, che ha l’appoggio anche del consigliere regionale Massimiliano Valeriani, convergono di 12 circoli di zona su 13. Dove, tra l’altro, si registra anche il ritiro di Mauro Ferrari, ex vicepresidente del VII e vicino a Sassoli.  

CHI NON RINUNCIA E CHI NON FA LE PRIMARIE - Il deputato e capogruppo capitolino Marroni, converge sul nome della Alfonsi in I, ma non rinuncia ai suoi in due Municipi: Cristiana Maltese, ex consigliere municipale che corre per la presidenza del XII, e  Marco Scipioni, membro dell’assemblea regionale del Pd che è in campo per il VI. Ma c’è anche chi è candidato senza passare per l’esame della base. Sono in due. Il primo è Andrea Santoro, ex assessore in Municipio XII con presidente Patrizia Prestipino, la renziana che ha corso per le primarie a sindaco. Il secondo è il minisindaco uscente dell’VIII, Andrea Catarci.

I CANDIDATI DI SEL - L’esponente di Sel, che non ha avversari come Santoro, conquista la prima delle due candidature che spettano a Sinistra e libertà. La seconda va a un altro presidente uscente, Susi Fantino nell’VII. Entrambi sono vicini al neogovernatore e deputato Massimiliano Smeriglio e al candidato consigliere capitolino Gianluca Peciola, tutti e due di Roma Futura. Sui nomi di Catarci e Fantino c’è anche la convergenza delll'area che sosteneva Marino nelle elezioni di coalizione.

LA SFIDA DI AREA E L’UNICO POPOLARE - Anche il senatore ha il suo nome di fiducia: nel Municipio XI lancia Maurizio Veloccia, il delegato nazionale che, nel 2009 alle primarie per la segreteria del partito, aveva sostenuto la mozione Marino. Veloccia supera Fabio Fadda, Il candidato del segretario democratico Marco Miccoli (zingarettiano). In corsa anche i popolari, nel X, con Andrea Tassone, capogruppo nella ex tredicesima circoscrizione. A conti fatti, non manca nessuno.

Primarie e rom, diffida a De Vito§"Incita a odio e intolleranza"

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"In una lettera di diffida inviata a Marcello De Vito, candidato sindaco di Roma per il Movimento 5 Stelle", si legge in una nota, "l'Associazione 21 luglio lo ha invitato a desistere dal rilasciare dichiarazioni passibili di fornire una visione distorta della comunità rom e di alimentare sentimenti suscettibili d'incitare alla discriminazione, all'odio e all'intolleranza". L'Associazione ha inoltre "invitato il candidato sindaco a rimuovere l'immagine e le dichiarazioni che alimentano sentimenti anti-rom. Proprio l'8 aprile 2013, quando la comunità internazionale celebra la Giornata Internazionale dei rom e dei sinti, sono apparse sulla pagina facebook di Marcello De Vito alcune dichiarazioni nelle quali il candidato sindaco di Roma sostiene: 'In genere, quando si parla di primarie del Pd si fa riferimento ai 2 euro che ogni sostenitore 'investe' per esprimere il suo voto e che tendono a diventare un tesoretto del quale nel giro di poco si perde ogni traccia, in queste primarie romane c'è una novità, però... alcune persone sono state pagate ben 10 euro per esprimere il loro voto' accompagnate da un volantino del Movimento 5 Stelle raffigurante da una parte, una donna probabilmente rom intenta a imbucare nell’urna una scheda di voto per le primarie del Pd e dall’altra, un gruppo di persone appartenenti probabilmente alla stessa comunità in fila presso un gazebo dello stesso partito con la didascalia '10 euro ai Rom per votare alle primarie' e 'Il 23 marzo il Pdl paga 10 euro e il pranzo a chi sostiene Berlusconi in piazza del Popolo. Il 7 aprile il Pd paga 10 euro tutti i Rom che lo votano per le primarie. Siamo primo partito in Italia senza comprare nessuno'".

"Tali dichiarazioni - si legge nella diffida inviata dall'Associazione 21 luglio - hanno un impatto fortemente negativo e penalizzante" anche perché viene affermato "senza dati e prove oggettive, che le comunità rom si sono recate al voto delle primarie dietro corrispettivo di una somma di denaro. Esse, per come formulate, possono esser suscettibili di diffondere nell’immaginario collettivo una visione delle comunità rom presenti sul territorio distorta e marcata da stereotipi e pregiudizi". Secondo l'Associazione 21 luglio "sarebbe opportuno che i diversi soggetti candidati a governare la città di Roma si soffermassero maggiormente sui programmi e sui contenuti piuttosto che, come già fatto nel passato, decidere di strappare il consenso attraverso la diffusione di immagini, affermazioni e dichiarazioni che offendono la dignità umana e alimentano la xenofobia e l'antigitanismo".

Troppa burocrazia, chiudono i negozi§"Per un'insegna servono 18 mesi"

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"Da una ricerca effettuata presso i commercianti e gli imprenditori aderenti al sistema Confcommercio Roma su un campione di 500 intervistati appartenenti a diverse categorie economiche (30% turismo e servizi; 25% pubblici esercizi 20%; area food; 20% abbigliamento) il 52% degli imprenditori dichiara 'fondamentale' la riforma di Roma Capitale in termini di: semplificazione burocratica (40%); taglio di tempi e costi per le procedure obbligatorie (35%); trasparenza e regole certe (25%); miglioramento dei rapporti con l’amministrazione (32%); promozione turistica e culturale del territorio (35%); razionalizzazione della gestione dei fondi destinati alla attività produttive (27%).

Il 75% degli imprenditori intervistati ha dichiarato che le complicazioni burocratiche insieme al calo dei consumi (47%) e alla pressione fiscale (57%) sono state le prime cause di chiusura per le pmi di Roma nel 2012. Basti pensare che ad oggi per avere l’autorizzazione per un’insegna di un negozio ubicato nel cuore di Roma occorrono in media 18 mesi". Così in una nota la Confcommercio Roma. "Confcommercio Roma - si legge nel comunicato - raccogliendo le esigenze dei propri associati propone di 'istituzionalizzare' il proprio ruolo di 'esaminatrice' in fase istruttoria di tutte le pratiche necessarie agli imprenditori sia in fase di start up che gestionale. Un compito che la nostra Organizzazione di categoria potrebbe svolgere in piena autonomia conoscendo a fondo le problematiche di settore, con un notevole risparmio di costi e tempi per le aziende".

Crisi, a Roma bomba sociale§"Rifinanziare reddito minimo garantito"

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L'effetto combinato delle manovre estive 2011 del governo Berlusconi e del decreto Salvaitalia dell'esecutivo Monti peseranno, fra il 2011 e il 2015, per 2.295 euro sulle tasche di ogni cittadino di Roma. Una stima, rivista al rialzo rispetto alle attese, che unita alla constatazione dei 25mila posti di lavori annui persi nella regione dal 2009, ai più di 320mila disoccupati del Lazio, ai 200mila giovani della regione che non studiano né lavorano né fanno formazione, ad una disoccupazione che in generale viaggia sul 12% e per quanto riguarda i giovani raggiunge il 30% e ad una percentuale considerevole di anziani che con pensioni di 700 euro stentano ad arrivare a fine mese, danno conto, per dirla con il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Claudio Di Berardino, di una "vera e propria bomba sociale che a Roma e nella regione rischia di far saltare il banco".

IL DOSSIER - L'allarme del sindacato è stato lanciato in occasione della presentazione del dossier della Cgil regionale e dell'associazione Sbilanciamoci! presentato dallo stesso Di Berardino e dalla portavoce dell'associazione Grazia Naletti. Un dossier che vede al rialzo le stime dell'impatto delle ultime manovre del governo Berlusconi ed i provvedimenti messi in campo da Monti: in precedenza per il quinquennio 2011-2015 l'impatto medio pro capite per i romani era stato stimato in 2323 euro. A determinare la rivisitazione della previsione, ha spiegato Naletti, "la perdita di potere di acquisto dei salari dei dipendenti pubblici" che nel Lazio sono oltre 400mila, "il gettito dell'Imu che era stato stimato ad inizio 2012 nell'ipotesi di applicazione delle aliquote nazionali ma che poi nella pratica dei Comuni, a partire da quello di Roma, è stata applicata ai valori massimi" e "la nuova tariffa Tares che sostituisce la Tari con un aggravio di spesa per ogni famiglia senza tenere conto del reddito ma solo del numero di persone e dei metri quadrati in uso".

LAVORO E TASSE - Alla situazione finanziaria delle famiglie si aggiunge, secondo il dossier, la lettura delle condizioni del settore lavoro che contrappone, al 31 marzo 2013 "ad un evidente calo della cassa integrazione in deroga rispetto al 2012 in ragione della mancata autorizzazione delle ore per mancanza di fondi" la "forte crescita degli altri stumenti, ordinaria e straordinaria" che registrano +23% e +14% sul primo trimeste del 2012. Alla luce di quanto evidenziato dal dossier, la Cgil propone la sua ricetta che si declina attraverso tra parole chiave, come dice Di Berardino: "Equità, progressività e lavoro". Per questo, sul fronte tasse, rivolgendosi alle istituzioni locali, il leader della Cgil parla della necessità di un "ragionamento progressivo che, a partire dall'Irpef, tenga conto degli scaglioni di reddito". Per quanto riguarda l'Imu Di Berardino lamenta in particolare come "il Comune abbia interrotto il processo di revisione del catasto che produce storture quali spese maggiori per un immobile a Tor Bella Monaca rispetto a uno a piazza Navona".

LE SOLUZIONI - Per "ridare lavoro", la Cgil ritiene che sia necessario "fermarsi con gli annunci su grandi opere che poi non partono" per puntare "a un programma di piccole opere per aprire subito i cantieri". Di Berardino chiede inoltre un "piano straordinario del welfare che non sia assistenzialismo ma accompagnare fuori dalle difficoltà", "un piano regolatore sociale al più presto", "il rifinanziamento del reddito minimo garantito", "il recupero delle risorse dall'evasione e dalla corruzione", "la rivisitazione del sistema degli appalti", ed infine, sul fronte edilizia "uno stop al consumo del suolo a favore della riqualificazione e del riuso".

(Foto di archivio)

Rifiuti, giovedì chiude Malagrotta§Alemanno: "A Roma no rischio Napoli"

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Stop ai rifiuti non trattati. Da giovedì il "tal quale" sarà bandito dalla discarica di Malagrotta. Nell'attesa che il tritovagliatore di Rocca Cencia, di proprietà di Manlio Cerroni, entri in funzione il prossimo 21 aprile, il caos si è scatenato in Ciociaria, a Colfelice, dove i camion dell'immondizia dell'Ama sono sottoposti ad un estenuante "stop and go". Gli abitanti, i sindaci della zona e i Comitati si oppongono all'arrivo della spazzatura capitolina. Così come le altre regioni, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna che si stanno opponendo perfino ai "rumors" di un possibile arrivo - anche se limitato nel tempo - dell'immondiza laziale (circa 420 tonnellate come prevede il decreto del ministro dell'ambiente Clini). Il governatore del Veneto, Luca Zaia, si è opposto senza mezzi termini, lanciando una stilettata agli amministratori laziali che "non hanno saputo programmare per tempo", ha spiegato e quindi con questa richiesta, ha spiegato ancora Zaia si "offende i veneti che, al contrario, hanno saputo agire per tempo e in perfetta compatibilità con l'ambiente e sono tra i primissimi in Italia quanto a raccolta differenziata''

ALEMANNO: "ROMA VITTIMA DEI RIFIUTI" - Secondo il sindaco Gianni Alemanno per la Capitale "non c'è un rischio Napoli": Roma non correrebbe il pericolo che l'immondizia finisca a marcire per le strade. Un problema che si accentuerebbe con l'affacciarsi della bella stagione e del caldo. Ma un pericolo, concreto, esiste già ed è il rischio dell'infrazione comunaria. L'Unione europea ha già deferito il nostro paese alla Corte di Giustizia perché si continua a portare nelle discariche i rifiuti non trattati. Secondo Alemanno il Comune sarebbe una "vittima" dell'emergenza perché, ha spegato, "Roma raccoglie i rifiuti, li tratta, li differenzia ma poi lo smaltimento non è compito nostro bensì delle strutture e delle istituzioni sovraordinate che devono darci delle indicazioni precise". "Da cinque anni chiediamo di avere un piano complessivo per avere un'alternativa a Malagrotta", ha spiegato ancora il sindaco.

RIFIUTI NELLE ALTRE REGIONI? - L'emergenza rifiuti approderà sul tavolo della Conferenza delle Regioni proprio giovedì prossimo. Uno dei punti all'ordine del giorno di cui i presidenti discuteranno sono le "problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti urbani già destinati alla discarica di Malagrotta". Il neo-governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, è pronto a tentare la strada ripidissima del dialogo con le altre Regioni. La sua richiesta sarà infatti l'accoglienza dei rifiuti di Roma "per un periodo transitorio per essere lavorati perché altrimenti Roma è in difficoltà, quindi confido nella solidarietà delle altre regioni", ha detto Zingaretti.  "Voglio sentire di che cosa si tratta", così Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia, risponde oggi alla richiesta di Zingaretti.

TENSIONE IN CIOCIARIA: CAMION BLOCCATI - Ma è proprio nel Lazio, precisamente in Ciociaria, che la situazione rischia di sfuggire di mano. Dopo le proteste di ieri e dei giorni scorsi, quando i cittadini hanno bloccato i camion dell'Ama carichi di spazzatura proveniente da Roma, oggi una quindicina di tir sono riusciti ad entrare nell'impiantoTmb della Saf di Colfelice, scelto insieme a quello di Albano e Viterbo per il trattamento dei rifiuti. Sindaci, cittadini e comitati hanno deciso di aspettare la decisione che uscirà giovedì tavolo tecnico. Poi si deciderà sulle nuove iniziative da intraprendere

L'INCOGNITA DELLA DISCARICA A MONTI DELL'ORTACCIO - Un'altra scadenza segna questa importante settimana per la vicenda dei rifiuti del Lazio. Domani infatti il Tar deciderà sulla discarica di Monti dell’Ortaccio, nella Valle Galeria. Il Codici ha infatti impugnato il provvedimento del Commissario delegato, Goffredo Sottile, con il quale ha rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) al Consorzio Colari di Cerroni, per la realizzazione di una discarica per "rifiuti speciali non pericolosi". Il ricorso del Codici, che con i cittadini aveva dimostrato tutta la sua contrarietà alla realizzazione della discarica, insiste sull'inquinamento della zona "come documentano le analisi dell’Arpa Lazio e dell’Ispra - si può leggere nel ricorso - che "è la causa di svariati problemi alla salute per la popolazione locale. A confermarlo la relazione epidemiologica effettuata dalla Asl; nell’area è presente un acquifero superficiale dovuto prevalentemente all'alimentazione delle acque di precipitazione meteorica al di sopra dello strato di argilla di base. Le indagini hanno evidenziato la presenza di un ampio spettro di metalli e metalloidi e sostanze aromatiche tipici dell’inquinamento da discarica; non sono state effettuate adeguate prove di stabilità e geologiche".

Comune, la lunga notte delle delibere§Pd: "Un golpe sull'urbanistica"

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Quarantasei delibere da approvare in due giorni, prima che il consiglio si sciolga. La media degli ultimi tre mesi  non è incoraggiante: solo 18 delibere approvate negli ultimi 28 consigli. A questi ritmi, per approvare  le rimanenti 46 ne servirebbero altri 76 di consigli. Ma si sa, messi alle strette si possono fare miracoli o danni irreperabili. Questioni di punti di vista, che sono sempre di meno. Basteranno, infatti, solo 11 voti favorevoli per approvare le delibere, dato che la convocazione in seconda seduta prevede  un numero legale di soli 20 consiglieri.

L'ipotesi più probabile è che i lavori si protraggano per 32 ore consecutive. Per evitare defezioni il capogruppo Pdl Luca Gramazio ha già allertato tutti i suoi.  “Questa notte – si legge nel sms diramato a tutti i membri del Pdl - andremo ad oltranza. La seduta durerà ininterrottamente dalle 16 di oggi alle 24 di domani notte, ovvero 32 ore!!! E l'ultima seduta di questa consiliatura, dovremmo disdire tutti gli impegni di oggi e domani. Cortesemente accordatevi con i referenti dei gruppi nel direttivo per la presenza in aula! E' da matti, infatti noi siamo i più matti! Gramazio".

DE LUCA (PD): “UN GOLPE” - Il “delibera night”, però, non piace all'opposizione. Il consigliere Pd Athos de Luca lo definisce un golpe, in quanto violerebbe l’articolo 27 del Regolamento secondo il quale  la durata della seduta consiliare non può superare le 7 ore, salvo scadenze di legge . “La maggioranza – afferma il consigliere Pd  - ha avuto 5 anni per affrontare le proposte urbanistiche da portare all'esame del consiglio comunale ma non avendo mai avuto la presenza in aula dei propri consiglieri cerca oggi, con dei veri e propri ‘agguati da cecchini’, di portare a casa qualche delibera per salvare la faccia con qualche impresa amica alla quale avevano assicurato inopinatamente l'approvazione dei provvedimenti richiesti”.

ECCO SU COSA SI DECIDERA’ - Urbanistica e non solo. Nel mare delle delibere che l'assemblea potrebbe votare fino a tarda notte c'è veramente di tutto. Nuove cubature, compensazioni e deroghe al piano regolatore. 17 delle delibere riguardano la riqualificazione dei toponimi, ossia le ex zone abusive. In questo caso l'appoggio dell'opposizione pare essere scontato: a redarre i piani, infatti,  sono stati anche  consorzi storicamente vicini al centrosinistra. Difficile invece che altri provvedimenti, come la demolizione e ricostruzione di Tor Bella Monaca o la realizzazione del comprensorio “Piccola Palocco”, possano passare col sostegno dell'opposizione. Sul sociale oltre alla nascita della “Fondazione Roma Capitale Welfare  Onlus”, “un doppione della  fondazione Roma Solidale” come l'ha definita il consigliere Pd Daniele Ozzimo, il comune prevede la cessione gratuita a favore dell'Opera Romana di aree comunali  per la realizzazione di nuove chiese: Tor Pagnotta 2, Boccea (Collina delle Muse), Bufalotta (Porta di Roma), Nuova Palocco e Piazza Casati.

IL PRESIDIO DI ‘CARTE IN REGOLA’ - Il laboratorio cittadino Carte in regola, che racchiude oltre cento comitati, ormai da tre mesi segue i lavori dell'aula Giulio Cesare, fornendo report accurati sul proprio sito. A vigilare su quella che chiamano la “notte delle delibere” ci saranno anche loro, sempre presenti insieme agli attivisti dei Cinque Stelle. “Dalla politica  i comitati si aspettano un segnale importante – scrivono nell'invito fatto a tutti i comitati e i cittadini a presidiare l'aula per tutta la notte - da parte dei consiglieri della maggioranza che non condividono la manovra urbanistica di Alemanno (alcune delibere sono state messe all’Odg nonostante  il parere contrario dell’Avvocatura Comunale) e, a maggior ragione,  da parte dei consiglieri dell’opposizione.  Sarebbe un importante  segnale simbolico che anche i candidati e le candidate al Campidoglio e alla Presidenza dei Municipi venissero a portare la loro solidarietà, dimostrando che l’impegno a ripensare la città sulla base delle reali esigenze e della partecipazione dei cittadini non è solo un facile slogan elettorale”.

Quirinale, scelti i delegati della Pisana:§con Zingaretti, Leodori e Abbruzzese

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Dall'ufficio di presidenza del consiglio regionale, durante l'era Polverini e sotto accusa per i fondi ai partiti, all'elezione come delegato in Parlamento, che fra poco più sarà chiamato a scegliere il nuovo presidente della Repubblica. È la parabola di Mario Abruzzese, eletto in Campidoglio. Con lui ci saranno il governatore Nicola Zingaretti e il presidente dell'assemblea della Pisana, Daniele Leodori. La decisione arriva nella seduta di oggi, che ha ufficializzato i capigruppo e votato Valentina Corrado, consigliere Cinquestelle, al vertice del Comitato regionale di controllo contabile (Co.re.co.). Intanto si inizia a parlare delle commissioni, mentre bocche cucite sull'assessore alle Politiche sociali che sostituirà la dimissionaria Paola Varvazzo. E intanto si dimette da deputato il vice presidente, Massimiliano Smeriglio.

I DELEGATI - A Montecitorio saranno Zingaretti, Leodori e Abbruzzese i tre rappresentanti della Pisana, che si aggiungono agli altri 1004 eletti, per scegliere il successore del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Nessuna sorpresa dal voto di oggi in aula, i delegati sono stati scelti secondo la prassi che vuole nelle Camere in seduta comune, il governatore, il presidente del consiglio regionale e un esponente dell'opposizione. Lasciando però fuori le donne. Il primo in classifica è Ledori, con 30 preferenze, che stacca Zingaretti per un punto (29). Abbruzzese conquista tutti e 13 i voti dell'opposizione, nonostante fosse finito al centro delle cronache per lo scandalo dei fondi ai gruppi regionali, che portarono sul banco degli imputati per peculato i due ex capigruppo di Pdl, Franco Fiorito, e Idv, Vincenzo Maruccio.

LA PRESIDENZA DEL CORECO - Il MoVimento 5 stelle, come annunciato, ha puntato tutto sulla consigliera Silvana De Nicolo'. Ma non aveva i voti necessari (sono solo 7 eletti alla Pisana) e non ha neanche tentato accordi con centrosinistra e centrodestra per portare un loro rappresentante a scegliere il nuovo presidente della Repubblica. In compenso M5s conquista il Co.re.co., con la Corrado, la più giovane nella Pisana. Un'elezione condivisa, perchè la ventisettenne prende 46 voti su 50 (2 le schede bianche e una nulla). “Ora – scrive su facebook il capogruppo grillino Davide Barillari – possiamo controllarli dall'interno”.

GLI ALTRI - Nel Comitato di controllo contabile, che “ha il compito di riferire sulla gestione patrimoniale della Regione” (articolo 70 dello statuto) entrano Oscar Tortosa (Psi), Gianfranco Zambelli (Pd9, Daniele Mitolo (Per il Lazio) e Luca Gramazio (Pdl). È l'organo a cui i Cinquestelle tengono di più perché verifica “le regolarità degli adempimenti fiscali” e può collaborare con la Corte dei Conti per scoprire eventuali illeciti.

I CAPIGRUPPO - Nella seduta di oggi arriva anche l'ufficialità dei capigruppo. Il Partito democratico sarà guidato da Marco Vincenzi, Lista per il Lazio da Riccardo Valentini, per il Popolo della Libertà Luca Gramazio, per il Movimento 5 Stelle Davide Barillari, per La Destra Fabrizio Santori, per Lista Civica Bongiorno Pietro Sbardella, per Lista Civica Nicola Zingaretti Michele Baldi, per il Centro Democratico Piero Petrassi, per Fratelli d'Italia Giancarlo Righini, per Lista Storace Olimpia Tarzia, per il Partito Socialista Italiano Oscar Tortosa e per Sinistra Ecologia Libertà Gino De Paolis.

LE COMMISSIONI - Se sul nome di chi sostituirà Paola Varvazzo, assessore che lascia per l'indagine che tocca suo marito, le bocche sono cucite; circolano quelli di chi presiederà le commissioni. Che si insedieranno domani mattina, nella sala degli Etruschi della Pisana. Le commissioni sono state ridotte da 19 a 8: 7 andranno alla maggioranza, una, secondo prassi, all'opposizione del Pdl. Così però resterebbero fuori la lista Bongiorno e M5s.

I PAPABILI - La I (Affari costituzionali e statutari) dovrebbe essere presieduta da Baldassarre Favara (Per il Lazio).
La II commissione (Affari comunitari e internazionali) da Piero Petrassi (Centro Democratico). All'opposizione la presidenza della III (Vigilanza sul pluralismo dell'informazione), al pidiellino Pino Cangemi.
Per la IV (Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio) quasi sicuro Mauro Buschini (Pd). Per la guida della V (Cultura, diritto allo studio, istruzione e pari opportunità si fa il nome del democratico Eugenio Patanè. La commissione Ambiente e lavori pubblici (VI), al suo collega di partito Enrico Panunzi. Per la VII (Politiche sociali e salute), si pensa a un altro democratico, Rodolfo Lena. Come per l'ultima, l'VIII (Agricoltura e artigianato) a Mario Ciarla. 

LE DIMISSIONI DA DEPUTATO - Il vicegovernatore Smeriglio, invece, annuncia le sue dimissioni da parlamentare di Sel, eletto alle politiche di febbraio. "Essendo stato nominato vicepresidente della Regione Lazio, annuncio le mie dimissioni da deputato della Repubblica. Le dimissioni, con le forme previste dal regolamento, saranno formalizzate nelle prossime ore”. Un annuncio che arriva al termine dell’intervento in aula, a Montecitorio, sul III decreto attuativo Roma Capitale.


Totti record, Hernanes rovina tutto

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Il top
Francesco Totti - Ancora una volta il numero 10 si prende la squadra sulle spalle e la trascina via dalle sabbie mobili della quarta sconfitta consecutiva nel derby. Gioca da leader vero e con personalità realizza su rigore il pareggio con cui raggiunge Delvecchio e Da Costa in cima alla classifica dei marcatori di tutti i tempi nel derby capitolino. Totti si muove a tutto campo con l’energia e la voglia di un ragazzino, il suo stato di forma fisica, in considerazione dell’età, è assolutamente straordinario. Se la Roma può ancora credere a un posto in Europa deve ringraziare il suo capitano.

Il flop
Hernanes – Dopo un primo tempo da padrone assoluto del centrocampo, nel corso del quale realizza anche lo splendido vantaggio biancoceleste, il brasiliano ad inizio ripresa è il protagonista negativo dei due episodi che cambiano il corso del derby: al 49’ fallisce il rigore del possibile 2-0 dopo aver nettamente spiazzato Stekelenburg, pochi minuti più tardi stende ingenuamente Pjanic nella sua area concedendo alla Roma il tiro dal dischetto che vale il pareggio. I rimpianti per l’occasione persa dalla squadra di Petkovic sono tanti, ed Hernanes ha grandi responsabilità.

Artisti di strada, domani il Tar decide§sulla delibera: Se vinciamo si fa festa

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Domani, mercoledì, sarà una giornata cruciale per l’arte di strada capitolina. Si terrà la seconda udienza presso il tribunale amministrativo chiamato a pronunciarsi sui ricorsi presentati dal coordinamento “La strada libera tutti” contro la delibera 101 firmata dall’assessore alla cultura, Dino Gasperini. Una delibera che, secondo i buskers di Roma, “è illegittima perchè impedisce agli artisti di poter svolgere il proprio lavoro”. “Non possiamo che essere fiduciosi – dice a Paese Sera Fiore, portavoce de La strada libera tutti - come lo scorso 20 agosto, aspetteremo la decisione sotto la sede del Tar, pronti a festeggiare se ci daranno ragione”.

“DELIBERA ILLEGITTIMA” - Da quando la delibera è stata approvata, i buskers hanno effettuato numerosi esposti al Dipartimento competente, al Comune e ai vigili urbani. Il contenzioso principale risiede nella prenotazione delle piazze in cui gli artisti possono esibirsi. “Questa procedura è assolutamente fasulla – continua Fiore – visto che spesso nello stesso luogo, e nella medesima fascia oraria, si accavallano diversi artisti, che alla fine sono costretti a rinunciare all’esibizione. Questo dimostra che non esiste un vero e proprio registro che regola l’arte di strada, ma che la prerogativa principale di questa disposizione è creare il caos”. Oltre a questo, le postazioni sono previste in alcune zone della città dove “l’arte a cappello diventa improbabile” perché disposte ai margini della Capitale e prive del passaggio necessario a garantire degli spettatori. “Non ci permette di lavorare – conclude Fiore - per questo la riteniamo illegittima”.

GLI STRUMENTI BANDITI– Tra le richieste contenute all’interno dei ricorsi c’è anche la questione degli strumenti a percussione ed elettronici. Gli artisti che li utilizzano nei propri show vengono penalizzati ulteriormente, visto che “sono stati eccessivamente allargati i limiti di orario e luogo dove queste esibizioni possono essere effettuate”. Veto assoluto per il centro storico, mentre per le altre postazioni di Roma, il compito di rilasciare le autorizzazioni necessarie è affidato ai municipi, “che non sempre svolgono questo compito in maniera celere”.

I RICORSI– Tra i nodi amministrativi esposti al Tar: "nullità dell’atto per eccesso di potere, per indeterminatezza ed impossibilità del contenuto, violazione della normativa nazionale sull’impatto acustico”. Il legale dei buskers, Daniele Leppe, vuole essere cauto: “Arrivati a questo punto sono aperte tutte le possibilità – dice l’avvocato - lo scorso 20 agosto il Tar ha lasciato aperta la questione di illegittimità della delibera. Da allora, abbiamo arricchito la documentazione relativa ai ricorsi anche con delle immagini che descrivono l’indeterminatezza e la confusione che questa disposizione arreca, ormai da mesi, a questi artisti nelle piazze principali di questa città”.

Primarie, M5S: "Nessuna testimonianza diretta dai rom"§E i 10 euro? "Non sappiamo, notizia ripresa dai giornali"

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Sbattuta su un volantino a sua insaputa. Quando le fanno vedere la foto cade dalle nuvole e agli operatori sociali che lavorano nel "campo nomadi" di via Luigi Candoni dichiara: “Nessuno mi ha pagata, non ho mai detto di avere preso 10 euro”. Eppure è diventata in poco tempo il simbolo dei rom che hanno venduto il suo voto alle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra, per via del volantino spuntato ieri sulla bacheca facebook di Marcello De Vito del M5S. Volantino che poi oggi è stato cancellato, anche dopo che l'associazione 21 luglio aveva chiesto espressamente a De Vito di rimuoverlo. "Inviterei uno che fa il candidato sindaco a essere responsabile - commenta il vicesindaco Belviso - Qui non stiamo giocando, qui si lavora. Quindi dovrà assumersi le sue responsabilità, anche davanti ai magistrati se la procura lo riterrà necessario, ai quali dovrà spiegare su quali prove si basano le sue affermazioni". Nel frattempo, intanto, la notizia è stata ripresa e continua a girare sui social network. E ora la signora sta pensando di denunciare il M5S per avere usato la sua foto in modo illegittimo. E intanto alcuni rom del campo di Candoni fanno sapere che domani depositeranno un esposto in procura contro la dirigente del Pd Cristiana Alicata.

L'ESPOSTO DI BELVISO - Una nuova polemica dopo le accuse di domenica della dirigente del Pd Cristiana Alicata che aveva parlato prima di file di rom sospette ai gazebo e poi di "voti comprati". Oggi il vicesindaco di Roma, Sveva Belviso, ha pèresentato "un esposto alla Procura della Repubblica dopo la gravissima denuncia presentata dalla signora Alicata" e chiedendo che si accerti immediatamente la fondatezza delle denunce mosse dal Movimento 5 Stelle".

M5S - Tra gli attivisti del movimento, però, regna la confusione. Alla domanda "Avete ricevuto testimonianze dirette di rom che vi hanno raccontato di essere stati pagati?", uno di loro risponde: "Sì, cioè, non io personalmente, ma qualcuno sì". E ancora: "Sulla bacheca di De Vito avete messo un volantino con delle accuse precise, concorda?" "Abbiamo riportato una notizia che era uscita sui giornali, comunque, non so, io ero fuori Roma". La conferma arriva poi dall’ufficio comunicazione del M5S di Roma: “No, non abbiamo ricevuto nessuna testimonianza diretta dai rom, ci siamo basati sulle notizie riportate dai giornali”. Che però non parlavano di 10 euro quale cifra pagata dal Pd, secondo quanto scritto sul volantino pubblicato De Vito. Che sul blog di Beppe Grillo si limita a dichiarare: "Le urne non si erano chiuse quando Cristina Alicata, della direzione regionale del Pd Lazio ha lanciato l'allarme per la insolita e massiccia presenza dei nomadi ai seggi per eleggere il candidato sindaco dei Pd, lasciando intendere che qualcuno dei concorrenti alla poltrona del Campidoglio potesse essere ricorso al voto di scambio". Resta il mistero dei 10 euro. Se gli attivisti del M5S dichiarano di non avere raccolto testimonianze dirette e nessun giornale ne ha parlato, l’unica ipotesi plausibile è che si sia lavorato di fantasia.  

Lo Tsunami tour arriva in Regione§Migliaia di senza casa in corteo

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Lo Tsunami tour dei movimenti per il diritto all'abitare arriva alla Regione Lazio. Tanti giovani, altrettante persone più in là con gli anni. Italiani soprattutto, ma anche molti migranti. Ragazzi e ragazze, e con loro, famiglie con bambini al seguito. Per le strade dell'Eur va di scena la protesta per l'emergenza casa. I movimenti di lotta per il diritto all'abitare, con insegne dell'Asia Usb al seguito, stanno marciando in corteo da largo Leonardo Da Vinci diretti al palazzo della giunta Regionale.

Al grido di "Occupiamo tutto" migliaia  di manifestanti attraversano le strade scandendo i propri slogan. "Non si può pagare mille euro al mese, per questo le case ce le siamo prese", urlano a più riprese i manifestanti. "Riprendiamoci la città", recita lo striscione che apre il lungo serpentone. "Spunteremo come funghi", "Per abitare nella crisi. Fermare gli sfratti, gli aumenti degli affitti, le dismissioni, i mutui insostenivili e la truffa dell'housing sociale", si legge in altri a firma di Asia Usb. Tra i manifestanti anche il candidato sindaco Sandro Medici.

ALEMANNO A PREFETTO E QUESTORE: ATTIVARE IMMEDIATAMENTE SGOMBERI - Intanto il sindaco, Gianni Alemanno, ha scritto al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro e al questore, Fulvio della Rocca, in merito alle occupazioni abusive avvenute negli ultimi giorni. Lo rende noto il Campidoglio. Questo il testo della missiva: "Come noto, nei giorni scorsi sono state effettuate da parte dei 'movimenti di lotta per il diritto all’abitazione' le occupazioni dei seguenti edifici pubblici: due immobili in Via Tiburtina (ex Atac), un immobile a Forte Tiburtino, un altro a San Basilio, alla Garbatella in Piazza Pericle, in Via Appia, in Via Chiodelli, al Collatino, in Piazza Ippolito Nievo e a Ponte di Nona nei nuovi complessi residenziali in Via Valentino Cerruti. Nel condannare fermamente tali illegali modalità di richiamare l’attenzione sulla questione dell’emergenza casa, sono a richiederVi un incontro urgentissimo, per individuare e concordare una soluzione a questo problema, al fine di ripristinare la legalità e ristabilire il rispetto delle regole con sgomberi immediati dei predetti immobili.
 Ritengo, infatti, che affrontare la questione dell’emergenza abitativa attraverso l’occupazione degli immobili, non aiuta nessuno e soprattutto non tutela le fasce più deboli o più disagiate. Roma Capitale, che ha già messo in campo tutte le possibilità per reperire fondi per dare un nuovo impulso all’edilizia economica e popolare è disponibile, in modo serio ed equilibrato, ad affrontare tale delicatissima tematica e ad andare incontro alle legittime aspettative e necessità di coloro che non hanno un’abitazione, ma solo ed esclusivamente nel rispetto della legalità. E’ per questo motivo che ritengo opportuno un’autorevole azione congiunta interistituzionale, affinché, attraverso l’immediata attivazione degli sgomberi, si possa ristabilire la piena e legittima fruibilità dei pubblici immobili e si persegua il comune obiettivo di individuare le soluzioni più adeguate per prevenire e fronteggiare tali occupazioni che destano un elevato allarme sociale".

L'Europa non aspetta§Oggi allenamento a Formello

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Niente riposo per la Lazio che questa mattina si è ritrovata a Formello per preparare le prossime decisive sfide di giovedì sera contro il Fenerbahce e di lunedì prossimo contro la Juventus. L’appuntamento era alle 11.

EUROPA- Mister Petkovic non vuole cali di tensione anche perché contro la squadra turca bisognerà rimontare il 2-0 dell’andata e dovrà fare i conti con numerose mancanze. Scontata l’assenza di Onazi e Mauri per squalifica, indisponibili saranno anche Pereirinha, Dias e Konko per infortunio. In dubbio Miro Klose reduce da un duro contrasto nel derby con De Rossi. Pronti all’appello Ciani, Ederson e Kozak.

LA JUVENTUS- Non meno problemi ci saranno per l’altro monday night (il secondo consecutivo dopo il derby) contro la squadra di Conte. Davanti al suo pubblico il tecnico di origini bosniache dovrà fare infatti fare a meno per squalifica di Biava, Lulic e Radu . Trentamila i tagliandi già staccati per la partita del 15 aprile. 

Alemanno: "La Lega a deciso di giocare di lunedì"

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"La scelta di giocare di lunedì è stata presa dalla questura e dalle squadre. Non mi sembra che ci siano stati particolari problemi, anche perché ricordiamoci che domenica c'è stato l' insediamento di Papa Francesco a San Giovanni e ci sarebbe stato un doppio impegno molto forte per la città". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, tornando a parlare degli incidenti durante il derby di ieri allo stadio Olimpico."Bisogna rilanciare una strategia antiviolenza non solo repressiva, ma ragionare su come isolare i violenti dando un messaggio diverso", ha aggiunto Alemanno. 

SCONCERTO- ''Sono sconcertato per quello che e' avvenuto. Sembra quasi ci sia una maledizione: non si possono fare questi bellissimi eventi, che sono come una festa, senza pagare il prezzo di gesti orribili, aggressioni e scontri''. Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno in merito agli scontri avvenuti ieri sera prima del derby Roma-Lazio. ''Credo - ha aggiunto - che le due squadre debbano fare una riflessione piu' profonda e forse serve un progetto complessivo per avere un rapporto positivo e costruttivo con il tifo per isolare quello che avviene. Non ci dobbiamo rassegnare, non dobbiamo considerarlo una sorta di male endemico. Deve esserci uno sforzo, da parte della citta', della Roma e della Lazio per riuscire a impedire che accadano fatti di questo genere''.

Primarie, i risultati ufficiali

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Ignazio Marino ha vinto le primarie del centrosinistra con 48.580 voti. David Sassoli, arrivato secondo, ne ha presi 27.112. Al terzo posto Paolo Gentiloni con 10.586 preferenze e a seguire Gemma Azuni (4.746), Patrizia Prestipino (3.541) e Mattia Di Tommaso (1.513).

MARINO PRIMO IN QUASI TUTTI I MUNICIPI - Marino ha superato, e bissato in molti casi, il suo principale sfidante, Sassoli, in quasi tutti i Municipi della Capitale. E' quanto emerge dai risultati ufficiali delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma, pubblicati ieri in serata dal comitato Roma Bene Comune (la coalizione formata da Pd, Psi e Sel).

SASSOLI DOPPIATO - Il vincitore delle primarie ha ottenuto il maggior numero di voti nei seggi del II Municipio (5.176 a Parioli-Trieste-S.Lorenzo) e in quelli del VII (5.287 a Tuscolano-Appio Claudio). In 11 Municipi su 15 Marino ha bissato, per numero di voti, l'europarlamentare del Pd che solo nel VI Municipio (ex VIII, ovvero quello delle Torri) ha battuto il chirurgo democratico con 3.542 voti su 2.394.

IL TESTA A TESTA - Unico Municipio in cui c'e' stato quasi un testa a testa e' stato il XIII (ex XVIII, ovvero Aurelio-Boccea): 1.884 voti per Marino contro i 1.660 di Sassoli. Per Marino vittoria schiacciante in piu' quartieri dal centro storico alle periferie: Prati, Parioli, Montesacro, Tiburtino, S.Basilio, Casilino, Centocelle e Prenestino.


Rebibbia, in carcere per una rapina§di venti euro: muore d'infarto

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Detenuto per aver tentato di rubare venti euro ad un tabaccaio, un detenuto di 57 anni è morto la scorsa notte, probabilmente a causa di un infarto, nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso. Lo rende noto il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. Si tratta del terzo detenuto che muore, nelle carceri del Lazio, dall’inizio del 2013.

"La vittima, Marco P. era detenuto da un mese e mezzo nella sezione G11 del carcere romano. Doveva scontare una condanna per una tentata rapina ai danni di un tabaccaio - spiega - L’uomo, a quanto appreso dai collaboratori del Garante, era affetto da dipendenza dall’alcool e per questo, dal momento del suo ingresso in carcere, era stato preso in carico dal Sert ed aveva colloquio periodici con gli psicologi. Marco è stato trovato, questa mattina, senza vita nel suo letto, morto probabilmente per un infarto nel corso della notte".

"Al di là dei motivi che hanno portato alla morte di quest’uomo - ha detto il garante - fa riflettere la circostanza che un uomo con tali problematiche sia condannato a scontare in carcere una pena per una tentata rapina di 20 euro. La colpa è di una legislazione che prevede un uso abnorme del carcere, anche per i reati minori. Nelle carceri del Lazio registriamo un tasso di sovraffollamento di quasi il 50%. Occorrerebbe rivedere l’ordinamento nel senso di prevedere il carcere solo come extrema ratio. Ma, nonostante gli appelli del Presidente della Repubblica e di quelli dei due rami del Parlamento, la politica sembra essersi di nuovo dimenticata del dramma che si sta vivendo nelle carceri italiane".

Web-cinema, l'amore tra adolescenti§corre sulla rete in "Aquadro"

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“Qui ci sono le due facce del web: è alla portata di tutti, è gratis, è ricco di informazioni e contenuti, ma può essere molto pericoloso, soprattutto per gli adolescenti, che a volte non sanno darsi un limite da soli”. Il confine tra piattaforma delle opportunità e trappola infernale lo descrive bene il film Aquadro, opera prima del regista 29enne Stefano Lodovichi  interpretata da Ilaria Giachi. E’ lei, conosciuta per la web serie di culto Freaks, a incarnare nel film – che arriva al Riff stasera alle 22.20 - i pericoli della rete. Aquadro, prodotto a micro budget dalla Mood Film con Rai Cinema, esplora le frontiere del sesso ai tempi di youtube e dei social network, che permettono giochi erotici online, ma anche l’esposizione, spesso involontaria, della propria intimità a livello globale. E’ proprio Ilaria Giachi a presentare il film e a raccontarsi a Paese Sera. Invece domani, mercoledì 10, i produttori e i registi di alcune delle maggiori web series si incontranno al Nuovo Cinema Aquila alle19, per l’iniziativa "Web series: creatività e nuovi linguaggi".

Tu sei arrivata alla popolarità proprio grazie al web. Hai mai percepito questo tipo di pericoli?
 No, perché queste cose mi fanno molta paura. Non ho mai nemmeno fatto un video. So che quello che arriva sul web è indelebile. Faccio parte di una generazione che sa cosa c’era prima di internet e che era controllata dai genitori. Ora vedo mia nipote di 15 anni sui social network e a volte ho paura per lei.

Nel film ti esponi in modo provocante. E’ stato imbarazzante?
 Sono un’attrice e fa parte del mio lavoro fare ciò che non farei normalmente, però ammetto che mostrare una parte di me più sensuale mi ha imbarazzato. Soprattutto mi ha imbarazzato dire a mamma e papà che il mio personaggio animava una chat erotica (ride). Loro hanno allargato le braccia, io ho scoperto un lato diverso di me.

Come sei arrivata a Freaks?
 Sono l’unica del gruppo che non aveva legami precedenti con gli altri, sono stata scelta con un provino e mi sono trovata catapultata in quel mondo web che all’inizio mi sembrava una cosa assurda. Mi trovavo davanti Willwoosh, canesecco… all’inizio non sapevo chi fossero e li vedevo solo come dei ragazzi di 20 anni. Però hanno fatto girare la mia immagine e mi hanno aperto delle strade.

Cosa succede dopo Aquadro?
 Sono nel film di Stefano Tummolini che sta per uscire. Si intitola L’estate sta finendo ed è composto da un cast di giovani. Io ho il ruolo di una ragazza romana un po’ burina e semplice che si ritrova con un gruppo di borghesi. E’ una commedia noir che parte bene ma finisce male. Poi sono nel videoclip del Piotta e sto scrivendo una cosa come autrice. Anche per porre rimedio al fatto che ci sono pochi ruoli belli per le donne.

Con chi ti piacerebbe lavorare ora, se potessi scegliere?
 Sicuramente con Ferzan Ozpetek, che appunto crea dei bellissimi ruoli femminili, ma anche con Daniele Luchetti o al fianco di Elio Germano, sperando di rubargli un po’ di talento osservandolo, e naturalmente con Paolo Sorrentino.

Pensi invece che i film sul web o le web serie abbiano ancora un lungo futuro?
 Perché no? Di certo è un esperimento da capire meglio ma per ora sta avendo successo, anche perché intercetta un pubblico abituato ad avere tutto a portata di mano senza uscire di casa, offrendo opere di qualità gratis, o a un costo irrisorio.

Edilizia, "Operai assunti in Romania§e portati nei cantieri della capitale"

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Ormai sembra una pratica consolidata. Ci sono delle società che assumono direttamente i lavoratori in Romania per poi impiegarli nei cantieri edili della Capitale. Si chiama dumping sociale. Lavoratori pagati a ore, senza diritti e in condizioni sanitarie precarie. La denuncia arriva da dal presidente della Cna di Roma Costruzioni, Alessandro Maruffi.

“Apprendiamo – spiega –, dalle segnalazioni che ci pervengono da imprese e sindacati di rappresentanza dei lavoratori dell’edilizia, che alcune società assumono i lavoratori in Romania per impiegarli nei cantieri di Roma”. I lavoratori vengono pagati secondo le leggi rumene, che prevedono compensi pari a meno della metà dei contratti nazionali italiani, senza che venga applicato il contratto integrativo provinciale e senza i versamenti dovuti agli enti bilaterali (associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro).

“Le segnalazioni pervenute evidenziano – continua Maruffi – una situazione inaccettabile e fortemente distorsiva della concorrenza. Chiediamo che vengano attivati quanto prima i controlli necessari ad accertare eventuali irregolarità, ed interventi volti a ripristinare le condizioni di una sana concorrenza nel mercato delle costruzioni, già duramente colpito dalla crisi”.

Una situazione, denunciano gli artigiani, che viene messa in pratica anche in cantieri pubblici. Per questo la Cna ha chiesto un intervento dell’Osservatorio sull’occupazione e le condizioni di lavoro a Roma, informando della situazione gli assessori capitolini alle attività produttive e ai lavori pubblici, Davide Bordoni e Fabrizio Ghera. 

M5S a caccia di poltrone: "Commissioni?§A noi un presidente e tre vice"

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Hanno iniziato la loro avventura politica lanciando anatemi contro la casta. Assicurando di non volere poltrone. Oggi, a poco più di un mese dalle elezioni alla Regione Lazio e a due settimane dall'insediamento, i Cinquestelle della Pisana rivendicano presidenti e vice nelle 8 commissioni che saranno votate nell'assemblea di domani. Dopo aver conquistato, nella seduta odierna, con Valentina Corrado, la presidenza del Comitato regionale di controllo contabile (Co.re.co.).

LA COMMISSIONE DI VIGILANZA - Loro ne fanno adesso una questione di rappresentanza. Ricordano che sono il terzo partito in Regione, grazie al 20 per cento (oltre 600mila voti) conquistato nell'election day di febbraio. E citano lo statuto regionale, secondo cui "alla minoranza spetta la presidenza della III Commissione, ossia la Commissione di Vigilanza sul pluralismo dell’informazione". Ma stavolta le minoranze nell'acquario, l'emiciclo della Pisana, sono due: M5S e il centrodestra.

"A NOI" - "Ci sembra impensabile che la presidenza di questa  commissione venga affidata al centrodestra - scrivono in una nota - , già ampiamente rappresentato all’interno dell’ufficio di presidenza, nella delegazione per l’elezione del Capo dello Stato e nel Comitato Regionale di Controllo Contabile". Non solo. Altra cosa impensabile, per loro, è "che tale carica venga affidata al gruppo di opposizione meno rappresentativo, cioè la lista Bongiorno". E quindi ci unici, per i grillini, con le carte in regola per la presidenza della commissione è proprio il gruppo dei Cinquestelle. Il nome proposto è quello di Davide Barillari, il capogruppo.

ALTRE TRE POLTRONE - Ma non è l'unica poltrona che vorrebbero occupare. "Per il rispetto della proporzionalità dei gruppi politici in seno al consiglio - si legge nella nota di M5S - , al Movimento 5 Stelle spetterebbero almeno 3 vicepresidenze". Il gruppo regionale spiega anche quali sono: "La I Commissione, Affari costituzionali e statutari, per la quale il gruppo  propone  Gianluca Perilli; la VI Commissione, Ambiente, lavori pubblici e urbanistica, per la quale il gruppo propone Silvia Blasi; la VII Commissione, Politiche sociali e salute, per la quale il gruppo  propone  Devid Porrello".

Comunali, primarie e caso rom§Si dimette la democratica Alicata

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La dirigente del Pd Lazio, Cristiana Alicata, si è dimessa dal partito dopo la polemica sulle presunta compravendita dei voti rom alla ultime primarie del centrosinistra. “L’accusa di razzismo - si legge in una nota - e di istigazione all’odio razziale è infamante e mi difenderò con serenità nelle sedi opportune anche querelando singolarmente alcune persone. Il risultato delle primarie di Roma è stato probabilmente 'salvato' dal fatto che in molti hanno denunciato non 'stranieri che votavano' ma 'numeri anomali' che riguardavano stranieri come altre categorie. Così come molti per giorni denunciavano lo sperpero di denaro in manifesti abusivi, spesso attaccati da migranti, probabilmente in nero. Chi vuole vedere razzismo nella statistica preferisce colpire le cose che non si vogliono sentire piuttosto che domandarsi cosa accade spesso durante le primarie o durante le elezioni. Anche questo verrà circonstanziato nelle sedi opportune”.

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